mercoledì 12 dicembre 2012

Rigatoni e Peperoni rossi e gialli

Ingredienti

Rigatoni
Olio evo
Peperoni rossi e gialli
Peperoncino piccante
Formaggio (parmigiano, padano o pecorino)

Preparazione

Tagliare i peperoni a fettine (julienne) e buttateli in padella dove avrete già fatto scaldare l'olio evo con il peperoncino piccante. Quando i rigatoni saranno cotti al dente scolateli e versateli in padella dove li farete saltare. Dopo averli impiattati spolverate i rigatoni con abbondante formaggio.

lunedì 10 dicembre 2012

Spaghetti delicati con Trota e Finocchio

Ingredienti:

  1. Spaghetti
  2. Olio evo
  3. Aglio, 1
  4. Peperoncino, un po'
  5. Finocchio (1 x 2 porzioni)
  6. Trota salmonata (100 g. x 2 porzioni)
  7. Prezzemolo
  8. Sale q.b.

Preparazione:

Fate cuocere per 5 minuti i finocchi tagliati a fettine molto sottili in acqua salata quindi toglieteli facendo attenzione a conservare l'acqua nella quale cuocerete gli spaghetti.
In padella con olio evo e uno spicchio d'aglio schiacciato e un po' di peperoncino cuocete la trota che avrete tagliato a pezzetti dopo averle tolto la pelle.
Quando gli spaghetti saranno cotti gettateli in padella e cospargeteli con il prezzemolo tagliato grossolanamente. Buon appetito


Spaghetti rustici

Ingredienti:

  1. Spaghetti
  2. Olio evo
  3. Aglio
  4. Peperoncino piccante
  5. Pomodori secchi sott'olio
  6. Capperi di Pantelleria
  7. Pangrattato

PREPARAZIONE:

Mentre cuocete gli spaghetti in abbondante acqua salata fate tostare il pangrattato e quando sarà ben dorato mettetelo da parte. Nella stessa padella fate la salsa con olio evo, aglio (io lo metto a pezzettini, ma può andare anche lo spicchio schiacciato) capperi e pomodori secchi sgocciolati e tagliati a pezzettini. Quando gli spaghetti sono cotti scolateli e buttateli in padella e aggiungete il pangrattato che avete tostato precedentemente. Buon appetito.

lunedì 26 novembre 2012

FATEVI RISPETTARE DALLE BARISTE!!!


Lettera di protesta

enniodb@gmail.com
18 nov (8 giorni fa)
ristorazioneco.
Vi scrivo perché credo dobbiate insegnare ai vs baristi a non fare sorrisini di scherno quando i Clienti fanno osservazioni. giusto.
In dettaglio vi racconto cosa mi è successo ieri verso le 13:00.
Ho chiesto due caffè, eravamo in due, e la barista ci ha presentato due tazzine di vetro, come richiesto da noi, con dentro una quantità di caffè tale da definirlo POCO e non RISTRETTO.
Alla seconda barista ho spiegato che SI DEFINISCE CAFFE' RISTRETTO QUELLO CHE SI BEVE IN TRE (3) SORSI E NON DUE (2) e le ho suggerito di far tarare meglio la macchina.  ""Da non dimenticare anche il tempo impiegato nella preparazione e la quantità di bevanda erogata: la miscela è
progettata per ottenere esattamente 25 millilitri di caffè in 25 secondi, prelevando la parte migliore delle sostanze presenti nel chicco (glucidi, proteine, grassi ed aromi) e lasciando quelle meno nobili nel pannello esausto.""
La signora ha esibito un sorriso beffardo che CREDO PROPRIO NON VI AIUTI A CRESCERE.
Certamente non credo proprio che mi fermerò altre volte nei vs punti ristoro se non riceverò una spiegazione plausibile al fatto che vi ho raccontato.
Sono sicuro che conoscete anche voi il DISCIPLINARE DEL CAFFE' ESPRESSO ITALIANO e mi permetto di suggerirvi di farlo studiare ai vs dipendenti. 

Cordialità.
RISPOSTA
Buongiorno Dottor Di Benedetto,
mi chiamo Luigi Refuto e sono il Direttore della Divisione Autostrade di MyChef Ristorazione Commerciale, ho letto oggi la sua e-mail e Le rispondo volentieri.
Sono sinceramente dispiaciuto e costernato per la spiacevole esperienza vissuta nel nostro locale di Roncobilaccio
Le assicuro, la verifica della situazione da Lei descritta sarà oggetto da subito di un mio personale intervento per appurare con il responsabile del locale, l'identità delle persone che prestavano il servizio in quel momento.
Il nostro impegno per "l'accoglienza del Cliente", non si esaurisce con un po' di cartelli commerciali, esposti nei locali, ma deve tramutarsi in una vera e propria cura dei bisogni e delle esigenze di tutti i nostri Clienti.
Per questo motivo sono sinceramente dispiaciuto per la sua insoddisfazione in quanto ”, la nostra filosofia, ”l’eccellenza del servizio al Cliente” è il nostro unico obiettivo quotidiano ed impieghiamo tante energie per realizzarla, purtroppo non sempre con ottimi risultati.

Spero che queste poche righe possano averla convinta del nostro impegno quotidiano per offrire ai Nostri Clienti una “sosta piacevole” e mi auguro di poterla avere ancora Gradito Cliente nei nostri punti vendita.

Le rinnovo le nostre scuse e Le invio
Cordiali saluti

TRIPPA ALLA FIORENTINA


Ricetta toscana conosciuta in tutto il mondo e  "praticata" dal sottoscritto, grazie anche alla sua semplicità, oltre che al gusto.  

A dispetto dei puristi io uso la pentola a pressione.

Ingredienti:

 per 4 persone:

800 g. di trippa
1 cipolla rosse
1 carota
1  costa di sedano
400 g. di polpa di pomodoro
Parmigiano grattugiato
Olio evo
sale q.b.
peperoncino a volontà

Preparazione:
Lavate la trippa e tagliatela a striscioline di curca 7-8 cm di lunghezza. Preparate un battuto con le cipolle il sedano e le carote triturate in piccoli pezzi e fatelo soffriggere con un po’ d’olio evo. Appena la cipolla comincia ad appassire unite la trippa e girate spesso per fare insaporire la trippa. Dopo 5 minuti aggiungete la polpa di pomodoro. Salate, e fate cuocere per circa 20' a fuoco basso per far ritirare il liquido della trippa e dei pomodori.

Buon appetito!

I TESTAROLI


Come cucinarli

Mettere in ebollizione una pentola d'acqua; quando l'acqua bolle la si deve salare e si deve spegnere il fuoco.  Nella pentola, uno alla volta, uno dopo l'altro, si gettano i quadrotti di testarolo preparati nell'acqua bollente per la cottura.

Quando si saranno ammolliti, emergeranno in superficie; assaggiatene un pezzetto, e se sono di vostro gradimento si devono scolare piano piano con un mestolo forato e con un colapasta. Vanno depositati poi in un piatto di portata,  sul fondo del quale deve essere già stato messo parte del condimento; quando tutti i testaroli sono stati scolati e depositati nel piatto si aggiunga anche sopra il condimento rimasto e s'informaggi il tutto. 

 I testaroli devono essere serviti caldi.

I condimenti

Il popolo di Lunigiana è di origine ligure, una parte dell'antica nostra regione è la provincia di La Spezia, viviamo ai confini con il Genovese, quindi per costumanza, anche noi abbiamo da sempre usato il basilico e siamo degli ottimi preparatori del "pesto alla genovese", coi pinoli si capisce.  Ma oggi lo si può acquistare anche nei supermercati, se ne trova di buona qualità.

Alle spalle abbiamo la provincia di Parma e non disdegnamo l'uso dell'ottimo formaggio parmigiano, anche se il pecorino nostrano, quello che ancora può essere reperibile, non é da scartare a priori.
Le usanze locali hanno creato altri tipi di condimenti; c'è chi gusta i testaroli con solo olio d'oliva e formaggio, altri con un leggero sugo di funghi porcini, con o senza formaggio.

 Ma.... come si suol dire, "la morte dei testaroli è col pesto".
A questo proposito voglio ancora una volta citare il grande scrittore Mario Soldati che, durante una visita in Lunigiana, venne a pranzo a Bagnone, e quì ha potuto gustare per la prima volta i testaroli.

Leggete cosa ha scritto nel suo "Specchio inclinato" 
appunti dal 1965 al 1971:

"Che cosa sono i testaròli? Sono la più squisita, la più semplice e appetitosa di tutte le paste asciutte dell'universo. Non ho trovato la ricetta in nessun libro di cucina, nè il nome del menù di nessun ristorante: e si può ben credere che io abbia ricopiato questa ricetta, com'era naturale, nelle trattorie più simpatiche della Liguria orientale. (così Mario Soldati localizza la Lunigiana, n.d.a.).

Niente. È vero, mi dicono che per gustare gli autentici testaròli bisogna andare a Bagnone: sulla riva sinistra del fiume (la Magra, n.d.a.), in mezzo alle colline... (omissis)...
I testaròli sono una pasta sottilissima di farina, stesa, come la genovese fainà di ceci, su teglie di ferro senza bordo, chiamate testi. Appena cotta, viene tagliata quasi in lasagne, e condita, di solito, col pesto. (Qui il povero Soldati dice un sacco di corbellerie, lo perdoniamo, n.d.a.) [V. ricetta dei testaròli].
Qual è la ragione della loro squisita, insuperabile bontà?

È innutile che cerchiamo delle scappatoie. È innutile che ci illudiamo con la speranza di procurarci, un giorno o l'altro, una colazione di testaròli senza bisogno di viaggiare, apposta, fino a Pontremoli o fino a Bagnone. Tanto più che il viaggio non basta: bisogna ordinare prima, e con qualche anticipo! Vana, dunque, la nostra speranza di industrializzare, anche soltanto in minima parte, questo cibo supremamente civile e genuino. E la ragione della loro bontà sta appunto nella loro, come dire?, immediatezza: il grande fuoco, i testi, la farina impastata e poi subito cotta. (Il tempo invece ha industrializzato anche il testaròlo, lo si trova oggi nei supermercati, però di minor pregio dei casarecci nostrali, n.d.a.).

La difficoltà, la macchinosità e la unicità della confezione furono, dunque, sufficienti a cancellare, in pochi anni, il ricordo di quel sottilissimo strato di farina, che è molto ben cotta ma che sembra soltanto scottata: cancellare quel sapore fragrante, semplice e delicato, di grano puro. Ma, appunto perchè quasi scomparsi e praticamente introvabili (a quei tempi, siamo nel 1971, n.d.a.), tali cibi, e altri consimili, dovrebbero, oggi, essere ricercati da tutti. Sono le più sicure medicine del progresso. 

Abbiamo bisogno di pace. Abbiamo bisogno di testaròli.
Tellaro, 27 luglio 1971. 
Mario Soldati.

sabato 24 novembre 2012

Spaghetti del Calzolaio

Stamane ho visto su Rete 4, nella trasmissione di Davide Mengacci "Ricette di famiglia", la ricetta proposta da un ragazzo di Benevento chiamata in dialetto "o scarpariello", mi è piaciuta e ve la propongo.

Ingredienti:

  • spaghetti
  • olio evo
  • aglio
  • cipolla bianca
  • passata (o polpa) di pomodoro
  • sale fino
  • peperoncino piccante
  • pesto genovese
  • pecorino
  • parmigiano
  • prezzemolo
Preparazione:
  1. mettete a bollire l'acqua per gli spaghetti
  2. mettete a soffriggere in padella l'olio evo, l'aglio e la cipolla e quando questi sono dorati
  3. mettete in padella la salsa di pomodoro (io userò la polpa di pomodoro)
  4. mettete sale fino e peperoncino q.b. e un cucchiaio di pesto genovese e mescolate, quindi
  5. mettete il pecorino e il parmigiano grattugiati secondo i vostri gusti
  6. quando gli spaghetti saranno messi nel piatto vi verserete sopra la salsa e infine una manciata di prezzemolo, secondo il vostro gusto.
Credo proprio che vi piacerà. 
Buon appetito a tutti.

venerdì 16 novembre 2012

SPAGHETTI GUSTOSI ALLA MOZZARELLA

La ricetta vale per una persona...anche a dieta!

Ingredienti:
1 Mozzarella da 125 g.
6 Filetti di acciughe
1 Cucchiaio di capperi
2 Cucchiai di Olio evo
100 g. di Spaghtetti (vanno bene anche le linguine o trenette)

Preparazione:
Mentre fate bollire 1 l. d'acqua preparate in una fondina
  • la mozzarella taglia a listarelle o pezzetti 
  • i filetti di acciughe tagliati a pezzettini
  • i capperi
  • l'olio evo
A cottura ultimata versate gli spaghetti nel piatto e mescolate ben bene, a piacere potete aggiungere il pepe.
Buon appetito.


martedì 14 agosto 2012

IN AGOSTO SE NE SENTONO DI TUTTI I COLORI,MANCAVA QUESTA:

dal sito: www.liberoquotidiano.it


MENÙ LEGHISTA

Polenta, cotechino, pizzoccheri:

la dieta padana del medico di Bossi

"MeLa "piramide alimentare" 

di Luciano Bresciani, 

assessore alla Salute in Lombardia. 

Manca la trota: un caso?

13/08/2012

L'unica concessione ai cibi di sotto il Po: "Un pizzico di peperoncino, che fa benissimo alla circolazione"
Carne d’agnello e pesce di   lago, magari dopo un piatto di pasta fresca 'a km zerò tipo   casoncelli o pizzoccheri. Di contorno fagioli borlotti, asparagi e   soncino, o perchè no un pò di polenta. Pane sì, ma formato rosetta.  Via libera al burro per condire. E per finire in bellezza, dal   carrello dei dolci una fetta di castagnaccio. Anzi meglio ancora una   porzione di formaggio, perchè come recita il proverbio 'La bocca l’è  mai stracca se la sa no de vaccà (tradotto dal milanese all’italiano   'La bocca non è mai stanca se non sa di vaccà). E’ solo qualche   assaggio dalla dieta padana lanciata online dall’assessore lombardo   alla Sanità Luciano Bresciani, leghista, medico personale di Umberto   Bossi.
All’invasione macrobiotica di alghe e soia, proposte esotiche   sempre più di moda nelle metropoli del Nord ma lontane anni luce   dalle tradizioni locali, l’assessore nato nel 1940 a Carbonara di Po   nel Mantovano, titolare della Sanità lombarda dal marzo 2007,   risponde con la piramide alimentare della dieta padana. E lo fa   ospitando sul suo sito web l’intervento di un noto esperto, Alfredo   Vanotti dell’Unità operativa di Nutrizione clinica e dietetica   dell’Asl della Provincia di Como. L’imprimatur scientifico a   un’iniziativa che nelle intenzioni non vorrebbe apparire politica,   quanto piuttosto insegnare ai cittadini l’importanza del mangiar sano   riscoprendo piatti antichi e ingredienti del territorio.
Ecco, allora, la piramide alimentare del "buon padano":
Cibi che regolarizzano: Amarene, melone, mela, pera, asparagi, cipolla, soncino,   tartufo, zucca;
Cibi che danno energia: Michetta-rosetta (per antonomasia il pane dei milanesi, cavo   all’interno), casoncelli (formato di pasta ripiena tipico della   Lombardia), pizzoccheri (la pasta valtellinese con grano saraceno),   tortelli di zucca, riso, polenta, patate, castagne;
Condimenti: olio di   oliva, burro.
Cibi per rafforzare l'impalcatura dell'organismo: Latte, ricotta, grana,  caprino, crescenza;
Cibi "costruttori": Agnello, capretto,   pollo, pesci d’acqua dolce come alborelle, coregone (il lavarello) e 'missoltinò (agoni essiccati, specialità del lago di Como), fagioli   borlotti, piselli, bresaola, prosciutto cotto.
Cibi per il piacere del palato: Miele, castagnaccio, torta paradiso, meascia (torta casalinga di pane raffermo e frutta, tipica dell’Alto Lario occidentale.
Cibi-premio, da mangiare occasionalmente: Cotechino,   pancetta, salsiccia, salame Milano, gorgonzola, mascarpone, taleggio, panettone, mostarda, torrone.
Il punto forte della dieta del Nord è "il ridotto contenuto di   grassi e zuccheri", spiega Bresciani. Contrariamente a quanto si   potrebbe credere pensando ad alcuni prodotti particolarmente 'golosì   delle tavole settentrionali, "è infatti dimostrato che rispetto alla dieta mediterranea quella padana è meno grassa e meno dolce". L'unica concessione da sotto il Po? "Un pizzico di peperoncino che fa benissimo all’apparato cardiocircolatorio".

domenica 17 giugno 2012



Tagliatelle di Farro fatte in casa ai funghi

In questo caso la cuoca è Vanda, mia moglie che mi ha dettato la ricetta valida x due persone:
200 g. di farina di farro, la trovate anche al supermercato, 1 uovo intero, 1 pizzico di sale, acqua tiepida q.b. (si consiglia di usare un po' di farina di grano 00 per evitare che le pappar- delle si attacchino tra loro).
Consiglio di usare funghi surgelati, ce ne sono di ottimi in commercio, da trifolare con aglio, olio, peperoncino e prezzemolo. Quando sarete a metà cottura aggiungete due o tre cucchiai di polpa di pomodoro e aggiustate di sale. Buon appetito!

martedì 12 giugno 2012

Pasta con i broccoli in tegame
http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/SIT_PORTALE/SIT_DIR_AREE_TEMATICHE/SIT_GASTRONOMIA/Ricette%20siciliane/Primi%20siciliani


Ingredienti per 4 persone 1 cavolfiore (broccolo) 500 g. di bucatini 2 cipolle 50 grammi di pinoli 50 grammi di passoline 4 sarde salate - o acciughe Olio extravergine d'oliva 100 grammi di pangrattato 2 bustine di zafferano 1 cucchiaio di zucchero semolato.
Preparazione: Disporre le passoline ed i pinoli in acqua tiepida per lasciarli ammorbidire. Bollire in acqua salata le parti morbide del cavolfiore, l'acqua di cottura verrà usata in seguito per cuocere la pasta). Lasciare imbiondire la cipolla in un tegame, soffriggendola con olio extravergine d'oliva, aggiungere le acciughe una volta ridotte in poltiglia, aggiungere anche i pinoli e le passoline. A questo punto unire il cavolfiore cotto in precedenza. Amalgamare bene. Aggiungere una bustina di zafferano precedentemente sciolta con qualche cucchiaio di acqua di bollitura utilizzata per la cottura dei broccoli. Cuocere e togliere dal fuoco. Portare a cottura la pasta con la restante acqua del broccolo ed aggiungere una bustina di zafferano. A cottura raggiunta colare e servire con il condimento. Mettere in un padellino il pangrattato, farlo tostare, una volta cotto aggiungere poco olio e mescolare. Quando il pangrattato è completamente assorbito dall'olio chi vuole può aggiungere secondo la tradizione un po' di zucchero.


La mozzarella in carrozza, che revival!


http://benedettaparodiblog.corriere.it/2011/11/16/la-mozzarella-in-carrozza-che-revival/

Ve le ricordate le mitiche mozzarelle in carrozza? Un piatto un po’ anni ’80. Mi ricordo la mia compagna di scuola Valeria favoleggiava di questo piatto meraviglioso che sua mamma cucinava così bene. Io, che non l’avevo mai sentito nominare, pensavo mi prendesse in giro. Poi, una volta capito che invece esisteva, iniziai a immaginare chissà cosa. Mozzarelle in carrozza….
L’aspetto in realtà è abbastanza anonimo, ma il gusto… Una carrozza che ti porta direttamente in Paradiso! Insomma in ricordo dei bei vecchi tempi le ho cucinate anche per Matilde ed Eleonora, le quali, come me, all’inizio credevano scherzassi. Poi sono impazzite per la curiosità e, dopo una prima, lieve delusione se le sono mangiate tutte…
Ecco la ricetta:
INGREDIENTI
- 200 gr di mozzarella
- 8 fette di pancarré
- 2 uova
- Pangrattato
- Olio di semi
- Sale
PROCEDIMENTO
Lasciare le mozzarelle fuori dalla loro acqua per un po’ in modo che risultino un po’ asciutte. Tagliare ogni fetta di pancarré in due triangoli. Appoggiare una fetta di mozzarella su uno dei due triangoli in modo che non fuoriesca, coprire con l’altro triangolo e pressare delicatamente. Immergere il pane farcito nell’uovo sbattuto, poi passare nel pangrattato. Friggere in abbondante olio di semi bollente e infine salare.
Pasta con i broccoli in tegame
http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/SIT_PORTALE/SIT_DIR_AREE_TEMATICHE/SIT_GASTRONOMIA/Ricette%20siciliane/Primi%20siciliani

Ingredienti per 4 persone 1 cavolfiore (broccolo) 500 g. di bucatini 2 cipolle 50 grammi di pinoli 50 grammi di passoline 4 sarde salate - o acciughe Olio extravergine d'oliva 100 grammi di pangrattato 2 bustine di zafferano 1 cucchiaio di zucchero semolato.
Preparazione: Disporre le passoline ed i pinoli in acqua tiepida per lasciarli ammorbidire. Bollire in acqua salata le parti morbide del cavolfiore, l'acqua di cottura verrà usata in seguito per cuocere la pasta). Lasciare imbiondire la cipolla in un tegame, soffriggendola con olio extravergine d'oliva, aggiungere le acciughe una volta ridotte in poltiglia, aggiungere anche i pinoli e le passoline. A questo punto unire il cavolfiore cotto in precedenza. Amalgamare bene. Aggiungere una bustina di zafferano precedentemente sciolta con qualche cucchiaio di acqua di bollitura utilizzata per la cottura dei broccoli. Cuocere e togliere dal fuoco. Portare a cottura la pasta con la restante acqua del broccolo ed aggiungere una bustina di zafferano. A cottura raggiunta colare e servire con il condimento. Mettere in un padellino il pangrattato, farlo tostare, una volta cotto aggiungere poco olio e mescolare. Quando il pangrattato è completamente assorbito dall'olio chi vuole può aggiungere secondo la tradizione un po' di zucchero.
Pasta con le sarde alla palermitana


http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/SIT_PORTALE/SIT_DIR_AREE_TEMATICHE/SIT_GASTRONOMIA/Ricette%20siciliane/Primi%20siciliani


Ingredienti per 6 persone: 500 g. di bucatini 500 g. di sarde fresche 500 g. di finocchietto selvatico 50 g. di uva sultanina 50 g. di pinoli 4 sarde salate 1 cipolla olio extravergine d'oliva sale e pepe. Preparazione: Tagliare il finocchietto eliminando solo le parti dure dei gambi. Farlo cuocere in acqua salata per una ventina di minuti. Dopo averlo scolato tagliuzzare finemente. Soffriggere una cipolla, tagliata a listarelle, in olio abbondante, dopo averla fatta appassire in acqua. Aggiungere il finocchietto. Pulire le sarde e cuocerle in mezzo al finocchietto. Aggiungere pinoli ed uva passa, precedentemente ammollata. Soffriggere le sarde in una padella e salarle. Cuocere i bucatini nell'acqua del finocchietto e scolarli al dente. Mescolarli assieme al composto e aggiungere le sarde salate.

              Pasta alla Norma

La pasta alla Norma è un piatto originario della città di Catania, a base di pasta (solitamente maccheroni) condita con pomodoro, e con l'aggiunta successiva di melanzane fritte, ricotta salata e basilico.
Ingredienti per 4 persone: 400 g. di penne rigate o maccheroni, 500 ml di salsa di pomodoro,  1 - 2 melanzane,  ricotta salata olio extra vergine di oliva, 1 spicchio d'aglio, basilico.
Preparazione: Tagliare la melanzana a fette e disporle a strati in uno scolapasta con un po' di sale. Lasciare a colare per mezz'ora. Preparare la salsa di pomodoro: Soffriggere l'aglio in una casseruola con un po' d'olio d'oliva extravergine, aggiungere la passata di pomodoro un po' di sale e cuocere per circa 15 minuti, aggiungere qualche foglia di basilico. Friggere le melanzane in abbondante olio, successivamente tagliarle a listarelle e passarle nella casseruola della salsa di pomodoro. Cuocere la pasta, aggiungere la salsa e le melanzane, spolverate con ricotta salata grattuggiata.

martedì 24 aprile 2012

Pasta con i carciofi


In: Ricette Pasta — 22 marzo 2011 - 67.078 views — FavoriteAggiungi alle ricette preferite

La pasta con i carciofi è uno dei miei piatti preferiti, ed essendo in piena stagione di carciofi non potevo non darvi la mia ricetta per una più che gustosaricetta di stagione. Primo piatto economico e salutare, la pasta con i carciofi è davvero ottima e semplice da realizzare, l’unica accortezza da usare, per preparare questa ricetta, è quella di utilizzare un paio di guanti quando pulite i carciofi altrimenti le mani diventeranno nere, come lo sono diventate a me :D
Ingredienti per 4 persone:
320 gr di pennette rigate 
6 carciofi 
1 cipolla 
1/2 bicchiere di vino bianco 
1 bicchiere di acqua 
30 gr di parmigiano 
100 gr di scamorza 
1 limone 
sale 
pepe 
olio
Tempo di preparazione: 30 min
Tempo di cottura: 30 min
Tempo totale: 1 ora

Procedimento per  preparare la pasta con i carciofi

Pulire i carciofi eliminando le foglie esterne più dure
Tagliare le punte del carciofo e pulire il gambo.

Quindi tagliare i carciofi a fettine sottili.

Mettete i carciofi tagliati a fettine in una ciotola con acqua e succo di limone e lasciateli in ammollo per una ventina di minuti.

In un’ampia padella far appassire la cipolla tagliata a velo con un filo d’olio, quindi scolate i carciofi e aggiungeteli in padella.

Sfumate con il vino bianco, coprire con un bicchiere d’acqua, salare, pepare e far cuocere i carciofi per mezzora con un coperchio.

A cottura quasi ultimiata togliere il coperchio e mescolare.

Nel frattempo cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolarla al dente e versarla nella padella con il condimento di carciofi.
Aggiungere alla pasta con i carciofi il parmigiano grattugiato e la scamorza tagliata a dadini.

Saltare la pasta con i carciofi in padella per un paio di minuti fino a far legare il condimento alle pennette.

Servire la pasta con i carciofi nei piatti e buon appetito!

Pasta, ricetta di Flavia Imperatore






martedì 6 marzo 2012

POLENTA FRITTA E UOVA ALL'OCCHIO DI BUE

Questa è una ricetta di mia moglie Vanda, che da buona lombarda, sa fare la polenta in modo veramente buono.

Ingredienti
Alcune fette di polenta del giorno prima, non più alte di 1 cm.
Olio e.v.o.
Sale
Peperoncino o Pepe a piacere
Uova
Formaggio grana grattugiato

Preparazione
Versate un po' d'olio in una capiente padella antiaderente e fatelo scaldare.
Adagiate le fette di polenta nella padella, cospargetele di formaggio grattugiato e quando saranno diventate belle croccanti toglietele dalla padella.
A questo punto mettete in padella le uova  e, dopo averle fritte, salate e cospargetele di peperoncino o pepe a vostro piacere.



domenica 26 febbraio 2012

FRIGGITELLI IN PADELLA

Ingredienti per 2 persone
400 gr di peperoni friggitelli (o friarielli)

Olio evo q.b.
2 spicchi d'aglio in camicia
origano q.b.
Sale fino q.b.



Preparazione
Lavare i friggitelli, sgocciolarli ed asciugarli, eliminare il picciolo e incidere la parte alta a metà con un coltello. Versare in una padella l'olio, aggiungere i friggitelli, cuocerli a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto per ottenere una doratura uniforme. Continuare la cottura finchè non diventano scuri. 
Una volta pronti metteteli in una zuppiera con carta da cucina che assorba l'olio, quindi salateli e cospargeteli di origano.

venerdì 24 febbraio 2012

IL PANCOTTO


Mia madre, quando eravamo ancora ad Aquilonia prendeva del pane preparato in casa, di grano duro e cotto nel forno a legna del Paese.

Ingredienti per il pancotto all’olio (dosi per 4 persone) 200 g. di pane raffermo
  • 6 cucchiai di olio d’oliva extra vergine
  • 1 o più spicchi di aglio 
  • 2 bicchieri di salsa di pomodoro, o passata di pomodoro
  • sale q.b.
  • Peperoncino, in polvere o a pezzettini q.b.

Preparazione

Versate in abbondante acqua salata bollente, l’
aglio tagliato a fette sottili, 3 cucchiai di olio, e la salsa di pomodoro.
Unite al brodo il pane tagliato a pezzi, e fate bollire per circa mezzora.
Al momento di servire unite il rimanente olio, e spolverate di peperoncino.
A piacere, accompagnate con pecorino grattugiato e/o sottili fettine di cipolla massese.

BUON APPETITO