sabato 17 settembre 2016

Dal Sud America e dall'Asia, l'invasione dei superpeperoncini. Settembre è il mese della raccolta

 |  Di Luca Faenzi

Gialli, arancioni, rossi, viola, a fine estate i superpeperoncini sudamericani e asiatici colorano i balconi di moltissimi italiani. Basta infatti un po’ di cura, acqua e sole per veder crescere anche nel terrazzo di casa le varietà più piccanti del mondo: Habanero, Trinidad Moruga, Caroline Reaper, Naga Bhut Jolokia. Settembre è il mese della raccolta.
Fin dall’inizio della primavera i vivai offrono piantine di moltissime varietà alloctone di peperoncini piccanti, mentre molti coltivatori fanno crescere la piantina direttamente dai semi. La produzione in proprio è diventata quasi un fenomeno di massa e si sono affacciati sul mercato centinaia di piccoli produttori che hanno portato i loro superpeperoncini negli scaffali della grande distribuzione.
Dire peperoncino è di sicuro riduttivo: tra razze, modifiche e derivazioni ne esistono infatti oltre 3000 varietà. Le ibridazioni sono infatti molto frequenti e consegnano un panorama vastissimo fatto di colori, forme e differenti piccantezze. A propostio di piccantezza: nel 1912 Wilbur Scoville sviluppò una scala che va da 0 a 16milioni per misurare il contenuto della sostanza responsabile della sensazione piccante: la capsaicina. Per capire di cosa stiamo parlando si consideri che un diavolicchio calabrese, uno dei peperoncini più diffusi in Italia, sviluppa circa 30mila SHU (Scoville Heat Unity), un Habanero 350mila, la varietà Red Savina 855mila, il Naga Moric arriva al milione, Trinidad Moruga sfiora i due e il peperoncino più piccante del mondo, il Carolina Reaper, li supera. A due e mezzo c’è lo spray che la polizia americana usa come arma.
habanero
Tra le varietà più diffuse e coltivate ci sono anche il Rocoto (175mila SHU) simile a una mela in miniatura, lo Scotch Bonnet (350mila SHU) bellissimo peperoncino che prende il suo nome dal tradizionale cappello scozzese a cui somiglia, l’Habanero Chocolate (700mila SHU) caratterizzato da un colore marrone cioccolato.
I superpeperoncini hanno spesso un sentore fruttato molto percepibile, ad esempio in alcuni Habanero dove ricorda il melone e la frutta esotica, ma possono avere anche sfumature di agrume, di ciliegia, o più banalmente di peperone.
La gestione di un superpeperoncino in cucina è molto difficile, basta sbagliare di poco la dose per coprire i sapori del piatto che si sta cucinando. Cosa fare dunque se un amico porta in dono una scorta di piccole bombe colorate alla capsaicina? Una possibilità è quella di partecipare alle sfide che circolano su Youtube e mangiarne uno intero ripresi dalla telecamera per poi contorcersi nel dolore, con gli occhi che lacrimano, il volto paonazzo e il bocca in fiamme; un’altra, più intelligente, è quella cercare di diluire la potenza del peperoncino in salse, composte e marmellate: due Habanero rendono piccantissimo mezzo chilo di salsa al pomodoro per tortillas, un Trinidad Moruga rende quasi intollerabile un chilo di purea di peperoni e pomodori, con mezzo Chocolate si può dare una decisa nota piccante ad un barattolo di composta di cipolle da utilizzare coi formaggi stagionati.
Altre alternative sono gli olii piccanti, che assumono le stesse aromaticità dei peperoncini e dopo qualche giorno sono pronti per essere usati o l’essiccamento, tanto più complicato quanto i peperoncini sono carnosi come ad esempio Habanero e Rocoto. Se invece si vuole avere sempre a disposizione un peperoncino fresco il metodo che altera di meno sapori e consistenze è il congelamento.
La cosa da ricordare sempre è che quando si vuole tagliare, sminuzzare, frullare peperoncini di questa potenza è necessario dotarsi di guanti in lattice e possibilmente di occhiali. Il contatto diretto con una dose così ingente di capsaicina con occhi e mucose potrebbe dare fastidio per giorni.
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martedì 6 settembre 2016

BASTA DIETE! NON PESATEVI PER UN ANNO E SCEGLIETE IL METODO INTUITIVO: MANGIATE SOLO QUANDO AVETE DAVVERO FAME E SMETTETE APPENA SIETE SAZI - PREPARATEVI DA SOLI IL CIBO, FATE GLI ESERCIZI FISICI CHE VI DIVERTONO (E NON VI PUNISCONO) E SOSTITUITE LE PESSIME ABITUDINI CON NUOVI RITI - LA RIPETIZIONE E' LA CHIAVE DEL SUCCESSO

Sandra Aamodt per Daily Mail

la dieta yo yo non funziona maiLA DIETA YO YO NON FUNZIONA MAI
Come quasi tutte le donne, mi sono abbuffata e poi sono morta di fame per gran parte della mia vita adulta, aumentando e calando di peso in continuazione. Poi, a Capodanno, ho preso una decisione: trascorrere un anno senza pesarmi e senza fare diete, esercitandomi ogni giorno e mangiando sano.

Ha funzionato. Non è colpa vostra se riprendete il peso. Nel giro di cinque anni circa il 41% delle persone a dieta riprende il peso perduto. Il cervello fa quello che è predisposto a fare: lottare contro il pericolo potenziale di morire di fame. Ha un modello di peso che difende fieramente, varia da persona a persona, dipende dai geni e dalle esperienze di vita.
il peso non deve diventare ossessioneIL PESO NON DEVE DIVENTARE OSSESSIONE

Se negli anni siete ingrassati, e le successive diete hanno dato come risultato un girovita allargato, il vostro cervello si sarà probabilmente settato su un livello di peso più alto di quello che era stato sognato. Se fate lo yo yo, probabilmente il vostro livello di peso (secondo il cervello) è più alto di quanto dovrebbe. Se agite entro 12 mesi dall’aumento di peso, potete ristabilire il livello più basso, altrimenti il nuovo peso massimo sarà considerato dal cervello il nuovo peso normale. Si può sempre calare però, ed è una buona notizia. 

le pessime abitudini vanno sostituite con le nuoveLE PESSIME ABITUDINI VANNO SOSTITUITE CON LE NUOVE
Il mio consiglio da neuropsichiatra è smettete di fare la dieta e optare per un modo di mangiare intuitivo. E’ semplice: mangiate solo quando siete affamati e smettete quando siete sazi. Non abbiamo più bisogno di accumulare, come facevano i nostri antenati. L’industria alimentare ci tenta e il “junk food”, che ci dà dipendenza e ci fa ingrassare, ma fare la dieta ignorando i segnali di fame che il corpo ci invia, peggiora le cose.
gli esercizi devono piacervi e divertirviGLI ESERCIZI DEVONO PIACERVI E DIVERTIRVI

Non demonizzate il cibo. Imparate a selezionarlo, a mangiarlo in modo soddisfacente e rilassato, così che il peso si stabilizzi e sia quello che il cervello difende. Mangiate tanta verdura, riducete al minimo gli zuccheri, e cucinate il più possibile. La preparazione vi aiuterà a mangiare solo quando ne avete davvero voglia.

vinoVINO
Lo sport non va vissuto come una punizione. Scegliete esercizi utili ma che vi piacciono e vi divertano. Non si tratta solo di bruciare calorie, ma di regolare il metabolismo e liberarsi dallo stress. L’importante è che lo facciate con regolarità. Alcune abitudini alimentari sono facili da abbandonare, basta pensarci due volte. Altre sono dure a morire, e l’unico modo per sostituirle è trovarne di migliori.

DIETA VERDUREDIETA VERDURE
Ad esempio, quando i figli sono a letto, invece di versarvi vino, accendete il bollitore e sorseggiate tè alle erbe. Se siete a cena fuori, sgranocchiare olive al posto del pane. La ripetizione è la chiave. Le nuove abitudini si radicano meglio quando iniziano in un periodo di poco stress: un cervello rilassato ha più capacità di ottenere successi.
dieta mediterraneaDIETA MEDITERRANEAdieteDIETE