domenica 29 settembre 2019

Tempo di noci, toccasana contro stress e colesterolo, perfette anche in cucina


Un paio di ricette per godersele sulla pasta e in abbinamento ai funghi


Se andiamo in Liguria, per esempio, come restare indifferenti di fronte alle paste ripiene (pansotti) con salsa di noci? Per prepararla sono sufficienti un etto di gherigli, la mollica di un panino, mezzo bicchiere di latte, mezzo bicchiere di olio di semi di arachide e un po’ di sale. Il tutto va frullato insieme. Oppure che dire dell’abbinamento con i funghi (tra l’altro ancora copiosi in questi giorni)? Fate un bel sugo per la pasta con un soffritto e i porcini (prima trifolati a parte), poi spolverate con i gherigli tritati: vedrete che risultato!

domenica 22 settembre 2019

PEPERONCINO, IL REGALO DI CRISTOFORO COLOMBO ALL’ EUROPA




PEPERONCINO, IL REGALO DI CRISTOFORO COLOMBO ALL’EUROPA - IL NAVIGATORE LO PORTÒ IN DONO AI RE DI SPAGNA, ESALTANDONE I POTERI MEDICAMENTOSI - IL GESUITA JOSÉ DE ACOSTA ACCUSÒ LA SPEZIA DI SUSCITARE “INSANI PROPOSITI”, D'ANNUNZIO LO ADORAVA E GLI DEDICÒ UNA POESIA (“L'ODE AL DIAVOLICCHIO”), ALDO FABRIZI LO RITENEVA INDISPENSABILE PER FARE LA PASTA - OGGI SONO PIÙ DI 3 MILA LE VARIETÀ DI PEPERONCINI COLTIVATE NEL MONDO…
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Morello Pecchioli per “la Verità”

peperoncinoPEPERONCINO
È il terzo moschettiere della più classica tra le paste di mezzanotte. Quando la compagnia batte la fiacca, ecco la proposta che rianima: «Ahò, ce famo du spaghi ajo, ojo e peperoncino?». Il romanesco è d' obbligo, il piatto è nato nell' urbe caput mundi.
Il peperoncino, in giuste dosi, esalta ogni piatto, perfino le minestrine più scialbe.
Nella cucina italiana è protagonista di piatti leggendari: penne all' arrabbiata, spaghetti alla puttanesca, bucatini alla corsara, seppioline piccanti, pollo alla diavola... Ugo Tognazzi, attore, raffinato gourmet, cuoco per passione, ne L'Abbuffone, propone due ricette che preparava agli amici in cui il peperoncino è fondamentale: spaghetti alla sgualdrina (variazione della puttanesca), penne all'infuriata, per le quali usava una vodka polacca al peperoncino «formidabile, tremenda, fortissima, piccantissima, micidiale».

spaghetti aglio, olio e peperoncinoSPAGHETTI AGLIO, OLIO E PEPERONCINO
Aldo Fabrizi, ne La Pastasciutta, considerava il peperoncino, con cipolla, aglio e basilico, uno dei quattro elementi fondamentali: «Quanno ner sangue circola 'sto fôco/ se sente un friccicore dapertutto,/ perchè la qualità che cià 'sto frutto/ infiamma, dà salute e dico poco».

Dopo Marilyn Monroe il peperoncino è la creatura più piccante arrivata dall' America. Quando la Nina, la Pinta e la Santa Maria gettarono l' ancora a San Salvador, gli amerindi conoscevano la bacca piccante da almeno 7.000 anni. Al Vecchio mondo il peperoncino era ignoto. L' Egitto dei faraoni odorava di aglio, i Greci insaporivano le vivande con olio d' oliva, cipolla ed erbette aromatiche, i Romani usavano il garum, salsa di colatura di pesce, che mettevano a manetta un po' dappertutto: su verdure, carni e zuppe.

Ritratto di Cristoforo ColomboRITRATTO DI CRISTOFORO COLOMBO
I nostri antenati conoscevano il pepe dono degli dei e conosciuto fin dalle epoche più remote sia come condimento che come conservante e medicamento. Fu proprio andando a caccia di pepe e di altre spezie che Cristoforo Colombo nel 1492, partito da Palos per «buscar el levante por el poniente», buscò l' America e buscò, oltre a parecchi altri prodotti sconosciuti in Europa, il peperoncino.

Il navigatore genovese riferì che gli indigeni ne facevano largo uso per insaporire i cibi e ne sottolineò i poteri medicamentosi. Di ritorno dal secondo viaggio (1493) lo portò in dono ai sovrani di Spagna che si ripromettevano di trarre lauti guadagni con il commercio di quella nuova spezia che era molto piaciuta ai palati aristocratici.

Ma non avevano fatto i conti con lo stesso peperoncino, pianticella di natura popolare, democratica. Il «pepe d' India» si ambientò fin da subito nella vecchia Europa. Solo settant' anni dopo il suo arrivo in Spagna, il botanico Pietro Andrea Mattioli ne parla come di «una pianta alquanto comune».
peperoncino trinidad scorpion butchPEPERONCINO TRINIDAD SCORPION BUTCH

Nel Cinquecento il peperoncino non ha ancora un nome suo. Il riferimento al pepe è costante: «pepe d'India», «pepe cornuto», «pepe delle Molucche». I conquistadores lo chiamano pimiento, pepe. Nel Seicento la catena dei nomi si chiude: pepe, peperone, peperoncino. Nel Settecento Linneo gli regala il nome scientifico: Capsicum anuum. Capsicum viene dal latino capsa, scatola (di semi).

Non tutti apprezzarono le doti di quel rosso diavoletto vegetale che arrivò dall' America con la fama di stuzzicare la gola, ma anche la passione, tanto che si raccontava che l' imperatore azteco Montezuma fosse un gran divoratore di chili (peperoncino) e di donne. Il gesuita spagnolo José de Acosta, giovane missionario in Centro America nella seconda metà del Cinquecento, condannò il diavoletto rosso, accusandolo di suscitare «insani propositi».
peperoncino pepper xPEPERONCINO PEPPER X

Non aveva tutti i torti. Ancora oggi i messicani chiamano affettuosamente il pene chili e tra le varietà di capsicum ce n' è uno che, a parte il color rosso intenso, sembra il gemello dell' organo sessuale maschile. È il Peter Pepper, più conosciuto come chili-penis. L' Organic gardening magazine, rivista di giardinaggio americana, lo ha definito «peperoncino pornografico».

Isabel Allende, scrittrice nata in Perù e cresciuta in Cile, in Afrodita scrive del peperoncino: «È il fiero elemento di tutti quei piatti esotici che lasciano la bocca in fiamme e stimolano l' immaginazione e l' appetito amoroso». Forse fu per stimolare meglio l' immaginazione e la partecipazione della gente al Peperoncino Festival, che un paio di anni fa, a Diamente, in Calabria, fu invitata, come madrina, Belen Rodriguez.

peperoncino dragon s breathPEPERONCINO DRAGON S BREATH
La soubrette ebbe, secondo il Codacons, un cachet assai piccante: 60.000 euro. L' Accademia del peperoncino, organizzatrice del festival, smentì: la signora ha percepito «solo» 30.000 euro. Il giornalista Marcello Veneziani commentò con l' usuale sarcasmo: «Immaginate che miscela esplosiva, che ordigno atomico, è combinare l' afrodisiaco peperoncino, la bomba sexy Belen e un popolo di allupati».

Gabriele d' Annunzio, famoso per le imprese poetiche, guerresche e amorose, adorava il peperoncino al quale dedicò una poesia, l' Ode al diavolicchio che esalta il brodetto di pesce della sua terra d' Abruzzo. Dopo aver messo in pentola cefalo, merlango, orata, rombo, scorfano e murena, il poeta passa al procedimento: «...dai fiorenti orti cogliemmo il timo,/ i rossardenti diavoletti folli e le virenti erbette fini,/ il fuoco lento infine alle terrine porose demmo,/ e il canto alle marine spiagge che vider navi anche col rostro,/ nessun brodetto mai eguaglia il nostro!».

peperoncino naga viperPEPERONCINO NAGA VIPER
Grazie alla sua dirompente natura il peperoncino si salvò dal rogo futurista che si prefiggeva di ridurre in cenere la cucina tradizionale italiana, in principal modo gli spaghetti. Filippo Tommaso Marinetti, il fondatore del movimento, inaugurando a Torino la Taverna Santopalato, volle che all' antipasto fossero serviti peperoncini verdi che nascondevano all' interno, come i baci Perugina, un cartiglio: niente frasi romantiche, ma muscolose espressioni futuriste.

Il peperoncino vanta un esercito di celebri estimatori: Gregory Peck, Frank Sinatra, Giorgio Albertazzi,Maria Grazia Cucinotta, la pittrice messicana Frida Kahlo che amava cucinare per il marito Diego Rivera, pure lui famoso pittore, il mole, specialità che richiede diversi tipi di peperoncino, cioccolato, noci, cannella e sesamo. Zubin Mehta, direttore d'orchestra indiano, lo ama talmente che ne ha sempre qualcuno in tasca per aggiungerlo ai piatti che ordina al ristorante.
Peperoncino habanero Red SavinaPEPERONCINO HABANERO RED SAVINA

Probabilmente lo usa anche come portafortuna: il peperoncino, per la forma a cornetto, è considerato un benefico talismano. Si racconta che durante un concerto Mehta trasse dalla tasca il fazzoletto per detergersi la fronte, ma tra le pieghe c' era del peperoncino sbriciolato che lo fece lacrimare vistosamente.

Sono più di 3.000 le varietà di peperoncini coltivati nel mondo. Tra le varietà più famose (e piccanti) la chayenna, habanero, red savina. Hanno una piccantezza gradevole paprika, delicatesse, serrano. Ottimo il peperoncino calabrese che dà sapore e piccantezza alla 'nduja, insaccato di maiale. Sono apprezzate in tutto il mondo le salse al peperoncino: paprika, worchester, chimichurri, chutney, harissa, tabasco. Si chiama carolina reaper il peperoncino più piccante al mondo.

peperoncinoPEPERONCINO
Prende il nome da uno stato Usa, la Carolina, e il cognome dalla sua sconvolgente piccantezza: reaper, mietitrice: non uccide, ma chi ne mette troppa in bocca ci va vicino. Secondo il Guinness dei primati è il peperoncino più bruciante al mondo per la concentrazione di capsaicina, l' alcaloide che provoca la piccantezza. La mietitrice toglie letteralmente il respiro e provoca, secondo le testimonianze di chi l' ha assaggiato,un acuto dolore fisico.

Bisogna stare attenti anche a come si maneggia: brucia. Ma il peperoncino è buono e fa bene. Medici e ricercatori universitari riconoscono che previene le malattie cardiovascolari, purifica il sangue, è utile per combattere l' obesità, la depressione e la dipendenza dall' alcol, è decongestionante e antifiammatorio, aiuta a digerire e protegge il fegato. Secondo Giulio Tarro, virologo di fama internazionale, il contenuto di vitamine antiossidanti e immunostimolanti e della capsaicina combatte la formazione di tumori.

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sabato 21 settembre 2019

Lasagne della domenica, i 6 errori da evitare per cucinarle perfette

di Martina Barbero

Utilizzare la carta forno


Strati di pasta porosa e sottile alternati a ragù di carne e besciamella. È la lasagna, un piatto che fa tremare di gioia le papille gustative in tutta Italia e oltre. Le ricette della tradizione sono molte, ma spesso si commettono errori comuni. Il primo è la carta da forno. Se per pizze, torte e biscotti è un’ottima soluzione, con la lasagna è un pasticcio. L’umidità del preparato inzuppa la carta che rischia di diventare un tutt’uno con l’ultimo strato. Per evitare di mangiare una pasta «bolognese e cartone» ungete la teglia con burro, olio o lo stesso ragù.

Usare condimenti troppo liquidi

È importante non annacquare la lasagna, a nessuno piacciono molli e brodose. Le salse casalinghe possono riuscire un po’ liquide, vero. Il consiglio comunque è quello di non comprarle al market sotto casa. Besciamella e ragù fatti in casa hanno una marcia in più e alla consistenza sbagliata si può porre facilmente rimedio: alla besciamella aggiungete mezzo cucchiaio di farina, mentre il sugo «dimenticatelo» su un fuoco basso per 20 minuti.

Lasciare sguarniti angoli di pasta

Assicuratevi di coprire e farcire con cura ogni spazio della sfoglia, sia essa fresca o secca. Gli angoli seccano facilmente in forno, cuociono troppo e nel piatto vengono poi scartati. Abbondate di condimento lungo tutto il perimetro della lasagna e con una forchetta soffocate sotto pezzi di ragù le virgole ribelli.

Trascurare la superficie

La lasagna è quel confort food tutto italiano che fa venire l’acquolina sbirciando dal forno. Affascinati, la vediamo sobbollire e gonfiarsi silenziosa. Negli ultimi 10 minuti di cottura si realizza l’opera d’arte: la doratura del primo strato. Merito, sì di un buon grill, ma soprattutto delle mani che lo hanno curato. Non terminate mai con troppa besciamella, il risultato sarebbe una patina bruna e bruciacchiata. Mettetene solo uno o due cucchiai e abbondate di ragù. Spargete del parmigiano e, per una crosta più croccante, lasciate cadere del pangrattato.


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Inserire le verdure crude

È un piatto che si presta bene alle varianti. Ottima, quindi, anche quella verde a base di verdure e besciamella. Ricordate , però, di tagliare i vostri ingredienti in piccoli cubetti e di sbollentarli prima. Il composto deve risultare omogeneo e i diversi strati aderire bene l’uno all’altro.

Non avanzarne per il giorno dopo

Come la parmigiana, l’insalata di riso e il tiramisù, anche la lasagna è più buona il giorno dopo. Gli ingredienti si amalgamano meglio e i diversi sapori si integrano facendo onore al quinto gusto, l’umami. Abbondate con le porzioni e conservatela in frigo. La pasta al forno non stanca anche se mangiata due giorni di fila.

domenica 15 settembre 2019

Le tagliatelle ai porcini, i 7 trucchi per farle perfette (il 3° non lo sa nessuno) di Elisabetta Russo

Tagliatelle ma non solo

Dicevamo, tagliatelle, meglio se fresche o ancor meglio se fatte in casa. Ma vanno benissimo anche le pappardelle, formato di pasta un po’ più grande. L’importante è che sia pasta all’uovo e non secca, poiché cremosità e la consistenza del piatto riescono solo con la pasta all’uovo.

La pulizia dei porcini

È molto importante poi pulire per bene i porcini. Bisogna usare un coltellino affilato dalla lama liscia per eliminare la parte terrosa sul gambo, raschiandolo con delicatezza e sulla cappella utilizzando un canovaccio morbido inumidito. È importante perché i porcini non vanno mai lavati: sono molto spugnosi, assorbono l’acqua e diventano mollicci, perdendo gran parte del loro sapore.


I parassiti

E se notate dei parassiti, basta prendere un foglio di giornale, metterlo in un luogo fresco e adagiarvi i funghi con la testa rivolta verso il basso, in modo che i vermetti, che hanno la tendenza a salire e che non amano l’odore del giornale, raggiungano la parte finale del gambo e vengano così eliminati.

Gli ingredienti

Per la nostra ricetta, prendiamo 400 grammi di tagliatelle all’uovo, 500 grammi di funghi porcini freschi, aglio, 3 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale, prezzemolo o mentuccia (in Toscana Nepitella).


Il procedimento

Fate soffriggere uno spicchio di aglio in padella, affettate i porcini in pezzetti non troppo piccoli e fateli cuocere per 10-15 minuti circa, per farli diventare morbidi. Infine salateli. Intanto cuocete le tagliatelle in abbondante acqua salata, e ricordatevi di scolarle qualche minuti prima che siano cotte. Fate attenzione a conservare un bicchiere di acqua di cottura della pasta. Quindi unitele ai funghi porcini e fatele rosolare in padella per un minuto circa aggiungendo l’acqua di cottura per ottenere la giusta cremosità. Quando le tagliatelle saranno pronte, aggiungete il prezzemolo o la mentuccia (tipica toscana) e servite ben calde.

Perché fanno bene?

I funghi porcini sono una buona fonte di sali minerali come il potassio, il fosforo, il rame e il selenio, tutti indispensabili per il corretto funzionamento del nostro organismo. Contengono lisina e triptofano, per quanto concerne le proteine, vitamine del gruppo B e sostanze antiossidanti, utili per la prevenzione di patologie tumorali e di malattie legate all’invecchiamento. I porcini sono utili nel contrastare le malattie cardiovascolari e per arginare accumuli di colesterolo nelle arterie. Hanno anche il potere di rafforzare il sistema immunitario: sono ritenuti da secoli come un vero antibiotico naturale e sono indicati dalla medicina non convenzionale come un alimento prezioso da assumere durante il cambio di stagione per proteggersi da i malanni autunnali.

giovedì 12 settembre 2019

USATE BENE I CONDIMENTI! SONO UN TOCCASANA, PURCHÉ SIANO PRODOTTI DI QUALITÀ - L’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA È MEGLIO DI UN FARMACO: CONTIENE VITAMINE, ANTIOSSIDANTI, FITOSTEROLI E ACIDI GRASSI MONOINSATURI - L’ACETO PURE: ELIMINA GLI ACCUMULI DI GRASSI E IL SUO EFFETTO ASTRINGENTE CHIUDE…

 Maria Sorbi per “il Giornale”

insalata condita 3INSALATA CONDITA 3
E chi l' ha detto che per dimagrire bisogna eliminare del tutto il sale e l' olio? Nelle quantità giuste i condimenti sono un toccasana. Non solo per il palato ma anche per la salute, a cominciare da quella del cuore. Purché siano prodotti di qualità. Passando in rassegna, uno ad uno, gli onnipresenti della tavola italiana (olio, aceto, sale, pepe) scopriamo benefici inaspettati.
L' olio ad esempio.

MEGLIO DI UN FARMACO
olio extravergine d'oliva 2OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA 2
L' olio extravergine di oliva contiene vitamine, antiossidanti, fitosteroli e acidi grassi monoinsaturi: una composizione nutrizionale che lo rende un prodotto di grande importanza per il nostro organismo, ovviamente sempre che sia consumato in piccole dosi. Per la sua particolare composizione, in particolare per il contenuto di acidi grassi, è indicato nella prevenzione di malattie cardiovascolari.

È anche leggermente lassativo e, per la presenza di oleocantale, ha anche una funzione antinfiammatoria e antidolorifica. In particolare è efficace in caso di dolori articolari.
insalata condita 1INSALATA CONDITA 1
Una delle proprietà principali dell' olio è quella di essere antiossidante, per via dei fenoli e tocoferoli. E potrà sembrare strano, ma contribuisce a mantenere il peso forma dal momento che fa avvertire in anticipo il senso di sazietà egli acidi grassi che contiene stimolano il metabolismo.

Le proprietà dell' olio d' oliva sembrano non finire mai: contribuisce a ritardare il deterioramento mentale e dunque a tenere alla larga malattie neurologiche come l' Alzheimer e sembra prevenire il cancro e il diabete poiché regola la presenza di zuccheri nel sangue.

L' ALLEATO PERFETTO
olio extravergine d'oliva 1OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA 1
Di origini antichissime, l' aceto aiuta a combattere una serie di disturbi. Tra le tante tipologie di aceto merita una menzione particolare quello balsamico che dal 2001 è anche tutelato dalla Denominazione di origine protetta. L' aceto, qualunque esso sia, elimina gli accumuli di grassi nel corpo, anche perché è un diuretico naturale.

Inoltre viene anche molto usato nei trattamenti estetici, come ad esempio impacchi e maschere, per le sue proprietà esfolianti e rigeneranti. Il suo effetto astringente chiude i pori dilatati e leviga l' epidermide. Contiene numerosi componenti bio-attivi che ne fanno un antiossidante naturale, capace di contrastare l' invecchiamento cellulare e dunque tutte quelle malattie che da questo derivano, come il cancro.
insalata condita 2INSALATA CONDITA 2

L' aceto ha una notevole proprietà battericida, che previene i disturbi gastro intestinali, basta bere un paio di bicchieri al giorno di aceto di mele mischiato all' acqua per risolvere velocemente il problema. È un antinfiammatorio capace di combattere il mal di gola, perfetto per i gargarismi. Se invece si tamponano le punture di insetti con del cotone imbevuto in aceto di mele, si allevia il bruciore dei ponfi.

insalata conditaINSALATA CONDITA
Se ci si cosparge la pelle con l' aceto di vino bianco si allontanano le zanzare. L' aceto aiuta a stimolare la produzione di insulina nelle persone affette da diabete di tipo 2, basta assumerne due cucchiaini prima di coricarsi.

Anche i glicemici ne beneficiano perché l' aceto abbassa la glicemia nel sangue.
Inoltre rallenta l' attività gastrica, combatte la fame ed è ottimo nelle diete perché è un condimento a ridotto contenuto di grassi. L' aceto balsamico non possiede colesterolo ed è valido anche per chi combatte contro i problemi cardiovascolari.

Se diluito in acqua, l' aceto balsamico calma la tosse e allevia il mal di gola. L' aceto balsamico è un anti virale, validissimo per l' herpes labiale, se applicato più volte, con un cotton fioc, sulla parte non appena si avvertono i primi pizzicori; l' aceto balsamico ammorbidisce i calli e i duroni dei piedi ed è sebo normalizzante per le pelli grasse.

olio extravergine d'olivaOLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA
SOLO UN PIZZICO
Discorso differente per pepe e sale. Che fanno bene sono in quantità ridotte ma hanno anche vari effetti collaterali. Il pepe nero figura comunque tra i rimedi della medicina ayurvedica ed è una delle tre spezie che compongono il Trikatu (le altre sono zafferano e pepe lungo) utilizzato per favorire la digestione e stimolare il metabolismo.

aceto balsamico1ACETO BALSAMICO1
Effettivamente la piperina, l' alcaloide contenuto nel pepe, stimola la secrezione di succhi gastrici, facilita il processo digestivo e agevola l' assorbimento dei nutrienti traendo il massimo beneficio dal cibo ingerito. Sconsigliato in caso di gastrite, ulcera o emorroidi perché irrita le mucose. Un effetto del pepe nero è anche quello di stimolare la termogenesi, per questo è considerato un ottimo coadiuvante nelle diete dimagranti e per combattere l' obesità.

Questa spezia sarebbe preziosa anche per combattere la depressione, sembra infatti che la piperina stimoli la produzione di endorfine nel cervello e agisca come un antidepressivo naturale. E il sale? Se è sconsigliato agli ipertesi, non è mai stato dimostrato che un consumo moderato di sale abbia effetti sulla pressione sanguigna negli individui normotesi. Anzi, è caldamente consigliato, specie a vegetariani e vegani che, non assumendo né carni e né formaggi, assumono una percentuale di sale minore rispetto agli onnivori.
acetoACETO

Meglio stare alla larga dal sale raffinato, meglio quello marino integrale che spesso ha un colore grigio o a volte rosato, ma mai bianco. In generale, aiuta la digestione, favorendo la formazione dei succhi gastrici. Si previene così l' accumulo di cibo nel tratto digestivo, causa di costipazione.
Riduce le infiammazione del sistema respiratorio, confermando la credenza popolare sui benefici delle vacanze al mare per chi soffre di asma e di bronchiti. Un suo componente, il sodio, è coinvolto nella contrazione dei muscoli, compreso il cuore.

È infatti responsabile della trasmissione dell' impulso nervoso, ossia della comunicazione tra le cellule del sistema nervoso. Il sodio, insieme al potassio, regola il bilancio idro-salino dell' organismo. È un toccasana per la pelle, allevia pruriti e idrata la pelle secca. Indicato anche in casi più gravi di eczemi e psoriasi.

martedì 10 settembre 2019

Non solo nord: i cavaiuoli dell'Irpinia







CAVAIUOLI valeria



Ricetta:
Ingredienti per 4 persone:

Per la sfoglia:
  • 300 g di farina grano duro;
  • 2 uova;
  • sale q.b.;
  • acqua q.b.
Per il ripieno
  • 400 di ricotta;
  • 2 uova;
  • prezzemolo tritato;
  • sale.
Per il sugo:
  • 300 gr di pomodorini 
  • Basilico
  • olio evo
  • cipolla
  • Caciocavallo podolico di Castelfranco in Miscano
Preparazione:

Per la pasta:
Mettete la farina a fontana su una spianatoia con al centro il resto degli ingredienti e iniziare ad impastare raccogliendo la farina ai lati. Se necessario aggiungete qualche altro cucchiaio di acqua. Lavorate fino ad ottenere un impasto omogeneo.

Stendete le sfoglie con il mattarello oppure con la Nonna Papera piuttosto sottile. Con un cucchiaino, distribuitevi, su una metà della sfoglia il ripieno preparato mescolando tutti gli ingredienti previsti; ripiegate l’altra metà della sfoglia coprendo il ripieno, comprimetela ai bordi per eliminare gli spazi vuoti e, con il tagliapasta rotondo o con un bicchiere rovesciato ricavatene i ravioli.
CAVAIUOLI valeria
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Ripetete lo stesso procedimento fino ad ultimare la sfoglia e il ripieno.