venerdì 31 ottobre 2014

«Qui meglio di Pietrasanta» La profezia di chef Berti

Il giovane cuoco ha aperto lo Steak Burger Gourmet in via Cavour «Prima di aprire ho commissionato uno studio di marketing sul centro»


MASSA. «Massa supererà Pietrasanta come flusso di gente». È questa la motivazione che ha spinto lo chef montignosino, Daniele Berti, ad aprire il suo nuovo locale nel centro storico. È “Steak Burger Gourmet”, ristorante specializzato in secondi piatti, con cibo sano e certificato, carne selezionata, frutta e verdura nostrale, pane artigianale con farina biologica, vini e birra a chilometro zero.
Non è un caso infatti che lui stesso si autodefinisca “l’artigiano del gusto”: ama la cucina sana, elaborata e creativa. Ma allo stesso è uno pragmatico, uno che studia il trend di mercato e segue la domanda. L’apertura dell’attività in via Cavour non è quindi un caso. Prima di aprire ha commissionato uno studio di marketing a un’azienda di Milano per fare previsioni di occupazione, ossia quanta gente passerà dal centro storico massese nei prossimi anni.
Sono state studiate: Pietrasanta, Sarzana, Massa, La Spezia e Pisa. Ebbene: Massa, stando allo studio, supererà le prime due, che invece vedranno un calo del flusso di gente nei prossimi cinque anni.
«Mi avevano consigliato di aprire a Pisa – racconta – ma alla fine ho optato per Massa perché è pur sempre la mia città». Dopo periodi di formazione a Los Angeles, la specializzazione all’Istituto Superiore di Arti Culinarie Etoile di Tuscania e diverse esperienze in giro per l’Italia, Berti ha quindi deciso di aprire il ristorante nel cuore del centro storico massese - mantenendo il parallelo lavoro come Personal Chef. Il pragmatismo è il filo conduttore anche della sua cucina: di qualità ma con prezzi commerciali.
«Siamo partiti dal prezzo e a ritroso abbiamo creato il menù», spiega. Le sue carni vengono tutte dalla Valdichiana, dove seleziona le bestie dai piccoli allevatori di fiducia. Importante poi il tipo di cottura: rigorosamente a bassa temperatura - le costine di manzo ad esempio devono cuocere a 61 gradi per 36 ore- in modo da garantire carni morbide e più buone. Abbina poi verdura locale, vini toscani e birra artigianale, anche quella a “chilometro Toscana”.
C’è anche la cola, rigorosamente naturale. Un occhio di riguardo anche per i vegani con hamburger senza derivati animali, con prodotti non trattati e sfiziose salse fatte in casa.
Stesso discorso vale per il pane, autoprodotto con farina biologica, che poi è – secondo lo chef - «quello che fa la differenza in cucina. Il pane prodotto con farina non trattata è molto più leggero e sano, se poi viene abbinato a carne selezionata con salse fatte in casa, come le nostre, un hamburger risulterà un piatto leggero».
Il leitmotiv della cucina di Berti è quindi l’accurata ricerca del prodotto sano e di qualità, senza che questo comporti un’impennata dei prezzi.

«Volevo proporre piatti poveri toscani: – spiega – sani ma commerciabili. È in questa logica che non faccio pagare il coperto». Aperto da qualche mese ha già un nutrito giro di clienti. Da qualche giorno, all’apertura sera ha aggiunto il pranzo e a novembre arriveranno anche le zuppe, rigorosamente naturali.