venerdì 28 febbraio 2020

Scarola alla napoletana

Presentazione

La scarola alla napoletana è un contorno tipico del sud. Dal sapore agrodolce grazie alla presenza sia dell’uvetta che dei capperi, è molto particolare ma anche gustosa.
Piatto vegetariano molto facile da preparare anche se richiede una doppia cottura. È importante che la scarola che andrete ad utilizzare sia quella riccia e non la liscia che è invece perfetta per le minestre. Nella preparazione nonostante la presenza dei capperi non abbiate paura di utilizzare il sale e l’olio, la verdura assorbe molto il condimento. 
Scopriamo insieme come si prepara e tanti consigli utili.

Ingredienti

  • 600 g di scarola
  • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 50 g di olive nere
  • 20 g di uvetta
  • 20 g di capperi
  • 10 g di pinoli
  • q.b di sale
  • 1 spicchio di aglio
  • q.b. di peperoncino

Come fare la scarola alla napoletana

Prendete una pentola capiente e riempitela d’acqua. Mettetela a bollire sul fuoco e salatela.
Intanto pulite la scarola e lasciatela a bagno nel lavandino, in modo che possa scaricare gli eventuali residui di terreno.
Quando l’acqua bolle mettete la scarola nella pentola e lasciate riprendere il bollore, dopodiché fate cuocere per circa 10/15 minuti o comunque fino a quando i gambi centrali bianchi non si saranno ammorbiditi. Una volta cotta, scolatela e raffreddatela sotto acqua corrente. Strizzate e lasciate un momento da parte mentre preparerete il condimento.
Mentre aspettate che la verdura sia cotta potrete mettere a bagno, separatamente i capperi per dissalarli e l’uvetta per reidratarla.
Prendete ora una padella mettete l’olio, l’aglio privato dell’anima e tagliato a pezzi piccoli, e il peperoncino. Fate soffriggere finché l’aglio non risulta dorato, a quel punto mettere la scarola ed allargare con una pinza, salare e lasciar cuocere per 5/6 minuti con coperchio.
Togliete il coperchio ed aggiungete i capperi, l’uvetta, le olive e i pinoli e lasciate insaporire a fuoco lento per altri 5 minuti.

Conservazione

È possibile conservare questo contorno in frigo per 2/3 giorni.

mercoledì 26 febbraio 2020

La carne di maiale è grassa: verità o falso mito? Ecco la risposta.

Il consumo di carne è importante per l’organismo affinché assuma alcuni nutrienti fondamentali. Bisogna però fare molta attenzione alla carne di maialeLa carne di maiale è grassa? Questa è una verità o un falso mito? Scopriamo la risposta sull’argomento e quali sono i potenziali rischi che si possono correre in merito al consumo di questo alimento.

Caratteristiche della carne di maiale

Dal punto di vista alimentare la carne di maiale si colloca a metà tra le carni bianche e le carni rosse. Si definisce infatti quale carne rosata.
La carne di maiale si mangia fresca oppure sotto forma di insaccati e affettati. Nel caso di carne fresca, la macellazione verte su suini leggeri del peso sotto i 100 kg. Per produrre affettati e insaccati si ricorre invece a suini del peso vicino ai 200 kg. 
In queste righe vi è insita la risposta alla domanda che da il titolo al nostro articolo: la carne di maiale è grassa? E’ un falso mito perché il grasso dipende dal taglio e dal peso dell’animale. Insaccati e affettati di maiale saranno dunque alimenti maggiormente grassi rispetto alle fettine di carne di maiale. Ma approfondiamo l’argomento nello specifico.

La carne di maiale non è grassa

La carne di maiale è dunque vittima del falso mito di essere grassa. Come per altre tipologie di carne, anche per il maiale esistono tagli magri sani e consoni al benessere nutrizionale. Un esempio è la lonza di maiale ovvero la parte dei muscoli centrali del dorso. Il filetto e la polpa sono molto magre e possono essere consumate cucinando un gustoso arrosto o preparando un piatto di deliziose fettine.
La altre parti del maiale sono più grasse e, all’interno di un regime alimentare, andrebbero nettamente limitate se non evitate del tutto. Tra queste parti grasse del maiale ritroviamo le zampe, il lardo, il guanciale e la pancetta.
Il cosciotto e la spalla del maiale vengono poi utilizzati per la realizzazione dei conosciuti prosciutto crudo e cotto. Questi affettati sono da considerarsi né magri né grassi. Il consiglio, quando si mangia il prosciutto, è eliminare tutto il grasso visibile, in modo da nutrirsi esclusivamente con la parte magra dell’alimento. Certamente questa operazione risulta più facile per il prosciutto crudo mentre assai difficoltosa nel caso del prosciutto cotto. Un consiglio quindi, per mangiare carne poco grassa in questo caso, è quello di orientare l’acquisto sul prosciutto crudo.

Rischi nel mangiare carne di maiale grassa

La carne di maiale grassa può portare rischi considerevoli alla nostra salutare. Gli insaccati sono infatti stati inseriti dall’IARC tra gli alimenti pericolosi per lo sviluppo nell’organismo di patologie tumorali. 
I procedimenti di conservazione e lavorazione incrementano la cancerogenicità della carne di maiale per cui un consumo sporadico, di prodotti di qualità privati della parte grassa, può aiutarci a non far correre pericoli alla nostra vita.

martedì 25 febbraio 2020

I trucchi per fare in casa una pasta alla gricia degna di un'osteria romana.

http://www.esquire.com/it/lifestyle/food-e-drink/a31067162/pasta-gricia-ricetta-trucchi/

Molto di più di una "amatriciana bianca", è una delle ricette romane più buone
Gricia pasta
PAOLA PECCHIA / FOAPGETTY IMAGES
Carbonara, amatriciana, cacio e pepe, gricia: tra le ricette di pasta romane più buone e apprezzate, la gricia è forse quella un po' meno conosciuta e riprodotta in tutto il mondo. Eppure è davvero buonissima: in sostanza si tratta di una amatriciana "bianca", ovvero senza pomodoro, dove al guanciale si accompagna abbondante pecorino romano. Farla non è difficile ma bisogna conoscere alcuni trucchi.
Prima di tutto: i romani e gli integralisti vi diranno che anche per carbonara e amatriciana il guanciale è obbligatorio, ma la verità è che per chi non ha particolari ambizioni gourmet la pancetta è un sostituto più che accettabile. Se volete fare una gricia, invece, forse vale la pena di fare uno sforzo in più per procurarvi del vero guanciale anche se non siete a Roma. Non essendoci l'uovo o la salsa di pomodoro, infatti, per la gricia è particolamente importante la cremosità del grasso del guanciale, che è maggiore di quello della pancetta. Anche il sapore del salume spicca di più che nelle altre due ricette, per cui la differenza tra guanciale e pancetta si sente di più.
Bucatini alla gricia
pdcpictureGetty Images
La prima parte del procedimento è semplice: mentre fate bollire l'acqua tagliate il guanciale a listarelle e fatelo rosolare in padella finché non sarà croccante. Durante la cottura parte del grasso del guanciale si sarà sciolto, diventando il condimento della pasta. Un trucchetto di alcuni cuochi è far bollire un pezzo di cotenna nell'acqua, insieme alla pasta.
Per quanto riguarda il pecorino, potete seguire la nostra ricetta con il trucco per una cacio e pepe cremosa e senza grumi: fate a parte sciogliere il pecorino grattugiato in acqua calda fino ad ottenere una salsa densa, poi mettetela in padella insieme alla pasta (spaghetti, bucatini o rigatoni) e al guanciale, e aggiungete acqua di cottura in modo da ottenere un condimento cremoso ed omogeneo.
La vostra gricia indimenticabile è quasi pronta, non resta che aggiungere pepe abbondante e un'altrettanto abbondante spolverata di pecorino.

 

Frittelle di mele (la Ricetta perfetta in 15 minuti!)


  

Le Frittelle di mele sono un dolcetto goloso e facilissimo tipico della cucina italiana in particolare quella dell’Alto Adige (zona ricca di meleti); che si prepara principalmente per Carnevale! Si tratta di mele tagliate a fette, aromatizzate alla cannella,  tuffate in una cremosa pastella fatta di uovo, latte, farina; fritte e ripassate nello zucchero! Immaginatele al morso: frittelle morbide e dorate e dal cuore succoso e profumato di mela ! Irresistibili! una tira l’altra!
Frittelle di mele - Ricetta frittelle di mele veloci
Quella che vi regalo oggi è la Ricetta originale trentina regalatami da un’amica di famiglia! le frittelle di mele della Nonna! Una preparazione semplicissima e super facile! la pastella per frittelle si prepara in 1 minuto con la forchetta! e il segreto che la rende deliziosa è la buccia di limone! In questo caso ho realizzato delle Ciambelle di mele, sbucciando la frutta e privandola del torsolo con l’apposito strumento; Se non avete l’attrezzo giusto, potete tranquillamente tagliare le mele in 2 parti oppure in quadrotti, tuffarle nella pastella e realizzare al cucchiaio delle frittelle di mele in pezzi (nel procedimento tutte le varianti, dove trovate anche tutti i consigli per chi volesse delle frittelle di mele al forno!)Frittelle di mele - Ricetta frittelle di mele veloci-Perfette per merenda, i bambini ne vanno matti! ed è anche un modo sfizioso per gustare la frutta! Le frittelle di mele sono perfette per il Buffet di carnevale, da servire insieme alle CastagnoleChiacchiereGraffe !

Ricetta Frittelle di mele

TEMPI DI PREPARAZIONE
PreparazioneCotturaTotale
INGREDIENTI
Quantità per 12 – 15 pezzi
    Per le mele:
    • 3 mele
    • 1 cucchiaio di zucchero semolato + quello per condire
    • cannella in polvere
    • succo di 1/2 limone
    Per la pastella per frittelle:
    • 200 gr di farina ’00
    • 2 uova
    • 2 cucchiai di zucchero
    • 100 gr di latte
    • buccia grattugiata di 1 limone
    • 1/2 bustina di lievito per dolci
PROCEDIMENTO

Come fare le frittelle di mele

Prima di tutto, sbucciate le mele e privatele del torsolo. Affettatele ad uno spessore di 7-8 mm:
tagliare le mele a fette - Ricetta frittelle di mele
Se non avete il levatorsolo : potete affettare le mele e con un taglia biscotti tondo da 3 – 4 cm potete eliminare il torsolo dure rimasto. Oppure potete tagliare a metà le mele e procedere come indicato, oppure tagliare a pezzettini le mele e dopo la marinatura, potete aggiungerle direttamente nella pastella per frittelle e con un cucchiaio formate le frittelle direttamente nell’olio bollente.
Irrorate le fettine di mele con il succo di limone, una spolverata di cannella generosa e un cucchiaio di zucchero. Girate bene in modo che tutte le mele siano insaporite.
In una ciotola mescolate le uova con lo zucchero e la buccia di limone con una forchetta, aggiungete farina e latte sempre mescolando con la forchetta, infine il lievito setacciato. La pastella deve essere morbida e priva di grumi.
Immergete 2 – 3 fette di mela nella pastella, giratele più volte
come fare le frittelle di mele in pastella - Ricetta frittelle di mele
Variante: Frittelle di mele al forno
Servitevi di una teglia foderata di carta da forno, disponete le frittelle appena immerse nella pastella sul foglio. Facendo attenzione a fare il buco al centro se volete l’effetto ciambellina.
Cuocete in forno caldo a 180° nella parte medio bassa del forno e lasciate cuocere 25 minuti circa. Spolverate la superficie di acqua o burro e rotolate nello zucchero semolato da entrambi i lati.

Frittelle di mele classiche

Scaldate in un pentolino a bordi alti abbondante olio per friggere o di arachidi. Quando immergendo uno stecchino si riempie di bollicine è a temperatura.
Immergete 2 frittelle alla volta, non troppe. ben piene di pastella ma senza troppi fili che colando e tenendo il buco al centro semi con il dito, per realizzare la forma di ciambella.
Tenete sempre monitorata la temperatura. Non devono bruciarsi, ma dorarsi. Basteranno pochi secondi per lato in 1 minuto sono pronte da scolare su carta assorbente.
Procedete in questo modo per tutte le vostre frittelle di mele. Ripassate subito nello zucchero semolato da entrambi i lati! se gradite, spolverate anche di zucchero a velo.
Ecco pronte le Frittelle di mele servite calde oppure fredde sono ottime!
Frittelle di mele - Ricetta frittelle di mele veloci

Conservare le frittelle di mele

Sono perfette in giornata e ottime anche il giorno dopo fredde. ovviamente più giorni passano più la frittura perde fragranza, dunque da consumare entro 3 giorni e conservare a temperatura ambiente!

domenica 23 febbraio 2020

Pizza fatta in casa, semplice(?)

Spaghett, cozze e limone


  1. https://cucina.corriere.it/notizie/cards/cavolfiore-come-pulire-cucinare-senza-odori-ortaggio-che-fa-dimagrire/pianta-raffinata_principale.shtml
  2. https://cucina.corriere.it/notizie/cards/cavolfiore-come-pulire-cucinare-senza-odori-alimento-che-fa-dimagrire/come-pulirli.shtml
  3. https://cucina.corriere.it/notizie/cards/cavolfiore-come-pulire-cucinare-senza-odori-alimento-che-fa-dimagrire/come-riconoscere-freschezza.shtml
  4. https://cucina.corriere.it/notizie/cards/cavolfiore-come-pulire-cucinare-senza-odori-alimento-che-fa-dimagrire/ingrediente-multitasking.shtml
  5. https://cucina.corriere.it/notizie/cards/cavolfiore-come-pulire-cucinare-senza-odori-alimento-che-fa-dimagrire/alcuni-trucchi-evitare-cattivi-odori-magia-o-alchimia.shtml
  6. https://cucina.corriere.it/notizie/cards/cavolfiore-come-pulire-cucinare-senza-odori-alimento-che-fa-dimagrire/alcune-proprieta.shtml

Dolci (di Carnevale...e non) da fare in Casa...

Linguine con Acciughe, mollica di pane e...

mercoledì 19 febbraio 2020

Padella o friggitrice? Cosa è meglio usare per una frittura leggera e perché

di Lydia Capasso

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I fritti di carnevale

Sarà la vicinanza del Carnevale e il desiderio di far festa, fatto sta che tra febbraio e marzo si frigge, dolce perlopiù (ma non solo). Neanche il tempo di digerire la calza della Befana che gli scaffali dei supermercati e le vetrine di forni e pasticcerie si sono riempiti di chiacchiere, cenci, bugie, crostoli (date loro il nome che preferite) o castagnole, zeppole, bignole, fritole. Ancor più gustose se cucinate a casa. Sì, ma come?
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Tradizione o tecnologia?

Per friggere in casa, qual è lo strumento più adatto? Meglio la padella o la friggitrice? Meglio seguire gli insegnamenti delle nonne e far uso dei tradizionali tegami o affidarsi, invece, alla moderna tecnologia? Questo è il dilemma che cercheremo di risolvere a proposito di uno dei metodi di cottura più antichi ma anche più rapidi che ci siano.
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La padella

La padella: in ogni casa ne esiste almeno una e questo è già un primo punto a suo favore, ma non tutte sono adatte all’uso. Innanzitutto che abbia i bordi alti: perché l’impasto si gonfi a dovere, infatti, non deve toccare il fondo ma deve navigare liberamente nell’olio. Vanno benissimo i wok che per la loro forma svasata permettono un notevole risparmio di grasso, bene anche i tegami con il cestello incorporato, con cui è più facile sgocciolare il fritto. Scelta la padella analizziamone pro e contro. Intanto, essendo priva di coperchio, il contenuto è ben visibile e ci si accorge subito quando le frittelle sono pronte o devono essere girate. Per lo stesso motivo, però, ci si può ritrovare il piano cottura tutto unto: per evitare il disastro basta foderarlo con un foglio di alluminio, praticando dei fori all’altezza dei fuochi. Rimosso l’alluminio, via anche gli schizzi. Altro effetto collaterale del fritto in padella è l’odore che, a meno che non siate provvisti di una buona cappa aspirante, si impossesserà di vestiti, capelli e casa. A nulla varranno i trucchi delle nonne per evitare l’inconveniente, quindi, finestre aperte e porte chiuse! Attenzione, poi, alla temperatura dell’olio: ci vuole un po’ di esperienza per tenerla costante. Un termometro può essere un prezioso alleato e il suo utilizzo può evitare che castagnole e tortelli si impregnino di grasso o non si cuociano bene.

La friggitrice

E la friggitrice, invece? Probabilmente è lo strumento più appropriato per chi frigge regolarmente, purché si abbia un budget per l'acquisto, spazio per riporla e si scelga con attenzione tra le innumerevoli versioni in commercio. È importante che il coperchio, che preserva la cucina dagli schizzi, abbia un oblò in vetro per tenere sotto controllo le frittelle. Utile il filtro anti odore che può ridurre notevolmente gli effluvi indesiderati. Comodo il tubo di scarico: nelle friggitrici ci va olio in abbondanza, il che le rende difficili da svuotare ma ideali se avete grossi quantitativi da cuocere. Preferitene, poi, una munita di termostato per selezionare la temperatura dell’olio e mantenerla costante, così che il fritto risulti fragrante e asciutto. E ancora, controllate che la vasca sia rimovibile e vada in lavastoviglie o rischierete di tenere la friggitrice relegata in un angolo.

Il dilemma

Insomma, avrete capito che il dilemma tradizione/tecnologia non è di facile soluzione e se eravate alla ricerca di una risposta definitiva probabilmente sarete rimasti delusi, perché non esiste. In sintesi: preferite una padella, a bordi alti, se non avete grossi quantitativi da friggere, se lo fate saltuariamente e se avete una buona cappa aspirante. Meglio, invece, una friggitrice se avete spazio per conservarla, se non volete la casa sommersa dall’odore di fritto e se chiacchiere o bomboloni sono il vostro pane quotidiano.
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