lunedì 27 aprile 2020

Come pulire i cardi


Come scegliere i cardi 

Il cardo appartiene alla famiglia dei carciofi: più è bianco, più è carnoso. In gerene tra la tante varietà presenti in commercio è preferibile scegliere quelloa costola. Il consiglio è di acquistare solo i cespi bianchi senza spaccature e bordi
ingialliti. 

154737Le diverse varietà di cardi - Ci sono principalmente due varietà botaniche: la Silvestris, meglio conosciuto anche come cardo selvatico, utilizzato non soltanto in cucina, come il cardo coltivato, ma anche per la preparazione del caglio (il caglio vegetale, usato per evitare quello animale); e la altilis o cardo domestico o a coste che rispetto al cardo selvatico, da cui discende, è più grande, con coste lunghe e tenere e steli esterni più duri e robusti, talvolta ricoperti da spine. 
Le varietà più pregiate di cardi usate in cucina sono quelle che subiscono il processo di imbianchimento che permette alla pianta di superare i mesi più freddi e, in particolare, rende il gambo bianco e più tenero e il gusto più delicato al palato.
Il cardo Gobbo del Monferrato è detto anche gobbo per la sua forma, dovuta al tipo di imbianchimento a cui è sottoposto: questo ortaggio viene interrato piegando la pianta di lato, verso il basso, e ricoprendola di terra, rimanendo così fino al momento in cui vengono raccolti. In questo modo la pianta, nel tentativo di cercare la luce, si curva verso l'alto assumendo la caratteristica forma gobba.
Nel saluzzese, invece, il cardo viene in genere impacchettato con pesanti fogli di carta legati intorno strettamente: la pianta assume così un aspetto diritto, dalle coste bianche e tenere.
Il Bianco Avorio e il Gigante Inerme, hanno coste carnose e foglie quasi senza spine.
Il Gigante di Romagna, così chiamato per la sua altezza (anche oltre il metro e mezzo), ha foglie chiare e prive di spine.

154735Le varietà di cardi meno diffuse - Tra le altre varietà di cardo diffuse, ricordiamo il cardo di Bologna, privo di spine, con costole piene, di media grossezza. Il Cardo di Tours, pregiato ma spinoso, e quello di Chieri, molto diffuso in Piemonte poco spinoso e conservabile a lungo.
Il cardo, solitamente, viene consumato cotto (il cardo gobbo si può mangiare crudo), e in genere le parti del cardo che si usano in cucina sono i "piccioli" (coste o costolature) e quelli più interni alla pianta sono teneri e gustosi. La parte più complessa della sua preparazione risiede nella pulizia e nella cottura, che anche se non sono affatto difficili, risultano un po' lunghe e richiedono tempo e pazienza.

Come trattare i cardi - Ortaggio molto pregiato, il cardo viene spesso cucinato  in acqua addizionata con succo di limone e farina così da permettere alle sua costole di conservare il colore bianchissimo. I tempi di cottura del cardo sono decisamente lunghi e richiedono spesso più di un’ora di tempo. 

Come conservare i cardi - I cardi possono essere conservati in frigorifero purché siano completamente avvolti nella carta e sicuramente per non più di 3-4 giorni. Trascorso questo tempo, il cardo perde croccantezza e il colore tende al marrone.

SPAGHETTI TONNO E LIMONE piatto veloce dal gusto fresco e gustoso.

 Spaghetti Tonno e Limone
Gli Spaghetti Tonno e Limone sono un piatto semplice e veloce da preparare, pochi ingredienti per ottenere un primo ricco di gusto.
PortataPrimi Piatti
CucinaItalian
Preparazione5 minuti
Cottura10 minuti
Tempo totale15 minuti
Porzioni4 persone
Calorie140kcal
AutoreVale

Ingredienti

  • 400 gr Spaghetti
  • 1 spicchio Aglio
  • q.b. Olio extravergine oliva
  • 1 Limone
  • 70 gr Olive nere (facoltativo)
  • 150 gr Tonno al naturale (2 scatolette)
  • q.b Prezzemolo
  • Sale

Preparazione

  • Come ho già detto, preparare gli Spaghetti Tonno e Limone è semplice e veloce. Come prima cosa riempire la pentola per la cottura della pasta e porre sul fuoco aspettando che arrivi a bollore. Intanto pelare un limone precedentemente lavato con cura e asciugato e ricavarne solo la parte colorata della buccia.
  • Ridurre questa a listarelle sottili e tenere da parte. Premere il limone ricavandone il succo e tenere anche questo da parte, snocciolare le olive nere e sminuzzare il prezzemolo. Ora abbiamo tutti gli ingredienti pronti, versare in una padella antiaderente abbastanza capiente l'olio e l'aglio privato della sua camicia, lasciar soffriggere fino a che questo diventerà biondo.
  • Calare la pasta, salare e lasciar cuocere per il tempo indicato sulla confezione. Ora all'aglio aggiungere la buccia e il succo del limone e mescolare roteando la padella, unire le olive nere e 1/2 mestolo di acqua di cottura della pasta, quando tutto comincerà a bollire, eliminare l'aglio e aggiungere il tonno ben sgocciolato, il prezzemolo e il sale. Mescolare facendo insaporire il tutto e cuocere per circa 5 minuti.
  • Scolare la pasta e versarle in padella, mescolare con cura amalgamando il tutto ed ecco pronti i vostri Spaghetti Tonno e Limone, non vi resta che servire.

venerdì 24 aprile 2020

Spaghetti Ricotta e Cipollotti


spaghetti ricotta e cipollotti (1)
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Gli Spaghetti Ricotta e Cipollotti sono un piatto veloce e semplice da preparare. Pochissimi ingredienti per portare un piatto dal gusto davvero ottimo.

PortataPrimi Piatti
CucinaItalian
Preparazione3 minuti
Cottura10 minuti
Tempo totale13 minuti
Porzioni4 persone
Calorie200kcal
AutoreVale

Ingredienti

  • 8 Cipollotti
  • 2 cucchiai Olio extravergine di oliva
  • 250 ml Brodo vegetale
  • 250 gr Ricotta
  • q.b. Parmigiano reggiano
  • q.b. Pepe
  • Sale

Preparazione

  • Per preparare gli Spaghetti Ricotta e Cipollotti come prima cosa portare ad ebollizione una pentola con acqua per la cottura della pasta. Intanto pulire i cipollotti, lavarli ed affettarli sottili, versare in una padella l'olio e unire i cipollotti. Farli appassire per qualche minuto senza farli bruciare poi aggiungere un mestolo di brodo vegetale e lasciar cuocere.
  • In una ciotola unire la ricotta, il parmigiano grattugiato, il pepe e 1 mestolo di brodo, lavorare con una forchetta fino ad ottenere una crema fluida e tenere da parte.
  • Calare la pasta, salarla e lasciar cuocere per il tempo riportato sulla confezione, quando sarà pronta, scolare e versare nella padella dove ci sono i cipollotti, unire la crema di ricotta e mescolare, se dovessero risultare troppo asciutti unire poco brodo. Amalgamare con cura, i vostri Spaghetti Ricotta e Cipollotti sono pronti, servire caldi.

giovedì 23 aprile 2020

Isoflavoni: il loro consumo protegge il cuore



Studio di Harvard mostra ridotta incidenza di problemi cardiaci per chi consuma spesso tofu 

Isoflavoni: il loro consumo protegge il cuore
Chi mangia tofu e cibi ricchi di isoflavoni ha un rischio inferiore di andare incontro a malattie cardiache e ciò è particolarmente vero per le donne più giovani e quelle in post-menopausa non in terapia ormonale. Lo mostra uno studio osservazionale pubblicato su Circulation, la rivista dell'American Heart Association. Gli isoflavoni, di cui sono ricchi gli alimenti vegetali come i legumi, principalmente la soia, ma anche lenticchie e ceci, la frutta secca, i funghi e alcuni cereali integrali, sono dei flavonoidi, sostanze bioattive che possono modulare molti processi biologici. Questi composti hanno un’azione antiossidante e sono molto studiati «anche in seguito alle evidenze degli studi epidemiologici che hanno messo in relazione il consumo di alimenti ricchi di questi composti con una riduzione significativa del rischio di alcune malattie cronico degenerative, quali malattie cardiovascolari, malattie neurodegenerative e tumori», come si legge nel dossier Linee Guida per una sana alimentazione del Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione CREA.
Tra gli isoflavoni più noti ci sono la genisteina e la diazeina, entrambi molto presenti nella soia. Nello studio osservazionale, i ricercatori della Harvard Medical School e del Brigham and Women's Hospital hanno analizzato i dati di oltre 200.000 persone reclutate in tre studi prospettici su alimentazione e salute. Tutti i soggetti, al momento dell’inizio degli studi, non avevano diagnosi di malattie cardiache e oncologiche e la loro alimentazione è stata registrata con dei questionari compilato autonomamente. L’analisi ha rivelato alcune associazioni: consumare tofu più di una volta a settimana è stato associato a un rischio inferiore del 18% di malattie cardiache, rispetto a un rischio inferiore del 12% per coloro che hanno mangiato tofu meno di una volta al mese. Inoltre, questa positiva associazione tra consumo regolare di tofu è stata trovata principalmente nelle giovani donne prima della menopausa o in postmenopausa che non assumevano ormoni.
Il responsabile del lavoro, pur osservando come le popolazioni che tradizionalmente consumano questo cibo, come i cinesi e i giapponesi, abbiano una minor incidenza di malattie cardiovascolari, consigliano cautela nell’interpretare i risultati e ribadiscono che per indicare una relazione di causa-effetto servono altri tipi di studi. Inoltre, molti sono i fattori coinvolti nello sviluppo di malattie cardiache. «Ad esempio – ha detto Qi Sun, della T.H. Chan School of Public Health di Harvard e responsabile dello studio - le donne più giovani che sono più attive fisicamente e che fanno più esercizio fisico tendono a seguire diete più sane a base vegetale che possono includere alimenti più ricchi di isoflavoni come il tofu». Insomma, a contare sono l’alimentazione, l'esercizio fisico, la storia familiare e, complessivamente, le abitudini di vita di ciascuno.

domenica 19 aprile 2020

Cibi scaduti: gli insospettabili che si possono mangiare anche a distanza di mesi (e oltre)

 di Tommaso Galli

Non sempre la data di scadenza determina la fine di un alimento

C'è chi è super organizzato. E divide la dispensa in scompartimenti: le farine tutte insieme e lo scatolame da un'altra parte. E chi invece stipa tutto come se fosse un tetris. In entrambi in casi, però, in questi giorni di quarantena e di grandi spese può scappare una data di scadenza. E così il barattolino di yogurt rimasto nell'angolo, per dimenticanza o noncuranza, finisce per esser buttato via. Ma davvero la data di scadenza determina la fine di un alimento? Nella maggior parte dei casi no. Perché è solo un'indicazione dell'azienda. Ciò significa, anche come riporta il New York Times, che possiamo mangiare i cibi scaduti. Anche a distanza di giorni, a volte di mesi e addirittura di anni. 

In questo modo si diminuisce lo spreco alimentare

          Insomma, è sempre bene controllare lo stato di quello che stiamo per buttare. Senza                affidarci solamente a quanto riportato in etichetta. Anche perché in questo modo si                potrebbe ridurre notevolmente lo spreco alimentare. I supermercati che vendono cibo            scaduto esistono già un po' in tutta Europa, ma è quello che possiamo fare                              giornalmente a incidere di più. Ecco perché è stato portato avanti dalla                                   Tafel Deutschland, organizzazione no-profit tedesca che dal 1993 consegna generi                 alimentari a chi è più in difficoltà, una ricerca per capire quanto si sbagliano in media,           in difetto, le scadenza riportate sulle confezioni degli alimenti.




    I risultati

                  Si scopre così che la pasta e il riso potrebbero essere consumati anche fino a un                      anno  dopo la data di scadenza riportata in etichetta. Come tutto lo scatolame. E                      addirittura cibi considerati più delicati resisterebbero ancora a lungo. 

       Latte

                            Il latte a lunga conservazione, lo dice già il termine, dura molto di più. Ma                              anche quello fresco ha un margine di resistenza rispetto alla data di                                          scadenza. Secondo la ricerca, infatti, durerebbe in media sempre un paio di                              giorni in più. Il consiglio poi sempre quello di assaggiare.

            Pane

Mes                               Messo in freezer può durare anche anni. Se lasciato all'aria aperta il                                          rischio, al massimo, è che diventi raffermo. Ma anche se scaduto può r                                     resistere, come il latte, qualche giorno in più senza nessun problema.

                  Uova

                                               Le uova durano a lungo: dalle tre alle quattro settimane.                                                           L'importante è saperle conservare.

                      Formaggi

                                                        I formaggi a pasta dura possono tranquillamente essere                                                              mangiati oltre la loro data di scadenza. Nel caso in cui si                                                          formi la muffa sulla parte esterna, basta tagliarla e                                                                    consumare il resto.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       
        

Riso e pasta

Se conservati in contenitori ermetici o nelle loro confezioni, riso e pasta possono essere consumati anche un anno dopo la data indicata sul retro.

Miele e zucchero

           Aceto, miele, vaniglia o altri estratti, zucchero, sale, sciroppo di mais e melassa                       possono durare praticamente per sempre con pochi cambiamenti di qualità.

   Farina

                     La farina bianca subisce, anche a distanza di mesi, ben poche alterazione.                               Quella integrale, contenendo il germe di grano, tende però a irrancidire più                             facilmente.             

         Cibo in scatola

                                I pomodori pelati, il tonno in scatola, i ceci, i fagioli, il mais e tanti altri                                  cibi in scatola possono essere consumati anche dopo un anno dalla loro                                    data di scadenza, ma devono essere conservati in un luogo asciutto.