sabato 11 settembre 2010

BACCALA' ALLA UALANEGNA

Questo è un piatto tradizionale del paese dove sono nato, Aquilonia ed è anche uno dei miei preferiti.
E' un piatto semplicissimo e tipico della cosiddetta cucina povera anche se oggi il baccalà non costa poco.
Ingredienti: Baccalà, aglio, olio e.v.o., peperoncino piccante e se volete prezzemolo fresco.

PREPARAZIONE 

  1. mettete il baccalà, meglio se filetto, a mollo per 24 ore cambiando spesso l'acqua
  2. fate bollire il baccalà in acqua salata per circa 10 m.
  3. nel frattempo fate soffriggere l'aglio tagliato molto sottilmente o tritato finemente con il peperoncino piccante, in polvere o tritato grossolanamente, e spegnete il fuoco quando l'aglio assume la colorazione dorata
  4. scolate il baccalà e mettetelo in un vassoio tagliato a pezzetti
  5. versate l'intingolo sul baccalà aggiungendo, se volete, del prezzemolo fresco tritato finemente
Non mi resta che augurarvi buon appetito!

venerdì 10 settembre 2010

LA CENA DELLO STRAPPO


E' mezzanotte di un venerdì uggioso, in testa frullano ancora le ultime notizie del telegiornale e io decido che è l'ora di andare a dormire.
Mi siedo sul letto e cerco invano di slacciarmi le scarpe; ansimando, non poco, mi chino di più e riesco nell'impresa, ma in quel momento prendo la storica decisione di dimagrire.
......obesità e ipertensione: è troppo. Rischio l'infarto e quindi devo rimediare, immediatamente.
Due giorni dopo sono seduto alla scrivania di fronte al medico dietologo che esibisce un fisico mingherlino da far paura.
Ennio, mi dice il medico con voce imperiosa: deve dimagrire! Deve dimagrire di 19 Kg.; sono troppi ottantanove chili per un uomo alto 1,68. Deve arrivare a pesare 70 Kg!
A quel punto credo di essere sbiancato, ma prendo il coraggio a due mani e uso tutta la mia dialettica e la mia capacità contrattuale di vecchio sindacalista convincendo il medico ad accettare un accordo per permettermi di arrivare a 75 Kg.
Ora però sono fregato, non posso bluffare e devo rispettare l'accordo!
Onestamente devo ammettere che dopo il primo mese, nel quale ho perso ben 6 Kg., faccio molta fatica a dimagrire. “Certo, non fai movimento, passi dalla scrivania al divano; lo sai che dovresti camminare almeno per 40 minuti al giorno.”
I soliti rimbrotti della moglie.
Ad un certo punto decido e compro una bicicletta approfittando di un'offerta speciale; ma non è che la usi molto, in compenso però capisco la paura dei ciclisti e la necessità delle piste ciclabili!
Una sera che la moglie va a mangiare la pizza con le amiche decido di fare uno strappo alla dieta e invito un amico a condividere con me questa trasgressione.
Chiamo Guglielmo, la persona ideale perché, oltre ad essere un amico di vecchia data è quello più idoneo a condividere la cena che ho in mente.
Sì, perché non voglio fare una cena pantagruelica, voglio solo gustare un piatto tipico massese che mi è stato proibito, L'Uovo ubriaco, voglio fare solo uno strappo alla dieta e poi riprendere il percorso che mi avrebbe riportato ad un peso accettabile.
A questo punto mi accorgo che posso, con una semplice cena, rendere omaggio alla cucina italiana.
E allora decido di cimentarmi anche in un primo piatto, Spaghetti alla Carrettiera: aglio, olio e peperoncino con l'aggiunta di pane grattugiato tostato.

Rientrano nella dieta, segnano il trionfo della Cucina povera e mi riportano alle lontane origini irpine.
Mentre una telegiornalista sta recitando “l'omelia” delle 20 su Canale 5, suonano alla porta: è Guglielmo con una bottiglia di Prosecco di Valdobbiadene, una bandiera del Nord-Est.
Guglielmo stappa con la solita maestria il biondo nettare spumeggiante e lo versa nei capienti flut.
Dobbiamo fare onore agli spaghetti alla carrettiera e quindi beviamo con generosità.
E veniamo all'Uovo ubriaco: la variante rispetto al classico uovo all'occhio di bue non sta nell'uso dell'olio, ma nell'aggiunta, a metà cottura, di una fetta di salame sopra ogni uovo e nella grappa da fiammeggiare per dare il tocco finale.
Attenzione alla provenienza degli ingredienti: gli spaghetti da Fara San Martino, l'olio, un dorato extravergine, dalle colline di Ostuni e il peperoncino, un diavolicchio, dalla Calabria; le uova e il salame da Massa, il vino, un generoso ROSSO FOSCO DOC, e la grappa da Formigine.
Abbiamo dato un contributo all'unità dello stivale senza perderci in un bieco campanilismo.
Altro che strappo alla dieta! Grazie al Prosecco e al Rosso Fosco abbiamo unificato l'Italia cantando a squarciagola l'inno di Mameli.
Volevamo dare il nostro contributo alla valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche del nostro Paese senza far torto ad alcuno e senza forzature localistiche e quindi ci siamo gustati dei deliziosi gianduiotti torinesi e alcuni perugina al brandy.


W l'Italia...a tavola, fu il nostro ultimo brindisi!



L'Autore

Ennio Di Benedetto


N.B.

Racconto inviato al Concorso Letterario del 2007 promosso dalla Casa Vitivinicola Santa Margherita S.P.A. In collaborazione con la Casa Editrice “la FELTRINELLI”