mercoledì 25 gennaio 2017

7 errori da non commettere se sei un amante della carne (secondo la scienza)

L'Huffington Post  |  Di


Per il ragù alla bolognese potrebbe scattare l’allarme: perché la ricetta tradizionale proprio non va bene. Almeno secondo la scienza, secondo cui la carne e il soffritto andrebbero cotti separatamente. L’obiettivo è dare il via a reazioni chimiche che ne costruiscono il sapore. Lo spiega con dettagli e argomentazioni Dario Bressanini autore di “La scienza della carne” pubblicato da Gribaudo.

“Dal punto di vista scientifico – dice – i punti cruciali per la buona riuscita di un ragù sono due: una buona rosolatura della carne e una lunga cottura per sciogliere il collagene”. Così se nella ricetta tradizionale prima si fa il soffritto e poi si aggiunge la carne, qui si suggerisce di invertire le due fasi, per evitare il contatto tra la carne cruda e l’acqua contenuta nelle verdurine del soffritto. E non è l’unico consiglio che l’autore dà a chi ama la carne e rischia senza saperlo di commettere tutta una serie di errori, dalla scelta della bistecca in poi. I tagli giusti? Meglio del filetto, il controfiletto, la costata con un po’ di grasso intramuscolare.

Prima di sistemarla in padella va asciugata con la carta assorbente e poi salata da entrambi i lati: contrariamente a quanto si dice, servirà a esaltare il sapore della carne e renderla succosa. Anche sul brodo vanno prese delle precauzioni, a cui non avevamo pensato. Così, al volo: cipolla, carota e sedano, ma soprattutto gli aromi, andrebbero aggiunti in un secondo tempo.

Ecco gli errori più comuni che facciamo con la carne secondo a scienza.

1. Cosa succede nel congelatore

Quando il raffreddamento avviene nel congelatore domestico, si formano cristalli di ghiaccio molto grandi. Questi danneggiano le cellule e bucano la membrana. Quando si scongela la carne i danni prodotti portano ad una fuoriuscita dei succhi della carne che quindi sarà più asciutta una volta cotta. Se la carne viene usata per ricette in umido, il danno è limitato. Per bistecche e arrosto meglio usare carne non congelata. Per evitare questo fenomeno comunque ricordatevi di avvolgere molto bene con la pellicola per alimenti la carne che congelate in modo da ridurre l’esposizione all’aria. Attenzione anche alla fase di scongelamento. L’ideale è scongelarla lentamente in frigorifero. Se non avete tempo, la strategia più efficiente è metterla in un sacchetto di plastica con chiusura a zip, cercando di eliminare il più possibile l’aria e scongelarla usando un filo di acqua fredda corrente, tenendola immersa in una bacinella. Non usate l’acqua calda e neppure il microonde: rischierete di cuocerne alcune zone perché l’assorbimento delle microonde non è omogeneo e uniforme.
2. I gradi per la bistecca perfetta
Per una cottura perfetta serve un termometro per alimenti. La cottura media corrisponde a 60°: l’acqua viene espulsa, la carne diventa sempre più ferma e il colore rosato. A 65° il pezzo di carne risulta ancora umido internamente ma al taglio i succhi non scorrono più. Il volume si riduce di circa un sesto. A carne è ancora rosa ma tende al grigio-marroncino. È una cottura media-ben cotta. La carne al tatto non è più molto molle, e neppure sotto i denti. A 75° il disastro culinario: la carne è dura e asciutta, praticamente immangiabile. Per pezzi grandi da cuocere in forno la temperatura va impostata a valori più bassi possibile, compatibilmente con la crosticina che si vuole ottenere. A 120° otterrete poca brunitura e ancora uno strato morbido, mentre a 160° la crosticina sarà più gustosa ma a carne più asciutta.

3. Come fare in roast beef in casa
Il taglio classico è la parte anteriore della lombata, valide alternative: scamone, noce, fesa, girello. L’interno del roast beef deve rimanere rosato, ma non deve essere crudo. La temperatura che deve raggiungere internamente a carne per ottenere questo risultato è tra i 50 e i 55°. La carne va tolta dal frigorifero almeno due ore prima: servirà a ridurre la differenza di temperatura tra ‘interno della carne e la temperatura del forno. L’ideale è tenere la temperatura del forno molto bassa: non più di 130°. Cuocere fino a quando la temperatura del cuore avrà raggiunto i 50-55°. Poi tolta dal forno, coprire con alluminio per alimenti per una quindicina di minuti. Servirà a reidratare le parti più esterne.

4. Quante volte si gira la costata?
Nella procedura standard di cottura di una bistecca di altezza media, dopo aver depositato a carne si aspetta fino a quando la superficie a diretto contatto con il metallo, o esposta alla brace, è brunita. Lo svantaggio è che il calore, oltre a brunire la superficie, dopo un po’ penetra anche negli strati sottostanti. Una procedura poco ortodossa ma efficace per evitare ciò consiste nel girare la bistecca ogni trenta secondi, dopo un iniziale brunimento superficiale. La carne resterà rosa anche negli strati vicino alla superficie e cuocerà anche più velocemente. Una soluzione poco diffusa in Italia, ma sicuramente con base scientifica è finire la cottura in forno: prima la padella, due o tre minuti per lato, poi forno a 250°, 2 o 3 minuti e si gira la bistecca, 2 o 3 minuti e si toglie dal forno.

5. Carne macinata fai da te
Se volete, potete macinare a casa il vostro pezzo di carne anche senza avere un tritacarne: è sufficiente utilizzare un robot da cucina, avendo l’accortezza di inserire pochi cubi di carne alla volta, di 2-3 cm di spessore, ben raffreddati in freezer per qualche decina di minuti, in modo tale che la carne, senza essere congelata, diventi sufficientemente dura al tatto.

6. Sicuro che sai fare il brodo?
Preparare un brodo di carne classico è facile e nelle versioni più semplici serve solo un po’ di pazienza: come minimo due ore, ma si può arrivare anche a 12 per alcuni brodi. Sarebbe meglio però non mettere tutto insieme a cuocere, ma iniziare prima con la carne e le ossa, poi aggiungere gli ortaggi tagliati e solo verso la fine gli odori e le spezie, in modo tale che rilascino le sostanze aromatiche al momento giusto e che non vengano degradate da ore di cottura. Poi se si vuole che il brodo rimanga limpido, mai farlo bollire.

7. Il ragù è meglio farlo così
Dal punto di vista scientifico, i punti cruciali per a riuscita di un buon ragù sono due: una buona rosolatura della carne e una lunga cottura per sciogliere il collagene. Nella ricetta tradizionale prima si fa un soffritto e poi si aggiunge la carne. Bressanini suggerisce di invertire le due fasi. Quando aggiungiamo la carne cruda al soffritto se questo non è stato privato dell’acqua, abbiamo difficoltà a a mantenere le alte temperature necessarie per sprigionare il sapore della carne. Che rischia di essere bollita invece che arrostita. Meglio cuocerli separatamente e poi unirli in un secondo tempo.

mercoledì 18 gennaio 2017

Pollo all’arancia: una ricetta ricca e veloce

I benefici dell’arancia e del pollo in una ricetta realizzabile in soli 20 minuti…

Pollo all’arancia, una vera e propria prelibatezza per il nostro palato. E, gusto a parte, la presenza dell’agrume rende questo secondo piatto oltre che buono, anche salutare. Buono (gusto) e buono (benessere), per così dire. Introduciamo intanto l’ingrediente.
L’INGREDIENTE Le arance rappresentano una importante fonte di vitamine: soprattutto la C e la A, ma anche una parte di quelle del gruppo B. La prima è importante perché contribuisce a rafforzare il sistema immunitario e aiuta a combattere contro l’influenza. La vitamina B, invece, combatte l’inappetenza e favorisce la digestione, mentre i caroteni, precursori della vitamina A, sono utili per la salute degli occhi, della pelle e nella prevenzione delle infezioni. L’arancia aiuta anche la prevenzione della fragilità capillare e migliora il flusso venoso, quindi è valida contro la cellulite. Per voi, la ricetta del pollo all’arancia

LA RICETTA Pollo all’arancia

LA DIFFICOLTA’ bassa
INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE – Otto fette di petto di pollo tagliato sottile, succo di due arance bio, olio extravergine di oliva, 5 cucchiai di farina di tipo 0, sale e pepe.
TEMPI DI PREPARAZIONE: 20 minuti
LO SVOLGIMENTO Si inizia con l’involtare in un piatto con farina la carne, che, bene infarinata, si mette a cuocere in una padella con due cucchiai di olio extravergine d’oliva, precedentemente scaldato. Dopo, aggiungendo il sale necessario, la carne si lascia rosolare leggermente, prima da un lato poi dall’altro. Si versa, quindi, il succo delle arance. E mentre la cottura prosegue per un paio di minuti, la farina ed il succo andranno a formare una salsina. Questa dovrà essere servita liquida, ma appena si intiepidisce, diventa più densa. Pertanto è opportuno servire la carne immediatamente. E, comunque, preparare la salsina poco prima di portare il piatto in tavola. Volendo si può sfumare il petto di pollo, appena rosolato, con del vino bianco da far subito evaporare. Buon appetito!

martedì 10 gennaio 2017

A TUTTA BIRRA - GLI EFFETTI SUL CORPO UMANO DELLA BIRRA, COME BERLA E COSA FARE IN CASO DI SBRONZA - LE DONNE PRODUCONO MENO ENZIMI E HANNO MENO MUSCOLI DOVE L'ALCOL SI POSSA DILUIRE; GLI UOMINI ADULTI HANNO IL FEGATO PIÙ ABITUATO E PIÙ ENZIMI PER LA SCOMPOSIZIONE DELL'ALCOL.

Dopo il successo del farmacista inglese Niraj Naik con la sua infografica sugli effetti della Coca Cola e della Coca Light sul nostro organismo, il sito internet alcoholgifts.co.uk ha deciso di illustrare gli effetti della birra dal primo sorso fino a 24 ore dopo averla bevuta...

Laura Mitchell per http://www.dailystar.co.uk/

pinta di birraPINTA DI BIRRA
Dopo il successo del farmacista inglese Niraj Naik con la sua infografica sugli effetti della Coca Cola e della Coca Light sul nostro organismo, il sito internet alcoholgifts.co.uk ha deciso di illustrare gli effetti della birra dal primo sorso fino a 24 ore dopo averla bevuta:

Primi 5 minuti: Pochi istanti dopo il primo sorso, l'alcol arriva nello stomaco dove viene assorbito e diffuso in tutto il nostro corpo, muscoli e cervello compresi, attraverso il sangue.

10 minuti: L'organismo riconosce l'alcol come un veleno e punta a scomporlo e a sbarazzarsene il più velocemente possibile.

infografica birraINFOGRAFICA BIRRA
15 minuti: Lo stomaco inizia a produrre l'enzima "alcol deidrogenasi", che converte l'alcool in sostanze chimiche tra cui l'acetaldeide (una sostanza tossica che contribuisce alla sbornia del giorno dopo), poi in acido acetico e acidi grassi e infine in acqua. Alla fine di questo processo tornerete sobri a meno che non abbiate più alcol di quello che siete capaci di assorbire.

20 minuti: In questo momento iniziate a sentire gli effetti della vostra birretta, questo include una sensazione di leggerezza e felicità.

45 minuti: Il livello di alcol nel sangue è ai massimi livelli e il picco durerà fino al novantesimo minuto.

> 60 minuti: probabilmente sentirete il bisogno di andare in bagno e inizierete a disidratarvi dal momento che l'alcool è un diuretico e fa effetto direttamente sui reni e sulla vescica. Se smetterete di bere ci sentirete assonnati ma, anche se andrete a dormire presti, la qualità del sonno non sarà buona a causa della disidratazione.
birrettaBIRRETTA

12-24 ore: al risveglio inizierete ad accusare i sintomi della sbornia come mal di testa, vertigini, sete, pallore e tremori, molti dei quali sono causati dalla disidratazione. Il vostro corpo starà ancora cercando di espellere l'alcol in eccesso.

Come prepararsi a bere
È risaputo che mangiare prima di iniziare bere aiuta, questo perché l'assorbimento dell'alcol sarà più lento in quanto lo stomaco si trova impegnato anche nel processo di digestione del cibo.

barack obama con la birraBARACK OBAMA CON LA BIRRA
Bere champagne o alcolici gassati vi farà ubriacare più alla svelta perché la pressione del gas nello stomaco velocizza il processo di assorbimento. Altri fattori che contribuiscono a una sbronza rapida sono: il sesso, le donne producono meno enzimi e hanno meno muscoli dove l'alcol si possa diluire; l'età, gli uomini adulti hanno il fegato più abituato e più enzimi per la scomposizione dell'alcol.

Gli effetti della sbronza
birramideBIRRAMIDE
L'alcol influenza i neurotrasmettitori del cervello che sono responsabili per il trasporto dei messaggi in giro per il vostro corpo, ecco perché si può perdere l'equilibrio, farfugliare, reagire in maniera lenta e perdere la lucidità di giudizio.

Come smaltirla
BIRRA ALLA SPINABIRRA ALLA SPINA
L'unico modo è lasciare che il corpo faccia il suo lavoro tramite il fegato, che brucia l'alcol al ritmo di 1-2 unità ogni ora a seconda della vostra struttura e di altri fattori. Una unità di alcol corrisponde a circa mezza pinta di birra, un bicchiere di vino o uno shot di vodka.


lunedì 9 gennaio 2017

"I tempi cambiano, le cose buone restano": 5 antiche ricette della tradizione italiana rivisitate



Pubblicato: Aggiornato: 
CARBONARA


La cucina italiana è ricca di ricette antichissime, tramandate di generazione in generazione. Ma c'è chi non rinuncia ad aggiungere un pizzico di modernità: così la carbonara si trasforma in un piatto da mettere in forno, la parmigiana di melanzane rinuncia al fritto e i passatelli in brodo, filoncini di pasta tipici dell'Emilia Romagna, si mangiano asciutti. Abbiamo selezionato cinque ricette della cultura culinaria italiana rivisitate, ma sempre fedeli agli ingredienti freschi e genuini della tradizione.
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    Pasta alla Norma rivisitata – dal blog “Butta La Pasta”
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    La pasta alla Norma è un primo piatto di origine siciliana, a base di pasta condita con pomodoro, e con l'aggiunta successiva di melanzane fritte, ricotta salata e basilico. In questa variante le melanzane non sono fritte ma arrostite in padella e insaporite successivamente con olio per conferire lucidità alla verdura.
    Ingredienti: 360 gr di pasta lunga tipo bucatini o spaghetti, 500 gr di pomodori freschi, 500 gr di melanzane, 200 gr di ricotta salata, aglio Q.B., 1 ciuffetto di basilico, olio di oliva Q.B., pepe Q.B., sale Q.B. Procedimento: Preparate il sugo di pomodoro mettendo l'aglio in un tegame a imbiondire con l’olio. Poi unite i pomodori precedentemente lavati, salate e pepate. Portate a cottura il sugo facendolo cuocere per almeno una mezz'ora a fiamma bassa. Lavatele e asciugate le melanzane, e tagliatele a fette. Mettetele in uno scolapasta, ricopritele di sale e fatele perdere l’acqua amarognola di vegetazione per circa mezz'ora. Sciacquatele bene per eliminare il sale e asciugatele con carta assorbente. Su una piastra o una padella antiaderente arrostite le melanzane. Poi ripassatele in padella con un filo di olio e sale per farle insaporire. Mettetele in una ciotola con il sugo di pomodoro lasciandone da parte alcune da mettere sul piatto per la decorazione. Lessate la pasta in acqua salata, scolatela e versatela nella ciotola con le melanzane. Cospargetela di metà della ricotta precedentemente tagliata a scaglie, unite il basilico e mescolate. Mettete la pasta in fondine individuali, disponetevi sopra le fette di melanzana e la ricotta grattugiata. La ricetta
  • 2
    Carbonara al forno – da “Giallo Zafferano”
    liebig
    La pasta alla carbonara è un piatto tipico della cucina laziale, che prevede tra gli ingredienti principali pasta di semola di grano duro, guanciale, uova, pecorino, olio extravergine di oliva, sale e pepe. Ne esistono, però, molteplici varianti: da un rapporto dell'Accademia italiana della cucina, la ricetta originale risulta essere la più "falsificata" tra tutte le ricette italiane all'estero. In questa rivisitazione, dopo la tradizionale cottura, la pasta viene infornata per qualche minuto.
    Bucatini 320 g Uova 1 Tuorli 4 Pancetta affumicata 150 g Pecorino da grattugiare 100 g Panna fresca liquida 200 ml Sale fino q.b Pepe nero q.b. Per preparare la carbonara al forno mettete sul fuoco una pentola con abbondante acqua che servirà per la pasta. Nel frattempo mettete la pancetta affumicata tagliata a cubetti in un tegame antiaderente, senza l’aggiunta d’olio. Con una spatola mescolate bene la pancetta, facendola rosolare a fuoco medio fino a quando il grasso diventerà trasparente e leggermente croccante; quindi togliete dal fuoco e lasciate intiepidire leggermente. In una ciotola versate i tuorli e l'uovo intero, sbatteteli, quindi unite il pecorino grattugiato, tenendone da parte un po'; salate e pepe. Aggiungete anche la panna e continuate a mescolare con le fruste per qualche minuto amalgamando bene tutti gli ingredienti; infine unite la pancetta, tenendone da parte uno o due cucchiai (verrà aggiunta e gratinata alla fine insieme al pecorino avanzato). Quando l’acqua della pasta avrà raggiunto il bollore, salate moderatamente, poiché la pasta avrà già un condimento molto sapido dato dalla pancetta e dal pecorino. Cuocete i bucatini per circa 10 minuti (dovranno risultare al dente), mescolando di tanto in tanto. Quando la pasta sarà al dente, scolatela bene e versatela nella ciotola con il condimento di uova, aiutandovi con uno scola spaghetti o un forchettone. Con due forchette amalgamate bene la pasta, dopodiché con un pennello da cucina oliate una pirofila e distribuitevi i bucatini in maniera uniforme. Da ultimo, cospargete tutta la superficie della pasta la pancetta e il pecorino grattugiato che avevate tenuto da parte. Mettete in forno e fate cuocere sotto il grill a 270° per 5-7 minuti. Trascorso il tempo necessario, spegnete il forno e servite la carbonara al forno ancora calda. La ricetta
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    Parmigiana di melanzane rivisitata – dal blog “My cooking idea”
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    La parmigiana di melanzane (o melanzane alla parmigiana) è un piatto tipico della tradizione italiana, la cui paternità è contesa da siciliani, napoletani e parmensi. È a base di melanzane fritte e gratinate in forno con passata di pomodoro, basilico, aglio e uno o più formaggi inclusi pecorino siciliano, mozzarella, scamorza e caciocavallo. In questa rivisitazione al fritto si preferisce una cottura più “light”: le melanzane sono cotte al cartoccio, mentre per il sugo sono utilizzati pomodori freschi frullati.
    Ingredienti (Dosi per 4 persone): tre melanzane viola; 250 grammi di ricotta; 80 grammi di parmigiano grattugiato; 300 grammi di pomodori maturi; un pomodoro secco; basilico; origano; timo; tre spicchi d’aglio; olio d’oliva; sale, pepe. Preparazione. Preparate le melanzane per la cottura al cartoccio. Eliminate il picciolo e, dopo averle lavate, tagliatele a mo di fisarmonica. Condite ciascuna melanzane con l’aglio tagliato a fettine,in modo da poterlo eliminare facilmente dopo la cottura, timo, un filo d’olio e un pizzico di sale. Avvolgete singolarmente le melanzane così condite con un foglio di alluminio e fatele cuocere in forno già caldo per circa 30 minuti (controllate la cottura toccando esternamente le melanzane: saranno pronte quando risulteranno morbide al tocco). Una volta cotte liberatele dal foglio di alluminio e lasciatele raffreddare. Nel frattempo preparate il sugo e la ricotta. Lavate i pomodori e tagliateli a pezzettoni. Metteteli in un bicchiere alto insieme al pomodoro secco dissalato (mettetelo in acqua per circa 10 minuti) e frullate con il frullatore a immersione. Mentre frullate aggiungete anche un filo d’olio in modo da creare un’emulsione, infine unite un pizzico di pepe e le foglie di basilico spezzettato. Lavorate a crema la ricotta e aggiungete alcune foglioline di origano fresco e una grattata di pepe. Prendete ora una pirofila e ricoprite il fondo con le fette di melanzane (ricordate di eliminare l’aglio), versate alcune cucchiaiate di salsa al pomodoro, un terzo circa della ricotta e una manciata generosa di parmigiano. Proseguite in questo modo fino ad esaurimento degli ingredienti. Ora anzichè mettere in forno le vostre melanzane alla parmigiane mettetele in frigo per circa 30 minuti, in modo da permettere ai sapori e profumi dei vari ingredienti di amalgamarsi. La ricetta
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    Cacio e pepe rivisitata – da “Il cucchiaio d'argento”
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    La pasta cacio e pepe fa parte dell'antica tradizione culinaria romanesca. La ricetta originaria prevede l'utilizzo di pochissimi ingredienti: spaghetti, pecorino romano, pepe e sale. Come per la carbonara, anche per questo piatto esistono molteplici varianti. In questa rivisitazione vengono usati tre tipi diversi di pepe, Parmigiano Reggiano, latte e maizena.
    Ingredienti (per 4 persone): 240 g di spaghetti, 10 g di maizena, sale, olio, latte, pepe nero, pepe rosa, pepe verde, 150 g di Parmigiano Reggiano 36 mesi. Preparazione: Nella casseruolina metti due cucchiaini rasi di maizena, già diluiti energicamente in poco latte. Aggiungi un cucchiaio d'olio e fai scaldare, mescolando. Quando inizia a rapprendersi, aggiungi latte e sale. Dovrà cuocere 10/15 minuti: poi potrai prelevare dal fuoco, addizionare con la copiosa dose di Parmigiano Reggiano grattuggiato e rimettere al fuoco. La salsa non deve risultare troppo densa e dev'essere priva di grumi: se necessario quindi puoi spazzolare con il minipimer , ottenendo così una bella vellutata. Un mestolo d'acqua di cottura - che nel frattempo hai messo a scaldare - alleggerisce ulteriormente. Cuoci gli spaghetti solo per metà: prelevali dall'acqua di cottura e immettili in una padella grande, assieme alla salsa. Li finirai a fiamma reboante, allungando come fai con il risotto. Due momenti delicati: il primo, che la pasta ha un momento ideale di cottura molto preciso, circa un minuto prima del dente perfetto. In questo modo infatti continuerà a cuocere e perverrà a durezza perfetta già composta nel piatto. Il secondo, che lo spaghettoro tira tantissima acqua, e se non vuoi che ti resti un monticchio di pasta collosa devi tenere molto all'onda. Impagina aiutandoti con un forchettone e un mestolo grande: irrora con la salsa che rimane sul fondo della padella. Spolverizza con il misto dei tre pepi: rosa, verde e nero di Sarawak che avrai pestato al momento. La ricetta
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    Passatelli asciutti – da “Giallo Zafferano”
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    I passatelli sono filoncini di pasta tipici dell'Emilia Romagna, fatti con uova, pangrattato e parmigiano, cotti di solito in un buon brodo di carne preparato in casa. In questa rivisitazione, invece, la pasta si mangia asciutta.
    Ingredienti (dosi per 4 persone): 120 g Pangrattato, noce moscata q.b., 120 g Parmigiano Reggiano, sale fino q.b., burro 75 g, 170 g uova (circa 3), 1 scorza di limone, 1,5 l brodo di carne. Nota: più di due ore di riposo. Procedimento: Per preparare i passatelli asciutti iniziate a preparare il brodo di carne. Nel frattempo che cuoce occupatevi di preparare l'impasto dei vostri passatelli. Per prima cosa grattugiate la scorza di mezzo limone, poi rompete e sbattete le uova in una ciotolina. In una ciotola più grande unite poi il pangrattato e il Parmigiano; aggiungete la scorza del mezzo limone e un'abbondante grattugiata di noce moscata. Unite anche le uova e amalgamate il tutto, potete utilizzare una spatola o impastare a mano fino ad ottenere un panetto omogeneo ed elastico. Se dovesse risultare troppo duro aggiungete un po' di brodo, al contrario se dovesse risultare troppo umido unite ancora un pò di pangrattato. Avvolgete il panetto all'interno della pellicola per alimenti e lasciatelo riposare per almeno 2 ore a temperatura ambiente. Una volta che l'impasto avrà riposato togliete la pellicola dal panetto e sistematelo su una spianatoia leggermente infarinata, spolverizzate anche la superficie con un po’ di farina e poi formate i passatelli aiutandovi con il tipico ferro . Per ottenerli dovrete schiacciare e trascinare nello stesso tempo , in questo modo l’impasto allungato fuoriuscirà dai fori. Dopodiché staccateli man a mano aiutandovi con una lama e tagliateli a 4 cm di lunghezza, e sistemateli su un piano o un vassoio leggermente infarinato. Terminate così tutto l'impasto. A questo punto filtrate il brodo e mantenetelo al caldo; poi occupatevi del condimento. Tagliate il prosciutto crudo a listarelle larghe circa 1 cm, versate il burro in un tegame, attendete che sia completamente fuso e unite le listarelle di prosciutto. Saltate il prosciutto per un paio di minuti a fiamma vivace, poi unite un mestolo di brodo, ancora un pò di scorza di limone e spegnete il fuoco. Cuocete pochi passatelli per volta nel brodo bollente fino a che non saliranno a galla. A questo punto utilizzando una schiumarola estraeteli dal brodo e versateli direttamente nel tegame con il condimento a base di prosciutto. Ultimate la cottura dei passatelli e man mano mescolate per amalgamarli al condimento. Unite un altro mestolo di brodo, saltate i passatelli per 1-2 minuti e impiattate. Aggiungete ancora un pò di scorza di limone su ogni piatto e servite i vostri passatelli asciutti ancora caldi. La ricetta
Buono come una volta, ma decisamente moderno e unico nel suo genere, l’estratto Liebig può essere l’ingrediente segreto di molti piatti: da quelli di tutti i giorni a quelli delle occasioni speciali. Nessuna traccia di conservanti, olio di palma e glutine, gli estratti Liebig sono di carne, con sola carne bovina e senza additivi, o di verdura, con sole proteine vegetali. Dal punto di vista nutrizionale il nuovo estratto Liebig è monoingrediente, ricco di proteine, senza grassi e con un basso livello di sale. È veloce, facile e versatile da usare: per un ottimo brodo basta sciogliere un cucchiaino in un litro di acqua, mentre per insaporire un piatto – arrosto, spezzatino o spadellata di verdure – basta la punta di un coltello. Per scoprire come utilizzare al meglio gli estratti e tutti i prodotti della gamma, c’è il nuovissimo sito Liebig

martedì 3 gennaio 2017

Baccalà con Peperoni cruschi di Senise IGP

Ingredienti: 
• 700 gr di baccalà
• 200 gr di peperoni "cruschi" (secchi) di Senise IGP
• 2 cucchiai di prezzemolo tritato
• 1/2 bicchiere di olio extravergine di oliva
Preparazione
1. Mettere in ammollo il baccalà per almeno un paio di giorni prima della preparazione del piatto in modo tale da eliminare tutto il sale in eccesso. (Il primo giorno non cambiare l'acqua, il secondo giorno cambiarla 2-3 volte)

2. Immergete il baccalà in una casseruola colma di acqua fredda e porre il tutto sul fuoco a fiamma moderata.

3. Quando l'acqua è vicina a l'ebollizione coprire il recipiente, abbassare il fuoco e continuare la cottura a leggero bollore per 8 minuti.

4. Sgocciolare il baccalà, tagliarlo in vari pezzi di media grandezza, deliscarli, sfilettarli e disporli in un piatto da portata.

5. In una padella scaldare bene l'olio extravergine di oliva dopodiché ritirarla dal fuoco e aggiungere i peperoni secchi divisi a pezzetti e privati dei semi. In breve tempo l'olio bollente li renderà croccanti.

6. Versare l'olio e i peperoni sul baccalà, cospargere il tutto con prezzemolo tritato finissimo e servire.


Buon appetito.