lunedì 26 novembre 2012

FATEVI RISPETTARE DALLE BARISTE!!!


Lettera di protesta

enniodb@gmail.com
18 nov (8 giorni fa)
ristorazioneco.
Vi scrivo perché credo dobbiate insegnare ai vs baristi a non fare sorrisini di scherno quando i Clienti fanno osservazioni. giusto.
In dettaglio vi racconto cosa mi è successo ieri verso le 13:00.
Ho chiesto due caffè, eravamo in due, e la barista ci ha presentato due tazzine di vetro, come richiesto da noi, con dentro una quantità di caffè tale da definirlo POCO e non RISTRETTO.
Alla seconda barista ho spiegato che SI DEFINISCE CAFFE' RISTRETTO QUELLO CHE SI BEVE IN TRE (3) SORSI E NON DUE (2) e le ho suggerito di far tarare meglio la macchina.  ""Da non dimenticare anche il tempo impiegato nella preparazione e la quantità di bevanda erogata: la miscela è
progettata per ottenere esattamente 25 millilitri di caffè in 25 secondi, prelevando la parte migliore delle sostanze presenti nel chicco (glucidi, proteine, grassi ed aromi) e lasciando quelle meno nobili nel pannello esausto.""
La signora ha esibito un sorriso beffardo che CREDO PROPRIO NON VI AIUTI A CRESCERE.
Certamente non credo proprio che mi fermerò altre volte nei vs punti ristoro se non riceverò una spiegazione plausibile al fatto che vi ho raccontato.
Sono sicuro che conoscete anche voi il DISCIPLINARE DEL CAFFE' ESPRESSO ITALIANO e mi permetto di suggerirvi di farlo studiare ai vs dipendenti. 

Cordialità.
RISPOSTA
Buongiorno Dottor Di Benedetto,
mi chiamo Luigi Refuto e sono il Direttore della Divisione Autostrade di MyChef Ristorazione Commerciale, ho letto oggi la sua e-mail e Le rispondo volentieri.
Sono sinceramente dispiaciuto e costernato per la spiacevole esperienza vissuta nel nostro locale di Roncobilaccio
Le assicuro, la verifica della situazione da Lei descritta sarà oggetto da subito di un mio personale intervento per appurare con il responsabile del locale, l'identità delle persone che prestavano il servizio in quel momento.
Il nostro impegno per "l'accoglienza del Cliente", non si esaurisce con un po' di cartelli commerciali, esposti nei locali, ma deve tramutarsi in una vera e propria cura dei bisogni e delle esigenze di tutti i nostri Clienti.
Per questo motivo sono sinceramente dispiaciuto per la sua insoddisfazione in quanto ”, la nostra filosofia, ”l’eccellenza del servizio al Cliente” è il nostro unico obiettivo quotidiano ed impieghiamo tante energie per realizzarla, purtroppo non sempre con ottimi risultati.

Spero che queste poche righe possano averla convinta del nostro impegno quotidiano per offrire ai Nostri Clienti una “sosta piacevole” e mi auguro di poterla avere ancora Gradito Cliente nei nostri punti vendita.

Le rinnovo le nostre scuse e Le invio
Cordiali saluti

TRIPPA ALLA FIORENTINA


Ricetta toscana conosciuta in tutto il mondo e  "praticata" dal sottoscritto, grazie anche alla sua semplicità, oltre che al gusto.  

A dispetto dei puristi io uso la pentola a pressione.

Ingredienti:

 per 4 persone:

800 g. di trippa
1 cipolla rosse
1 carota
1  costa di sedano
400 g. di polpa di pomodoro
Parmigiano grattugiato
Olio evo
sale q.b.
peperoncino a volontà

Preparazione:
Lavate la trippa e tagliatela a striscioline di curca 7-8 cm di lunghezza. Preparate un battuto con le cipolle il sedano e le carote triturate in piccoli pezzi e fatelo soffriggere con un po’ d’olio evo. Appena la cipolla comincia ad appassire unite la trippa e girate spesso per fare insaporire la trippa. Dopo 5 minuti aggiungete la polpa di pomodoro. Salate, e fate cuocere per circa 20' a fuoco basso per far ritirare il liquido della trippa e dei pomodori.

Buon appetito!

I TESTAROLI


Come cucinarli

Mettere in ebollizione una pentola d'acqua; quando l'acqua bolle la si deve salare e si deve spegnere il fuoco.  Nella pentola, uno alla volta, uno dopo l'altro, si gettano i quadrotti di testarolo preparati nell'acqua bollente per la cottura.

Quando si saranno ammolliti, emergeranno in superficie; assaggiatene un pezzetto, e se sono di vostro gradimento si devono scolare piano piano con un mestolo forato e con un colapasta. Vanno depositati poi in un piatto di portata,  sul fondo del quale deve essere già stato messo parte del condimento; quando tutti i testaroli sono stati scolati e depositati nel piatto si aggiunga anche sopra il condimento rimasto e s'informaggi il tutto. 

 I testaroli devono essere serviti caldi.

I condimenti

Il popolo di Lunigiana è di origine ligure, una parte dell'antica nostra regione è la provincia di La Spezia, viviamo ai confini con il Genovese, quindi per costumanza, anche noi abbiamo da sempre usato il basilico e siamo degli ottimi preparatori del "pesto alla genovese", coi pinoli si capisce.  Ma oggi lo si può acquistare anche nei supermercati, se ne trova di buona qualità.

Alle spalle abbiamo la provincia di Parma e non disdegnamo l'uso dell'ottimo formaggio parmigiano, anche se il pecorino nostrano, quello che ancora può essere reperibile, non é da scartare a priori.
Le usanze locali hanno creato altri tipi di condimenti; c'è chi gusta i testaroli con solo olio d'oliva e formaggio, altri con un leggero sugo di funghi porcini, con o senza formaggio.

 Ma.... come si suol dire, "la morte dei testaroli è col pesto".
A questo proposito voglio ancora una volta citare il grande scrittore Mario Soldati che, durante una visita in Lunigiana, venne a pranzo a Bagnone, e quì ha potuto gustare per la prima volta i testaroli.

Leggete cosa ha scritto nel suo "Specchio inclinato" 
appunti dal 1965 al 1971:

"Che cosa sono i testaròli? Sono la più squisita, la più semplice e appetitosa di tutte le paste asciutte dell'universo. Non ho trovato la ricetta in nessun libro di cucina, nè il nome del menù di nessun ristorante: e si può ben credere che io abbia ricopiato questa ricetta, com'era naturale, nelle trattorie più simpatiche della Liguria orientale. (così Mario Soldati localizza la Lunigiana, n.d.a.).

Niente. È vero, mi dicono che per gustare gli autentici testaròli bisogna andare a Bagnone: sulla riva sinistra del fiume (la Magra, n.d.a.), in mezzo alle colline... (omissis)...
I testaròli sono una pasta sottilissima di farina, stesa, come la genovese fainà di ceci, su teglie di ferro senza bordo, chiamate testi. Appena cotta, viene tagliata quasi in lasagne, e condita, di solito, col pesto. (Qui il povero Soldati dice un sacco di corbellerie, lo perdoniamo, n.d.a.) [V. ricetta dei testaròli].
Qual è la ragione della loro squisita, insuperabile bontà?

È innutile che cerchiamo delle scappatoie. È innutile che ci illudiamo con la speranza di procurarci, un giorno o l'altro, una colazione di testaròli senza bisogno di viaggiare, apposta, fino a Pontremoli o fino a Bagnone. Tanto più che il viaggio non basta: bisogna ordinare prima, e con qualche anticipo! Vana, dunque, la nostra speranza di industrializzare, anche soltanto in minima parte, questo cibo supremamente civile e genuino. E la ragione della loro bontà sta appunto nella loro, come dire?, immediatezza: il grande fuoco, i testi, la farina impastata e poi subito cotta. (Il tempo invece ha industrializzato anche il testaròlo, lo si trova oggi nei supermercati, però di minor pregio dei casarecci nostrali, n.d.a.).

La difficoltà, la macchinosità e la unicità della confezione furono, dunque, sufficienti a cancellare, in pochi anni, il ricordo di quel sottilissimo strato di farina, che è molto ben cotta ma che sembra soltanto scottata: cancellare quel sapore fragrante, semplice e delicato, di grano puro. Ma, appunto perchè quasi scomparsi e praticamente introvabili (a quei tempi, siamo nel 1971, n.d.a.), tali cibi, e altri consimili, dovrebbero, oggi, essere ricercati da tutti. Sono le più sicure medicine del progresso. 

Abbiamo bisogno di pace. Abbiamo bisogno di testaròli.
Tellaro, 27 luglio 1971. 
Mario Soldati.

sabato 24 novembre 2012

Spaghetti del Calzolaio

Stamane ho visto su Rete 4, nella trasmissione di Davide Mengacci "Ricette di famiglia", la ricetta proposta da un ragazzo di Benevento chiamata in dialetto "o scarpariello", mi è piaciuta e ve la propongo.

Ingredienti:

  • spaghetti
  • olio evo
  • aglio
  • cipolla bianca
  • passata (o polpa) di pomodoro
  • sale fino
  • peperoncino piccante
  • pesto genovese
  • pecorino
  • parmigiano
  • prezzemolo
Preparazione:
  1. mettete a bollire l'acqua per gli spaghetti
  2. mettete a soffriggere in padella l'olio evo, l'aglio e la cipolla e quando questi sono dorati
  3. mettete in padella la salsa di pomodoro (io userò la polpa di pomodoro)
  4. mettete sale fino e peperoncino q.b. e un cucchiaio di pesto genovese e mescolate, quindi
  5. mettete il pecorino e il parmigiano grattugiati secondo i vostri gusti
  6. quando gli spaghetti saranno messi nel piatto vi verserete sopra la salsa e infine una manciata di prezzemolo, secondo il vostro gusto.
Credo proprio che vi piacerà. 
Buon appetito a tutti.

venerdì 16 novembre 2012

SPAGHETTI GUSTOSI ALLA MOZZARELLA

La ricetta vale per una persona...anche a dieta!

Ingredienti:
1 Mozzarella da 125 g.
6 Filetti di acciughe
1 Cucchiaio di capperi
2 Cucchiai di Olio evo
100 g. di Spaghtetti (vanno bene anche le linguine o trenette)

Preparazione:
Mentre fate bollire 1 l. d'acqua preparate in una fondina
  • la mozzarella taglia a listarelle o pezzetti 
  • i filetti di acciughe tagliati a pezzettini
  • i capperi
  • l'olio evo
A cottura ultimata versate gli spaghetti nel piatto e mescolate ben bene, a piacere potete aggiungere il pepe.
Buon appetito.