sabato 23 marzo 2019

I 5 migliori ristoranti a Massa e Carrara dove si mangia bene e si spende poco


I 5 migliori ristoranti a Massa e Carrara dove si mangia bene e si spende poco

By Vincenzo Girasoli 27 Aprile 2018, 21:10

Share
Email
WhatsApp
5. RISTORANTE LO STORNO

Ristorante a conduzione familiare i cui punti forti sono tre: la pasta fresca fatta in casa, il pesce freschissimo ed il prezzo decisamente sotto la media. Siamo in posizione centrale a Marina di Carrara e se avrete la fortuna di passare da qui non fatevi sfuggire i tagliolini al Granchio. Una fortuna a cui volentieri non farete a meno ogni volta che vi troverete a Marina di Carrara. CONSIGLIATISSIMO!
Prezzo: 25€ a persona
Indirizzo: Ruga Alfio Maggiani, 69, 54033 Carrara MS
Telefono: 339 133 2579 


4. LA CONGIURA BISTECCHERIA

Qui vale la regola del poco ma buono. Qui si mangia la carne a regola d’arte. Qui si mangia veramente bene. Il servizio è eccellente ed il conto lo è ancora di più. Per una cena di carne completa non spenderete più di 30 euro a persona. Bravi!
Prezzo: 30€ a persona
Indirizzo: Via Marina Vecchia, 69, 54100 Massa MS
Telefono: 339 133 2579 

3. RISTORANTE DA MATTI

Se volete provare il lardo di colonnata in tutte le paste ed in tutte le salse siete nel posto giusto. Accoglienza squisita così come squisiti ed indimenticabili sono i piatti che qui proverete. Per un conto così leggero che semplicemente non ci crederete. Una vera eccellenza italiana a cui con orgoglio esclamo BRAVI!
Prezzo: 20 € a persona
Indirizzo: Via Giardino, 54033 Colonnata, Italia
Telefono: 0585 758050

2. IL PIERROT RISTORANTE PIZZERIA BISTECCHERIA

Che voi veniate qui a mangiare la pizza, il pesce o la carne poco importa, mangerete sempre bene. Ma la carne merita un commento in più per qualità e per prezzo. Mettete un antipasto per due, 1.2kg di fiorentina e un bel vino a 30 euro a persona. Non male, e chissà che non ci scappa anche il dolce!
Prezzo: 30€ a persona
Indirizzo: Viale Cristoforo Colombo, 17, 54033 Carrara MS
Telefono: 0585 633659 

1. RISTORANTE IL TRILLO

E’ un autentico piacere perdersi nelle colline di Massa. E’ un autentico piacere provare l’autentica tradizione massese in cucina. Qui ogni dettaglio è curato, ogni sapore è indimenticabile. E poi gli occhi si entusiasmeranno alla vista della splendida limonaia. Assolutamente da provare: le cipolle ripiene di carne, le lasagne tordellate e le pappardelle al ragù di cinghiale. Il prezzo? Non spenderete più di 30euro per un’esperienza da provare e riprovare!
Prezzo: 30€ a persona
Indirizzo: Via Bergiola Vecchia 30, 54100, Massa


venerdì 22 marzo 2019

Bisfenolo nei cartoni delle pizze, ma è pericoloso? Niente allarmi, ma prudenza


Corriere della Sera
 / 
SALUTE

L’INDAGINE

Le analisi condotte da il Salvagente richiamano l’attenzione sul Bisfenolo A e sulle tutele necessarie per i consumatori: sostanza tossica in due imballaggi su tre
di Vera Martinella
Bisfenolo nei cartoni delle pizze, ma è pericoloso? Niente allarmi, ma prudenza 

I cartoni per trasportare la pizza possono essere pericolosi per la salute o sono sicuri dal punto di vista sanitario? A richiamare l’attenzione dei legislatori e dei produttori sulla questione è un’indagine condotta da il Salvagente, rivista impegnata contro le truffe ai consumatori , che ha trovato tracce di sostanze nocive in due imballaggi su tre. «Ma non è il caso di lanciare un allarme – commenta l’esperto Carlo La Vecchia, ordinario di Epidemiologia all’Università degli Studi di Milano -: le quantità di sostanze tossiche che possono essere assunte con il solo contatto di una pizza con il cartone è davvero difficile da misurare e, quand’anche si verificasse, si tratterebbe di una “dose” talmente limitata che è davvero improbabile possa causare danni al nostro organismo».

L’indagine: sostanza tossica in 2 cartoni su 3 (non prodotti in Italia)
Le associazioni dei consumatori hanno sporto varie denunce in questi anni, per il fatto che nei cartoni sono state rintracciate sostanze tossiche e nocive. Le analisi ora condotte da il Salvagente hanno fatto analizzare in laboratorio gli imballaggi per pizza prodotti da tre diverse aziende (una spagnola, una tedesca e una italiana) indagando sulla «migrazione» del bisfenolo A (o Bpa, composto di sintesi utilizzato nella produzione della plastica) dalla scatola all’alimento. Solo nelle scatole prodotte all’estero però è stata rilevata la presenza della sostanza tossica. «Lo ritroviamo in due cartoni su tre in concentrazione elevate, superiori a quelle consentite per i contenitori in plastica, e la “traccia” che quei cartoni sono stati prodotti con carta riciclata, vietata dalla legge per il trasporto della pizza» scrivono nelle loro conclusioni. Il passaggio della sostanza verrebbe scatenato dall’alta temperatura che raggiunge il cartone (60-65 gradi) in cui si mescolano gli acidi del pomodoro e i grassi della mozzarella e dal tempo prolungato in cui la pizza, dopo essere uscita dal forno, resta all’interno del contenitore.

Bisfenolo A, messo al bando dai biberon perché pericoloso
Il bisfenolo A è un composto di sintesi utilizzato nella produzione della plastica, già stato al centro dell’attenzione una decina d’anni fa quando è stato messo al bando dalle tettarelle e dai biberon europei per la sua azione sul sistema endocrino, quello che regola molte funzioni del nostro organismo tramite la corretta produzione degli ormoni. Che c’entra un composto utilizzato per la plastica nei cartoni per la pizza? Il problema è in effetti relativo soltanto ai contenitori realizzati con carta riciclata. Le norme attuali impongono però che i cartoni per pizza siano realizzati esclusivamente con cellulosa vergine, vietando l’utilizzo di carta riciclata per i prodotti “umidi”: in tal modo sono bandite le sostanze chimiche potenzialmente tossiche che col calore potrebbero trasferirsi dal cartone agli alimenti. «La commissione Envi Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento europeo il 14 gennaio 2108 pur abbassando i limiti di migrazione del bisfenolo A dai contenitori agli alimenti (da 600 a 50 parti per miliardo) e portare a zero la soglia negli involucri per alimenti destinati a bambini e neonati ha votato contro l’eliminazione totale di questa sostanza. Nonostante questa tolleranza – da molti giudicata eccessiva – con i valori che abbiamo misurato nelle nostre analisi i due contenitori per la pizza risultati contaminati sarebbero fuorilegge» si legge nell’indagine del Salvagente.

Il parere dell’esperto: nessun allarme per i contenitori della pizza
«Il discorso relativo al bisfenolo A e ad altri agenti chimici affini è stato ampiamente affrontato una decina d’anni fa quando diversi studi avevano evidenziato il problema per le plastiche alimentari – commenta La Vecchia -. Gli effetti nocivi per l’uomo sono stati studiati a lungo e sono state prese le misure necessarie. Il principio da seguire, in caso di questi elementi sospetti, è comunque quello di prudenza: tanto più in considerazione del fatto che è facile eliminare questo elemento dalla produzione i imballaggi per alimenti, anche in assenza di una sua reale pericolosità, meglio sarebbe eliminarlo del tutto. Sia ben chiaro, però, che questo non significa che i cartoni per la pizza sono pericolosi: quando anche siano effettivamente misurate (e non è semplice farlo in modo univoco per tutte le pizze e tutti cartoni, ndr) le concentrazioni di queste sostanze nocive in grado di passare dal contenitore all’alimento sono così basse da non poter arrecare danni misurabili alla salute delle persone».

giovedì 14 marzo 2019

Funghi, ne mangi almeno 300 grammi a settimana? Studio sconvolgente: le conseguenze per il tuo cervello

SCIENZA
I funghi potrebbero essere un ottimo alleato a tavola per mantenere giovane il cervello: infatti uno studio su oltre 600 persone ha svelato che mangiare 300 grammi o più di funghi a settimana potrebbe addirittura dimezzare il rischio di declino cognitivo, ovvero di quei subdoli deficit patologici delle capacità mentali che spesso rappresentano l'anticamera della demenza.
Pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease, lo studio è stato condotto da Lei Feng della National University of Singapore, che sta attualmente pianificando una sperimentazione clinica con una sostanza estratta dai funghi e già sotto i riflettori perché precedenti studi ne hanno suggerito le potenziali proprietà anti-invecchiamento e anti-demenza:si tratta dell''ergotioneina', un amminoacido con funzioni antiossidanti e antinfiammatorie, assimilabile con la dieta.

In un precedente studio gli esperti asiatici avevano visto che anziani con declino cognitivo presentano un deficit di questa sostanza nel sangue.

Nel nuovo lavoro gli esperti hanno analizzato il rischio di declino cognitivo, confrontando il consumo di sei funghi molto usati nella cucina asiatica (ma non così diversi per proprietà nutritive rispetto ai funghi della nostra tradizione gastronomica). Gli anziani sono stati seguiti per sei anni e sottoposti a batterie di test fisici e neurposicologici. È emerso che mangiare mezzo piatto di funghi a settimana (300 grammi circa) si associa a un rischio dimezzato di soffrire di declino cognitivo. "Questa correlazione è sorprendente e incoraggiante - dichiara Feng -. Sembra che un singolo ingrediente della tavola, peraltro facilmente disponibile, possa avere effetti ragguardevoli sulle funzioni cognitive".