venerdì 25 giugno 2021

IL CACAO E' MERAVIGLIAO! - MANGIARE CIOCCOLATO AL MATTINO NON INGRASSA E AIUTA AD ABBATTERE I LIVELLI DI ZUCCHERO NEL SANGUE

25 GIU 2021 09:29 IL CACAO E' MERAVIGLIAO! - MANGIARE CIOCCOLATO AL MATTINO NON INGRASSA E AIUTA AD ABBATTERE I LIVELLI DI ZUCCHERO NEL SANGUE - A INFLUENZARE I MECCANISMI FISIOLOGICI COINVOLTI NELLA REGOLAZIONE DEL CORPO NON E' SOLO COSA MANGIAMO, MA ANCHE QUANDO - NON PIU' DI 100 GRAMMI ENTRO UN'ORA DAL RISVEGLIO AIUTANO A BRUCIARE GRASSI E A DIMINUIRE IL GLUCOSIO NEL SANGUE... - IL CIOCCOLATO Mangiare cioccolato al mattino potrebbe sembrare un biglietto espresso per l’obesità, ma un nuovo studio ha scoperto che potrebbe essere un’idea più salutare di quanto si creda. I ricercatori del Women’s Hospital sostengono che sostituire uova e pancetta con del cioccolato può aiutare a bruciare più grassi e ad abbattere i livelli di zucchero nel sangue durante il giorno. Il team internazionale ha studiato gli effetti del cioccolato in un gruppo di 19 donne in postmenopausa. Ciascuna di loro ha mangiato 100 grammi di cioccolato entro un’ora dal risveglio e altri 100 grammi un’ora prima di andare a letto. Il risultato? Nessun aumento di peso, non solo. Il dolce pasto, se assunto al mattino, aumenta la capacità del nostro corpo di bruciare grassi e riduce i livelli di glucosio nel sangue. «I nostri risultati evidenziano che non solo “cosa” ma anche “quando” mangiamo può influenzare i meccanismi fisiologici coinvolti nella regolazione del peso corporeo», ha detto l'autore dello studio, il neuroscienziato Frank AJL Scheer. «I volontari non sono aumentati di peso nonostante l'aumento dell'apporto calorico. I nostri risultati mostrano che il cioccolato ha ridotto l'assunzione di energia ad libitum, coerentemente con la riduzione osservata della fame, dell'appetito e del desiderio di dolci mostrata in studi precedenti», aggiunge la coautrice Marta Garaulet, PhD. La ricerca è stata pubblicata in The FASEB Journal.

sabato 12 giugno 2021

Limonata, la bevanda rinfrescante (e salutare) in 4 semplici mosse

di TOMMASO GALLI Versatile: si consuma fredda nella stagione più afosa, calda nei mesi invernali. E poi salutare. C’è anche chi le riconosce un potere snellente. Ecco come si prepara Limonata, gli ingredienti Tre, quattro limoni non trattati, mezzo bicchiere di zucchero semolato o di canna, 4 bicchieri di acqua naturale o frizzante tiepida e cubetti di ghiaccio a volontà. Limonata rinfrescante La limonata è una delle bevande estive per eccellenza: se consumata fredda, dà sollievo nelle giornate più afose. Ma c’è anche chi se la concede in inverno a dimostrazione del fatto che la limonata piace. Ecco allora come prepararla. Limonata, l'acqua tiepida Unite al succo i quattro bicchieri di acqua. Il segreto è la temperatura. Deve essere tiepida per far sciogliere con più facilità lo zucchero. Aggiungete il mezzo bicchiere di zucchero semolato o di canna (la ricetta americana ne vorrebbe uno intero, forse è esagerato e troppo dolce. Meglio metà bicchiere). Limonata, mescolata energica Date una mescolata energica con un mestolo di legno per qualche minuto, se siete pigri potete utilizzare anche un frullatore. Trasferite in frigo per almeno dieci minuti. Limonata, come servirla In una bottiglia di vetro aggiungete il ghiaccio e poi versate la limonata rinfrescata in frigo. Un trucco in più potrebbe essere quello di utilizzare dei cubetti di ghiaccio fatti in casa in cui inserire delle fettine di limone o di lime (basta riporle nella vaschetta assieme all’acqua prima di mettere in freezer). Provateci, è facile e dal gran risultato. Limonata, un'esplosione di vitamina La limonata spremuta al momento con limoni freschi e, possibilmente, non trattati ha un sapore molto gradevole, oltre a essere un’esplosione di vitamina C. Un ottimo modo per caricare le energie e affrontare le giornate più calde, per accompagnare un dolce o per starsene comodi a sorseggiarla quando la temperatura esterna è rovente. Limonata, un'esplosione di vitamina La limonata spremuta al momento con limoni freschi e, possibilmente, non trattati ha un sapore molto gradevole, oltre a essere un’esplosione di vitamina C. Un ottimo modo per caricare le energie e affrontare le giornate più calde, per accompagnare un dolce o per starsene comodi a sorseggiarla quando la temperatura esterna è rovente.

lunedì 7 giugno 2021

Gli indizi per trovare l’anguria più buona

Ci sono poche certezze. Perché, come ironicamente ha ricordato il New York Times, i cocomeri, un po' come le relazioni, non offrono garanzie. Esistono però alcuni trucchi per capire se è il caso o meno di acquistare un'anguria: il colore, il peso, la forma e persino il rumore possono essere indizi utili. Bussare «Bussare» sulla buccia di un’anguria, per capire se è matura, è un metodo condiviso da molti. Se il cocomero restituisce un suono sordo significa che è il momento di mangiarlo. Se, invece, il suono è tenue, non è pronto. Il problema è che è difficile cogliere la differenza. E allora, per questo passaggio meglio affidarsi ai consigli del fruttivendolo. La forma Il cocomero maturo ha una buccia dura e simmetrica, senza ammaccature o rientranze. La presenza di protuberanze o tagli potrebbe indicare errori in fase di coltivazione: per esempio, il fatto che il frutto abbia ricevuto irregolari quantità di sole e acqua. Il colore La buccia lucida sta a indicare che l'anguria è ancora acerba. Il suo colore deve essere verde scuro e opaco, non brillante. Il peso Un cocomero maturo è pieno d’acqua, dunque è molto pesante rispetto alle sue dimensioni. Se siete indecisi tra due frutti della stessa grandezza, provate a sollevarli e scegliete quello che pesa di più: sarà migliore. Il punto d'appoggio È il punto in cui il cocomero appoggiava a terra durante la crescita. Quest’area dovrebbe essere giallognola: più è scura, più l’anguria è maturata al sole. Se, invece, fosse tanto chiara, significa che il frutto è rimasto acerbo.

martedì 1 giugno 2021

Nestlé, documento interno pubblicato dal Ft: "Oltre il 60% dei prodotti Nestlé non è sano"

CRONACA 01/06/2021 08:42 CEST Un articolo del Financial Times cita un rapporto della società che fa riferimento a indici di valutazione internazionali HuffPost - “Oltre il 60% dei prodotti (cibi e bevande) più famosi del colosso alimentare francese Nestlé non possono essere definiti ‘sani’ e alcuni di questi non saranno mai sani indipendentemente dai tentativi per rinnovarli”. È quanto si legge in un documento interno dell’azienda esaminato dal Financial Times. Il rapporto della compagnia afferma che solo il 37% (percentuale calcolata sugli utili generati) dei prodotti del gruppo percentuale calcolata sugli utili generati, raggiunge il punteggio di 3,5 stelle di valutazione su quanto sia salutare secondo il sistema australiano. Le 3 stelle e mezzo rappresentano appunto il limite entro cui un prodotto può essere considerato “salutare” su una scala che va da 1 a 5, utilizzata dalle maggiori organizzazioni internazionali, come la Access to Nutrition Foundation. Secondo quanto riportato dal Ft, il documento mette in luce che circa il 70% dei prodotti alimentari, il 96% delle bevande (escluso il caffè puro) e il 99% di pasticceria e gelati non raggiunge quella soglia. Va meglio per le acque (l′82% è sopra i 3,5 punti) e i prodotti lattiero-caseari (60%). “Abbiamo migliorato i prodotti in modo significativo, ma il nostro portafoglio sottoperforma rispetto a definizioni esterne in un contesto in cui la pressione regolatoria e la domanda dei consumatori cresce fortemente”, si legge nella presentazione vista dal Ft. I dati escludono prodotti animali, caffè e la divisione specializzata in scienza della salute, che produce alimenti per persone con specifiche condizioni mediche.

Chiare, fresche e dolci acque (aromatizzate)

di Giulia Mancini Dissetarsi con gusto: con l'arrivo del caldo ecco le alternative alla normale acqua minerale o di rubinetto. Da realizzare facilmente a casa grazie a frutta di stagione ed erbe aromatiche 01 GIUGNO 2021 Se la fame è il miglior condimento, la sete non è la miglior bevanda. È facile non raggiungere il volume di acqua consigliabile da consumare in un giorno, specialmente con l’arrivo del caldo. Necessaria per salute, spesso troppo fredda per lunghe boccate dissetanti, a volte insipida da portare alla noia, il mercato delle acque è uno dei segmenti più discussi e prolifici del mondo occidentale, spesso anche vituperato per l’impatto ambientale delle bottiglie se non correttamente smaltite. Una ricerca Ismea dello scorso anno ha rilevato come l’Italia sia il terzo paese al mondo per consumo di acque minerali in bottiglia, dai 5 miliardi del 2009 si è passati a più di 10 nel 2019 con un trend che non accenna a diminuire. Non alcolica, dissetante e mai monotona. Così è l’acqua aromatizzata che talvolta si trova nei bar più attenti, in Italia diffusa negli ultimi anni è un’alternativa all’acqua che permette di variare i gusti e raggiungere la quota ideale di idratazione quotidiana, soprattutto con la canicola estiva. Non una moda, ma un gesto semplice per arricchire di sapore ciò che sgorga dal rubinetto. Molto comune in Ungheria nei büfé è la limonádé che non bisogna tradurre come limonata e non ha una ricetta tipica: acqua, ghiaccio, limone sono gli ingredienti principali cui non è infrequente si aggiungano lime, frutta fresca o menta. Pestata la frutta, più che spremuta, le si versa sopra acqua ben fresca, a volte ghiaccio o in alternativa soda o seltz. Insomma nulla di definitivo, se non il piacere della sorsata dissetante. La nostra non è una traduzione letterale, ma efficace nel senso, delle detox water che spopolano negli Stati Uniti: infusioni a freddo in acqua di frutta, ortaggi, spezie ed erbe aromatiche. Rinfrescante, drenante, antiossidante e tutte le proprietà degli ingredienti che si lasciano in acqua da un minimo di 4-6 ore fino a 24 in frigorifero, in base a quanto si vuole intensa l’aromatizzazione. Con il trascorrere del tempo, oltre all’aroma, vengono rilasciate in acqua sostanze idrosolubili utili alla salute, come sali minerali, vitamine e antiossidanti. Sottili fette di finocchio e cetriolo insieme a foglie di dragoncello per una versione fresca con note balsamiche. Fette di limone e zenzero, foglie di menta, erba cedrina e melissa per un’acqua profumata e tonificante nei sapori. Delicata e floreale, ma strettamente stagionale, l’acqua che si ottiene lasciando in infusione fiori di sambuco con fette di limone. Ananas in piccoli pezzi, spicchi di lime pestato e foglie di menta un connubio estivo; fette di una pesca ben soda o di pesca noce con foglie di basilico rimandano a un abbinamento della pasticceria francese. Danno un effetto cromatico bello da vedere e molto dissetante fette la mela verde in tocchetti, il sedano a fette e il lime a spicchi. Lamponi interi, limone a fette e qualche rametto di rosmarino fanno rincorrere la dolcezza e l’acidità con echi pungenti degli aghetti profumati. Solo con le spezie serve un po’ di manualità nelle dosi, il rischio di eccedere è dietro il primo angolo e basta iniziare con piccole quantità fino a trovare un equilibrio. Meglio intere per non ingerire inavvertitamente pezzi legnosi: cannella in stecca per un avvolgente acqua con fette di mela golden e arancia, o anice stellato per una sferzata di intensità insieme all’anguria a pezzi. Innumerevoli le combinazioni tra frutta e verdura di stagione, erbe aromatiche e spezie, a ciascuno la sua. Bastano poche accortezze per l’infusione a freddo. Preferire la scelta di frutta e verdura di stagione in modo da avere la pienezza del gusto a maturazione e di origine biologica per evitare di disperdere in acqua anche elementi indesiderati. Una caraffa capiente o una bottiglia dotata di infusore comoda da portare sempre con sé, un tagliere e un coltello, e un po’ di fantasia. Il resto è molto semplice, come bere un bicchiere di acqua (aromatizzata!). Basterà lavare gli ingredienti scelti e pestare leggermente quelli più coriacei, tagliarli in pezzi abbastanza regolari soprattutto se dovranno essere inseriti in un contenitore dal collo stretto, aggiungere acqua fino a colmare, coprire e riporre in frigorifero aspettando il tempo di infusione. Quando la sete fa capolino versare e bere, anche lasciando cadere nel bicchiere foglie o pezzi di frutta che si possono comunque mangiare. Sbizzarrirsi diventa facile, assecondando il gusto o approfondendo le virtù benefiche che si vogliono perseguire, o pensando alle pietanze con cui si sorbirà l’acqua aromatizzata. Non esistono dosi specifiche, è il gusto a guidare nelle proporzioni; un’accortezza di massima è tagliare frutta e verdura tanto più sottile quanto più sono dure, come per esempio finocchi e zenzero, e lasciare le foglie di aromatiche intere pestandole delicatamente per evitare che bevendo creino imbarazzo come il prezzemolo fra i denti.