venerdì 30 agosto 2019

La crostata di fichi con mascarpone e scaglie di cioccolato di Angela Frenda

           

Il dolce tradizionale da preservare

Ad Albarola, in provincia di Chieti, l’hanno presa così sul serio che hanno creato per lei un De.Co. (Denominazione comunale di origine). Perché la torta di fichi è davvero un dolce da preservare, così come tanti altri piatti tradizionali. Questo, in particolare, si presta a molte interpretazioni. Infatti in abbinamento con i fichi spesso si trovano le noci o i pistacchi, che donano a questa crostata un profumo croccante molto piacevole.


Elegante e friabile

L’altra cosa che mi piace particolarmente è l’aspetto estetico: è davvero molto bella da vedere. Soprattutto, può tranquillamente essere portata a tavola dopo una cena, perché non è la classica crostata stile Nonna Papera. E’ qualcosa di molto più elegante e sobrio. E dunque non può essere relegata a dolce da merenda (con tutta l’ammirazione, comunque, per questo tipo di pietanze). Un’altra caratteristica che amo di lei è la friabilità della pasta frolla, che ben si integra con il ripieno di fichi e mascarpone (che va reso molto cremoso). Una ricetta di crema che uso spesso è quella adottata da Nigella Lawson per la sua Black and White tart. La vera sfida, però, ve la giocherete sulla lavorazione della pasta frolla: il burro dovrà essere molto molto freddo e poi tagliato a dadini piccoli. Un trucco è bagnare (e poi asciugare subito) le mani con acqua freddissima: vi aiuterà a non surriscaldare il composto.

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Usare i fichi freschi

Infine, è chiaro che i fichi freschi sono l’opzione che preferisco. In particolare quelli neri, molto dolci e con una buccia sottile. Quelli verdi hanno invece la buccia più spessa e sono più adatti a essere cotti e conservati. Per riconoscere quando sono maturi, toccateli con delicatezza: devono essere morbidi al tatto e dall’estremità inferiore deve uscire una goccia zuccherina. Non li usate subito? Conservali in frigorifero chiusi in un sacchetto di carta. E se poi il dolce non è destinato ai bambini, potete concedervi di aggiungere del vin santo o dell’altro liquore nell’impasto della pasta frolla: avrete una versione diversa di questa fantastica torta.

Ingredienti

Per la frolla: 300 g di farina 0, 120 g di burro, 150 g di zucchero, 2 uova, 1 limone, 1 pizzico di sale. Per la crema: 450 g di formaggio al mascarpone, 70 g di zucchero di canna, 100 g di panna da cucina intera, scorza appena grattugiata di 1 limone, 250 g di cioccolato fondente.

La base

Lavorate farina, burro, uova, sale e la scorza grattugiata del limone per ottenere un sfera liscia da avvolgere in pellicola e fare riposare in frigo per mezz’ora. Riscaldate il forno a 180 ° e imburrate una tortiera da 20 cm. Stendete l’impasto nello stampo e cuocete in forno per 35 minuti circa.

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La farcitura

Lavorate il mascarpone per ammorbidirlo e aggiungetelo, insieme allo zucchero di canna e alla scorza di limone grattugiata, alla panna che avete montato. Unite il cioccolato in scaglie e farcite la crostata. Tagliate i fichi in quarti e disponeteli sopra il ripieno della torta al mascarpone. Riscaldate a bagnomaria il miele e spennellatelo sui fichi. Lasciate riposare in frigo ancora per un paio di ore e servite.

martedì 27 agosto 2019

NON FATE I POLLI – LAVATE IL POLLO PRIMA DELLA COTTURA? SBAGLIATO! – SAPPIATE CHE NON FATE ALTRO CHE DIFFONDERE BATTERI IN CUCINA – LA CARNE BIANCA È SPESSO CONTAMINATA...


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Il pollo non va lavato prima della cottura, per evitare che eventuali batteri presenti si diffondano in cucina. Lo afferma un rapporto realizzato dal Department of Agriculture statunitense e dalla North Carolina State University, da cui sono emersi anche cinque trucchì per minimizzare i rischi.

La carne di pollo, ricordano gli esperti nel rapporto, è spesso contaminata da batteri pericolosi come la Salmonella o il Campylobacter. Per verificare l'eventuale utilità del lavaggio sono state arruolate 300 persone che dovevano preparare un pasto a base di pollo e insalata, divise in due gruppi.
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Il primo ha ricevuto istruzioni su come cucinare in sicurezza il pollo, inclusa quella di non lavarlo, mentre l'altro non ha avuto indicazioni. Il 93% di quelli che avevano ricevuto le istruzioni non hanno lavato la carne, che era stata trattata con una forma non pericolosa di escherichia coli, mentre il 61% degli altri lo ha fatto.
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Nel 26% dei casi del secondo gruppo il batterio è stato trovato nell'insalata, oltre che nel lavandino e negli utensili da cucina. «Anche quando i consumatori pensano di aver pulito efficacemente dopo aver lavato il pollo - commenta Mindy Brashears, uno degli autori -, lo studio mostra che i batteri, comunque dannosi per la salute, si possono diffondere facilmente alle altre superfici e al cibo».

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Dallo studio sono emersi cinque suggerimenti per evitare contaminazioni durante la preparazione del pollo e seguire una corretta alimentazione: preparare la carne per ultima, dopo verdure e frutta; usare un tagliere a parte per la carne; non lavare il pollo; lavarsi le mani per almeno 20 secondi dopo aver maneggiato la carne; usare un termometro per essere sicuri che la carne raggiunga almeno i 73 gradi durante la cottura
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lunedì 26 agosto 2019

Spaghetti cipolla e alici.

Spaghetti alla puttanesca, il trucco per portarla in tavola in 10 minuti di Martina Barbero

 

La scorciatoia

Prendete la ricetta di una delle paste più gustose della tradizione, aggiungeteci dei pomodorini ciliegino, un piccolo escamotage e avrete una spaghettata alla puttanesca pronta in 10 minuti. Quando si va di fretta la soluzione è una sola: ispirarsi a un piatto classico, semplificarlo e inventarne una nuova variante. Come per questo sugo di pomodoro, capperi, olive, acciughe e peperoncino che, al posto di essere cotto (come vuole la ricetta originale), è crudo. Dal cuore di bue frullato al prezzemolo fresco ecco 5 passaggi per portare in tavola un primo velocissimo. 

Ingredienti

Per quattro persone: 1 pomodoro cuore di bue, 1 spicchio d'aglio, q.b. peperoncino fresco, q.b. sale, 250 g di pomodorini ciliegino, 150 g di olive nere di Gaeta, 6 capperi, 4 filetti di acciuga,  1 mazzetto di prezzemolo, q.b. olio extravergine di oliva e 320 g di spaghetti. 

Come usare i pomodori

Per preparare una salsa senza cottura la prima cosa da fare è occuparsi dei pomodori. In questo caso, rimuovere i semi dall'occhio di bue e passatelo in un mixer o lavoratelo con un frullatore a immersione fino a ottenere una purè liscio che andrete a unire al resto degli ingredienti. I pomodorini, invece, vanno tagliati in quattro spicchi e lasciati a pezzetti. 

Per insaporire

Il segreto, poi, è sminuzzare insieme acciughe, olive e capperi. Batteteli al coltello fino a ottenere un pesto grossolano da unire al cuore di bue e ai pomodorini. Aggiustate di sale (non troppo perché gli ingredienti usati sono già abbastanza forti) e condite tutto con un abbondante giro di olio extravergine. 

L'aglio

In questo caso l'aglio non va soffritto e allora i modi per inserirlo sono tre. Sminuzzatelo insieme a capperi, olive e acciughe se siete amanti dei sapori forti (eliminando comunque sempre l'anima). Per un gusto deciso ma meno invadente, invece, dividete lo spicchio in 4 tocchetti e mescolatelo al sugo, in modo da poterlo evitare e non ingerire. In ultimo, se preferite una pasta delicata il consiglio è di strofinare lo spicchio tagliato a metà sugli interni della ciotola che andrete a usare per assemblare il piatto. 

La pasta 

Si tratta di una pasta davvero veloce, il tempo della cottura degli spaghetti, che vanno lasciati al dente. Diversamente da quanto si fa di solito, cercate di asciugare il più possibile la pasta quando la scolate perché il sugo è sufficientemente umido di suo. Unite tutto mescolando con una pinza e servite con una manciata di prezzemolo sminuzzato al momento e peperoncino. 

sabato 24 agosto 2019

Pasta del giorno dopo Riscaldata nella Padella di ferro sul Fuoco


La ricetta che potrete vedere cliccando sul link sottostante NON è il Vangelo; potete usare qualsiasi tipo di padella e, ovviamente, potete usare il fornello di cui disponete nella vostra cucina. Inoltre invece della polvere di peperone dolce, se lo gradite, potete usare del peperoncino piccante:

Pasta del giorno dopo Riscaldata nella Padella di ferro sul Fuoco

Come saltare la pasta in padella

Introduzione

La pasta saltata in padella è un primo piatto molto gustoso e facile da preparare e il risultato finale è garantito. Le regole per riuscire a realizzarla al meglio non sono tante e la tecnica si acquisisce con l'esperienza. A tal proposito, nella guida che segue vi saranno forniti alcuni validi consigli su come ottenere una pasta saltata in padella davvero unica, in grado di stupire qualsiasi commensale e creare sia un pranzo informale che una cena dell'ultimo minuto.
Occorrente
Pasta a piacere
Sugo a piacere
Preparate il materiale necessario
La pasta saltata in padella può essere realizzata con tantissimi sughi differenti, compresi quelli a base di pesce, ottenendo i medesimi risultati. Il principio di base per preparare la pasta saltata in padella è quello di amalgamare in pochi minuti e a fiamma forte pasta e sugo, affinché quest'ultimo, con il calore, possa creare una mescolanza perfetta di sapori. Nella pratica si tratta di preparare un sugo qualsiasi, quello che più vi aggrada, e lasciarlo leggermente "indietro" con la cottura, in quanto essa terminerà assieme alla pasta.
Cuocete in acqua bollente la pasta
A parte, in acqua bollente e salata, cuocete la pasta, avendo l'accortezza di lasciare anch'essa un po' al dente. Una volta pronta scolate quest'ultima, conservando un po' di acqua di cottura che vi servirà in una fase successiva nel caso il piatto asciughi troppo. È fondamentale avere a disposizione la padella giusta. La migliore soluzione è rappresentata da una padella con i bordi relativamente alti, con un manico ben solido, antiaderente e abbastanza grande da contenere comodamente sia il condimento che la pasta. Versate nella padella, qualora sia diversa da quella utilizzata per la preparazione del sugo, un po' di olio ed aggiungete la vostra base, realizzata in precedenza. Il tutto andrà fatto cuocere a fiamma viva, aggiungendo in un secondo momento la pasta e mescolando in direzione orizzontale al fine di amalgamare al meglio i sapori.

lunedì 19 agosto 2019

INSALATA DI FICHI, CAPRINO E MIELE

Ingredienti
Per 6 persone: 12 fichi neri, 1 testa di lattuga, 3 rametti di menta fresca, 70 g di pistacchi, succo e scorza di mezzo limone, 2 cucchiai di miele di tiglio, 1 cucchiaio e mezzo di mostarda, 180 g di formaggio di capra fresco (robiola), q.b. olio extravergine di oliva, q.b. sale e pepe.
I fichi
Lavate i fichi e tagliateli a spicchi (se grandi divideteli in 4 parti, altrimenti a metà). Disponeteli su di una teglia foderata con carta da forno e cospargete di miele. Infornate in modalità grill a 200°C per 7 minuti, fino a che le fette non sono caramellate.
Pistacchi e formaggio
A parte tostate i pistacchi in una padella dal fondo spesso, senza aggiunta di grassi. Lasciateli raffreddare e rompeteli grossolanamente. Sbriciolate il formaggio con le mani e unitelo alla scorza di limone grattugiata.
Il condimento
Separatamente emulsionate la mostarda al succo e all’olio extravergine. Lasciate che i fichi si raffreddino e componete l’insalata sul letto di lattuga. Finite con della menta fresca, sale, pepe e i pistacchi tostati.

domenica 18 agosto 2019

Come raffreddare la pasta per farla in insalata e perché sbagliamo (quasi) tutti di Chiara Amati

La scelta

Intanto prima di preparare una pasta — nel caso specifico un’insalata di pasta — bisogna scegliere la qualità perché non è vero che una pasta vale l’altra. Quella trafilata al bronzo, ad esempio, rende meglio. E meglio si presta a qualsiasi tipo di condimento.
Il formato
          Pasta corta o lunga? Per cucinare un’ottima insalata di pasta, la corta è senz’altro                    migliore. Il motivo? Servita fredda, la pasta lunga tende a creare il disgustoso «effetto            colla».
         In anticipo
                    L’insalata di pasta va preparata con largo anticipo rispetto al momento in cui                          si decide di consumarla. Va, infatti, scolata per bene, fatta raffreddare — solo                         questo passaggio richiede (inaspettatamente) molto tempo — e condita. Se       
                   desiderate mangiarla a pranzo, preparatela al mattino presto. Se, invece, fosse la
                   vostra cena, datevi ai fornelli nel primo pomeriggio.

         La cottura

                         
                                Per cuocere 100 g di pasta serve almeno un litro d’acqua: così vuole la
                                regola-base. Per cui fate le debite proporzioni in relazione al numero
                                dei vostri commensali. Vietato scendere al di sotto del litro: far bollire 
                                la pasta in poca acqua rischia, infatti, di pregiudicare la buona riuscita 
                                del piatto finale.
                                                                                                                                           
                                 Il raffreddamento
                                                                                                  Un «non problema» per molti. E cioè per tutti coloro che raffreddano la
                                  pasta sotto un getto di acqua fredda, avendo cura di muoverla 
                                  all’interno dello scolapasta con l’aiuto di un cucchiaio, cosicché il 
                                  raffreddamento sia uniforme. Grosso errore!
                                                                                                                                                                                          

I r            I rischi

                                                                                                                                                                                         Raffreddare la pasta sotto un getto di acqua corrente è senz’altro 
                                   veloce, ma la buona cucina richiede i giusti tempi e, spesso, la 
                                   velocità è nemica della qualità. Il rischio di questo, ahinoi, 
                                   comunissimo procedimento? Quello di togliere sapore e sapidità alla 
                                   pasta.
                                       
I rischi

      

                           Il giusto procedimento

                               
Se si punta ad avere                                  un’ottima insalata di pasta, il raffreddamento deve 
                                                                  avvenire in maniera lenta. Si scola la pasta, la si 
                                                                  ripone in un contenitore ampio e la si condisce con
                                                                 attenzione e, da ultimo, la si versa su un vassoio
                                                                 ricoperto con della carta forno. Qui si lascia
                                                                 raffreddare per il tempo necessario.



ùcon ore e sapidità alla pasta.

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La conservazione

L’insalata di pasta si conserva per più giorni, purché venga messa in un contenitore ben sigillato da riporre, poi, in frigorifero. In questo modo avrete a disposizione un piatto freddo pronto all’uso: da consumare a casa, ma anche in ufficio.


sabato 17 agosto 2019

Focaccia con melanzane e mozzarella

Per il ripieno:

Pomodori secchi, proprietà benefiche e preparazione in casa

16 AGOSTO 2019 13:47   
Pomodori secchi, proprietà benefiche e preparazione in casa
I pomodori secchi sono un concentrato di elementi preziosi per la salute. Il consumo di questo prodotto, ipocalorico e povero di grassi, è molto indicato durante la dieta mirata alla perdita di peso. Scopriamo insieme benefici, proprietà e preparazione

 Antonina Vetrano

I pomodori secchi sono un concentrato di elementi preziosi per la salute. Prima di passare in rassegna le numerose proprietà di questo alimento, è importante ricordare che deve essere consumato con moderazione soprattutto se si ha una predisposizione all’acidità di stomaco.

Preparazione
I pomodori secchi possono essere preparati lasciando essiccare l’ortaggio fresco al sole o in forno, una procedura semplice che consente di ottenere una risorsa caratterizzata da notevoli qualità nutrizionali, nonché da proprietà benefiche per la salute. Sono sostanzialmente pomodori privi di acqua e decisamente molto saporiti. Il processo di essiccazione non comporta una perdita di vitamine e sali minerali.

Il sale
Il sale è un ingrediente fondamentale nella preparazione dei pomodori secchi, sia artigianali sia confezionati. Per eliminare il sale in eccesso è sufficiente far bollire pochi minuti i pomodori in acqua non salata, sciacquandoli poi sotto l’acqua corrente. L’operazione può essere ripetuta alcune volte a seconda delle preferenze. Più in generale, si consiglia di reidratare i pomodori essiccati sbollentandoli per pochi minuti prima di utilizzarli nella preparazione di salse o altre pietanze.

Proprietà
Ricchi di vitamina C e licopene, si caratterizzano per un benefico apporto di antiossidanti naturali, indispensabili per limitare i danni provocati dai radicali liberi e il conseguente invecchiamento cellulare. Il licopene, in particolare, è utile per la salute delle ossa, tanto che una sua carenza può predisporre all’osteoporosi. Contenuta soprattutto nella buccia dei pomodori, questa sostanza è nota anche per la sua capacità di prevenire la formazione di colesterolo, soprattutto grazie all’azione combinata con la vitamina C. Notevoli sono anche le proprietà diuretiche di questo alimento, che rappresenta un serbatoio di zinco, selenio, rame e fosforo.

Come inserire i pomodori secchi nella dieta
Il consumo di pomodori secchi, ipocalorici e poveri di grassi, è molto indicato durante la dieta mirata alla perdita di peso, tuttavia i benefici maggiori per la bellezza del corpo si ottengono inserendoli nell’alimentazione anche al termine del dimagrimento. La presenza di provitamina A, infatti, aiuta a tonificare i tessuti, preservare l’elasticità cutanea e ridurre la comparsa di antiestetiche smagliature, proprio come conseguenza della perdita di chili in eccesso. Grazie al potassio, inoltre, la capacità di contrastare la ritenzione idrica è notevole. Gli effetti positivi non mancano anche per quanto concerne il metabolismo, infatti mangiare pomodori secchi aiuta a bruciare calorie e a trasformare in energia quanto consumato durante l’arco della giornata.


martedì 13 agosto 2019

10 ristoranti vicino ai caselli autostradali di Carlotta Garancini

Oltre l'Autogrill

E' vero che quando si viaggia in autostrada, l'Autogrill è la soluzione più comoda e veloce per fermarsi a rifocillarsi. A volte però si avrebbe voglia di qualcosa di diverso da un panino mangiato magari in piedi e di fretta. E allora perché non fare una piccola deviazione per un pranzo o una cena con i piatti tipici del posto dove ci troviamo? Ecco 10 indirizzi non lontano dai caselli sulle principali autostrade italiane per una sosta diversa.

La Gallina – A7 Uscita Serravalle Scrivia

Un ristorante, rustico ma elegante, ricavato da un antico fienile con una terrazza che guarda le colline della zona e i vigneti del Villa Sparina Resort di cui fa parte. Due i menu degustazione ispirati alla tradizione piemontese, in più la possibilità di scelta alla carta tra piatti come l'Anguilla laccata al Gavi, bietole, gli Spaghett’oro Verrigni, porro, salsiccia di Bra, la Fassona piemontese, patate, spinacini.

Toe Drue – A 10 Uscita Genova Pegli

Il nome significa "tavole spesse", quelle che caratterizzano il locale nato nei primi del '900 per accogliere gli operai dei vicini cantieri navali. In un'atmosfera informale, si gustano piatti di pesce fresco e cucina della tradizione: cappon magro, pasta con il pesto fatto in casa, acciughe impanate e panissa fritta. Pane e dolci sono fatti in casa.
Via Carlo Corsi, 44/r, Genova

Dispensa Pani e Vini – A3 Uscita Rovato

Buon cibo, ma anche buon vino, con possibilità di diverse esperienze, dall'aperitivo con degustazione nel Wine Bar fino al pranzo in Osteria o alla cena al ristorante gourmet con lo chef Marco Acquaroli che propone tre percorsi di degustazione. Alla carta si sceglie tra piatti come battuta di fassona, pesce di lago, risotto, tinca, limone, capperi, albicocca, caramello. Ampia scelta di bollicine della Franciacorta, con la possibilità di acquistare le bottiglie all'Enoteca.
Via Principe Umberto 23, Torbiato, fraz. di Adro (BS)

Saporè - A4 Uscita Verona Est 

La pizza di Renato Bosco a 2 chilometri dall'uscita Verona Est. La caratterizzano il lievito madre, i tanti tipi di impasti, la ricerca sulle cotture e gli ingredienti selezionatissimi. Quest’estate la sala degustazione si trasferisce in una location nuova in piazza del Popolo 46. Da provare la mozzarella di pane nera con burrata, polpo croccante, pomodoro confit, o in gruppo, la pizza in pala: mezzo metro di impasto alto e friabile, servito tagliato in 6 tranci e disponibile nella versione 3 gusti.
Via Ponte 53, San Martino Buon Albergo (Vr)

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Ai Due Platani - A1 Uscita Parma

E' una tipica trattoria di campagna che propone piatti della cucina tradizionale emiliana. Imperdibili i tortelli di zucca, ma anche la torta fritta con salumi selezionati tra i migliori produttori, il piccione, il maialino laccato. L'aceto balsamico tradizionale di 30 anni è quello della riserva personale di famiglia. Si chiude in bellezza con il gelato mantecato con una vecchia macchina Carpigiani da arricchire, per i più golosi, con zabaione caldo e cioccolato.
Via Budellungo 104/A, Coloreto, fraz. di Parma

Trattoria Bar Bibo – A1 Uscita Roncobilaccio

Se attraversando la Toscana, vi viene l'irresistibile voglia di mangiare una fiorentina o una costata, questo è il posto giusto. Si sceglie il taglio che si vuole tra quelli disponibili, il tipo di carne e non si rimane delusi dalla cottura alla griglia. Non manca una buona selezione di salumi.
Località Traversa 472, Firenzuola (Fi)

Anikò - A14 Uscita Senigallia

E' uno dei locali dello stellato Moreno Cedroni che l'ha aperto pensando a una salumeria ittica: non un bistrot, non un ristorante, ma tutte e due le cose insieme con radici che attingono nel mondo dello street food. Il pesce è al centro di tutto: bresaola di tonno, salsa senape e mandorle croccanti, frittatina ai frutti di mare e uova di pesce volante, lasagna di mare rosa con salsa cocco-lime sono alcuni dei piatti che si possono scegliere, anche nella versione tapas. Aperto anche a pranzo solo il sabato e la domenica.


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La Bettola del Buttero - A1 Uscita Fabro

Dal casello autostradale di Fabro, a un'ora da Firenze, Roma e Perugia, dista davvero pochissimo, appena mezzo chilometro. La cucina è in parte umbra e in parte toscana con la carne che cuoce sulla griglia sistemata nel camino in sala, mentre le crostate cuociono nel forno a legna. D'estate si mangia al fresco nel patio esterno.
Via dei Pini 2, Fabro (Tr)

Piazza Saffi 10, Senigallia (An)

Corteinfiore - A14 Uscita Trani

Vicino al porto di Trani, si trova all'interno di un palazzo del '500 ed è circondato da un giardino di loti e agrumi. Specializzato in tartare e crudi di pesce, è celebre anche per i suoi antipasti caldi e freddi di pesce e verdure e la pasta condita in tanti modi.
Via Ognissanti 18, Trani (Bt)
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Locanda del Bagatto - A20 Uscita Milazzo

Siamo su un'isola, ma niente pesce in questo ristorante. La cucina esalta gli ingredienti dell'entroterra siciliano come nella pasta condita al ragù bianco di maialino dei nebrodi. Non mancano formaggi e salumi di qualità e una buona scelta di vini. Il locale si trova a 200 metri dal porto da cui si imbarca per le Eolie.