martedì 30 luglio 2019

Regole per fritture (quasi) sane

(Getty Images)(Getty Images)
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La frittura è uno dei modi di cucinare più utilizzati al mondo e per molti è sinonimo di estate. Durante la frittura gli alimenti perdono acqua e assorbono grassi e l’olio, specie se riutilizzato, si deteriora. A un elevato consumo di fritti è associato un aumentato rischio di diabete tipo 2 e problemi cardiovascolari, infarto miocardico acuto e ischemie. Per queste ragioni è un processo molto delicato, con più variabili e, per esser sano, va limitato a meno di una volta alla settimana, specie in caso di obesità, reflusso gastroesofageo e sindrome del colon irritabile. 

OLIO: quelli ad alta percentuale in grassi polinsaturi (girasole, mais) sono meno stabili al calore, mentre resistono meglio i monoinsaturi come olio di arachidi e oliva. Quest’ultimo rilascia all’alimento i suoi polifenoli rendendolo più ricco di sostanze antiossidanti buone. Strutto, burro e olio di palma, ricchi in grassi saturi vanno invece evitati per proteggere la salute cardiovascolare. 

TEMPERATURA: l’ideale è 180°C, sotto, i cibi si impregnano d’olio mentre sopra si raggiunge il punto di fumo e vengono rilasciate sostanze tossiche come l’acroleina, associata all’insorgenza di cancro a vescica e polmone poiché reca danni al Dna e ai suoi sistemi di riparazione. 

PESCE, CARNE, DOLCI: c’è poca differenza, la frittura aumenta le calorie apportate con problemi per linea e salute. Bisogna poi tener sotto controllo sale e zucchero. 

VERDURA: durante la frittura i polifenoli buoni di alcuni alimenti (melanzane, zucca, cipolla) si preservano. Attenzione a quelli contenenti amido (patate e cibi impanati) perché a temperature elevate e tempi prolungati producono acrilammide che è cancerogena, e vanno quindi limitati, specialmente per i bambini.
L’impact factor medio delle fonti bibliografiche utilizzate per questo articolo è di 10,96. L’impact factor di una rivista scientifica è un indice della sua autorevolezza. Solo il 2 per cento ha un impact factor superiore a 10, il 5 per cento si assesta attorno al 6 mentre più del 70 per cento ha un impact factor intorno a 1.

venerdì 19 luglio 2019

ESTATE, TEMPO DI INSALATA CAPRESE - MA PREPARARE UNA RICETTA CON TRE INGREDIENTI NON E’ COSÌ FACILE: ECCO I 9 ERRORI, DA EVITARE ASSOLUTAMENTE, IN CUI TUTTI INCIAMPANO…




Martina Barbero per www.corriere.it

pomodori e mozzarellaPOMODORI E MOZZARELLA
Piccole insidie
Quanti errori si possono commettere nel preparare una ricetta che richiede appena tre ingredienti? Almeno nove. Sì, perché per quanto può sembrare semplice un caprese, dietro pomodoro, mozzarella e basilico si nascondono piccole insidie che rischiano di rovinare la riuscita finale del piatto. Dalla scelta del pomodoro sbagliato al latticino troppo acquoso, ecco gli errori da evitare assolutamente per portare in avola una caprese a regola d'arte.

Tagliare a spessori diversi
Se in mente avete un impiattamento classico – fette sovrapposte in modo alternato su di un piatto piano – non c’è nulla di più fastidioso che imbattersi in fette di pomodoro spesse quanto tronchi e mozzarella sottile come carta forno. Gli ingredienti devono essere tagliati mantenendo lo stesso spessore. Mezzo centimetro è il giusto compromesso: consistente al palato senza essere difficile da gestire con in mano solo una forchetta.
pomodoriPOMODORI

Effetto acquetta
A nessuno piace una caprese galleggiante. Il primo consiglio è quello di affettare il latticino e lasciarlo scolare per almeno 10 minuti. Per quanto riguarda il pomodoro, invece, tutto dipende dalla varietà scelta. Ma scordatevi in ogni caso di tamponare con la carta assorbente, rischiereste solo di farne finire qualche pezzo nell’insalata finale.

Il pomodoro sbagliato
Evitate quelli troppo maturi, rilasciano acqua ed è difficile tagliarli a fette. Preferite, invece, pomodori croccanti e sodi, come i costoluti o il cuore di bue (solo quelli di piccole dimensioni): entrambe le varietà hanno pochi semi e una polpa compatta. Se pensate di servirla in modo creativo, sbizzarritevi con datterini, ciliegini e altri mignon colorati.
pomodoriPOMODORI

Fiordilatte o mozzarella?
La differenza è sottile e, spesso, ignorata. Al di sopra di Pozzuoli, Caserta, Napoli viene considerato mozzarella tutto ciò che è un latticino fresco a pasta filata, ma se si chiede a un campano la risposta è precisa. Mozzarella è solo quella di bufala, mentre quella vaccina è fiordilatte. Cosa mettere in una caprese? Se avete scelto questa insalata per la sua freschezza e leggerezza optate per il fiordilatte: meno grasso, meno salato e non rilascia troppo liquido.

Triturare le foglie di basilico
La fogliolina verde, qui, non è decorativa. Serve. Va quindi messa una manciata abbondante di basilico, ma attenzione a non triturarlo perché la caprese non cerca un pesto. Il sapore del basilico deve sprigionarsi solo in bocca, senza invadere completamente il patto. Per questo il modo migliore per aggiungerlo è spezzettarlo con le mani.
fiordilatteFIORDILATTE

Aggiungere altro
La ricetta origina ne prevede tre di ingredienti. Tutto è lecito – capperi, olive, cipolla – ma se sentite il bisogno di caricare le vostre forchette con qualcosa di più del delicato tricolore allora forse meglio lanciarsi su di una insalata mista. Unico divieto imprescindibile, comunque, resta quello di aggiungere origano, che con il basilico fa a pugni in faccia.

Mettere il sale alla fine
Il sale va messo solo sul pomodoro, prima dell'assemblaggio. Perché è intorno al contrasto con il sapore delicato della mozzarella che ruota l’intero equilibrio del piatto. Mentre l’olio va cosparso tutto intorno alla fine.

pomodori e mozzarellaPOMODORI E MOZZARELLA
Non sperimentare con impiattamenti insoliti
Se sulla ricetta si tende ad essere sempre un po’ più rigidi, sull’impiattamento gli strappi alla regola sono ben accetti. Anzi, portano creatività sulla tavola. Sbizzarritevi quindi in variazioni di forma: ingredienti a cubetti e serviti in un bicchiere, infilzati a spiedino oppure impilati, a strati verticali.

Dimenticarla in frigo
Mai quanto per questo piatto i tempi sono importanti. Una volta assemblata, la caprese, va mangiata. 5 minuti massimo. Poi comincia una irrimediabile decadenza: il basilico si affloscia, la mozzarella rilascia siero e il pomodoro avvizzisce. Non è un piatto per ritardatari e non c’è nulla di peggio che un riposo in frigo prima di addentarla.

giovedì 11 luglio 2019

Anguria, effetto detox per la stagione estiva

Nota con il nome di cocomero, l’anguria è il frutto estivo per eccellenza. Fonte di sali minerali e vitamine è un’alleata della dieta dimagrante


Da gustare in qualsiasi momento della giornata per rinfrescarsi. Grazie al suo bassissimo apporto calorico è un’alleata per chi vuole dimagrire. Le sue calorie sono circa 30 kcal per 100 grammi di polpa, considerando che una fetta di anguria in media arriva tra i 400 e i 500 grammi Il 90 per cento dell’anguria è rappresentato da acqua importante per l idratazione della nostra pelle in questo periodo.
Fonte di sali minerali come magnesio e potassio, utili per contrastare la spossatezza e i crampi muscolari. Da non sottovalutare anche il suo ricco apporto di vitamina A, C, B1, B2, B6 e PP.
Ecco i principali benefici che ci faranno amare l’anguria in questa stagione calda:
Idrata e protegge la pelle: grazie al licopene che le conferisce il colore rosso, il cocomero contrasta l’invecchiamento cellulare. Mantiene giovane e idratata la pelle;
Combatte l’insonnia: grande stimolatrice di serotonina, ormone del sonno e del benessere. Favorisce il riposo notturno e la qualità del sonno;
- Un aiuto naturale contro le malattie cardiache: merito della citrulina, una sostanza che rende questo frutto adatto a prevenire l’ipertensione e le malattie cardiache. Secondo alcuni studi, basterebbe una fetta di anguria al giorno per aiutare il nostro organismo a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue;
- Mantenere il peso forma: il consumo di anguria può aiutare a mantenere il peso sotto controllo. Grazie alla grande quantità di acqua presente all’interno non solo disseta ma placa il senso di fame;
Stimola la diuresi, ha effetto detox: grazie alla ricchezza d’acqua, è un frutto che stimola la diuresi e favorisce la disintossicazione del corpo. Inoltre aiuta a contrastare la cellulite;
- Fonte di energia: l’anguria è un frutto energetico per eccellenza. Una semplice porzione può aumentare i livelli di energia del 23%. Grazie al magnesio e alla vitamina B6 è un naturale rifornimento di energia per le nostre cellule.

sabato 6 luglio 2019

Pesti per l'estate

UN PAIO DI PESTI PER L'ESTATE


PESTO DI PEPERONI
Bastano 200 g di peperoni arrosto, meglio se spellati, mandorle tostate, uno spicchio d'aglio, timo fresco e feta. Frullate tutti gli ingredienti e aggiungete l'olio filo per ottenere una consistenza più cremosa. Ottimo per condire una pasta, ma anche da accompagnamento a un formaggio stagionato.
PESTO SICILIANO
Per condire i fusilli (o altri formati) quello siciliano è un pesto delicato e rinfrescante. Nasce a Trapani, la ricetta è secolare e, oltre al basilico fresco, prevede altri ingredienti locali: mandorle, pomodori e pecorino