venerdì 31 gennaio 2020

SPAGHETTI POVERI il piatto da preparare quando non si ha tempo.


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Ingredienti

  • 400 gr Spaghetti
  • q.b Olio extravergine oliva
  • 1 spicchio Aglio
  • 200 gr Olive nere
  • 1 manciata Capperi
  • q.b Prezzemolo

Preparazione

  • Per preparare gli Spaghetti Poveri come prima cosa mettere su fiamma la pentola per la cottura della pasta e attendere che arrivi al bollore. Da parte tagliuzzare il prezzemolo, l'aglio e snocciolare le olive. Versare tutto direttamente in una padella piccola, versare abbastanza olio e porre su fiamma bassa.
  • Intanto che il sughetto cominci a cuocere calare la pasta e aggiustare di sale. Dopo circa 3-4 minuti versare nel sughetto un mestolo di cottura della pasta, lasciar cuocere per 1 minuto poi spegnere e tenere coperto.
  • Scolare gli spaghetti e riporli in pentola, ora versare direttamente sulla pasta il sugo preparato e mescolare con cura insaporendo il tutto. Impiattare i vostri Spaghetti Poveri e servire subito.

Uova, ecco 4 modi facili e veloci per cucinarli.


Andiamo a vedere i 4 modi di fare le uova più tipici della nostra tradizione
UOVA STRAPAZZATE: semplice e veloce da fare, spesso lo si mette sul pane abbrustolito o accompagnato al salmone o al bacon. La sua preparazione consiste nello sbattere le uova e aggiungere del latte, sale e pepe. Si mette il tutto a cuocere in padella e così poi iniziamo a strapazzare le uova fino a quando non diventi il tutto grumoso.
UOVA SODE: bisogna mettere le uova in un pentolino con acqua fredda, una volta bollita l’acqua bisogna lasciarle cuocere per 10 minuti. Dopo le si può condire e mangiare come meglio si vuole.
UOVA IN CAMICIA: fare l’uovo in camicia non è cosa semplice, spesso è stata data come prova a Masterchef, e non tutti sono stati bravi a farlo. La pentola deve essere larga e colma di acqua, aggiungere sale grosso e facciamola bollire. A questo punto creiamo un vortice aiutandoci con un mestolo, versiamo un pò di aceto e buttiamoci l’uovo dentro, bisogna farlo cuocere per due minuti e l’uovo sarà pronto per essere mangiato.
UOVO BAZZOTTO: somiglia quasi ad un uovo sodo, il tempo di cottura varia tra i 5 e i 7 minuti, così che il tuorlo rimane morbido e l’albume risulta cotto; ottimo gustarlo sul pane tostato, anche qui si può aggiungere bacon, salmone o con un suggestivo sapore di avocado.

lunedì 27 gennaio 2020

PASTA RISOTTATA CON CIME DI RAPA, LA RICETTA PERFETTA IN TRE MOSSE

di Angela Frenda

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Tutto nasce dalla sperimentazione

Non esiste un modo per imparare una cosa se non quello di sperimentare. Così è nato il mio amore per la pasta risottata. Che ha seguito la mia piccola «fissazione» per il risotto (del quale la pasta risottata è l’avamposto). So che a qualcuno potrà apparire una forzatura, ma in realtà è un modo diverso di cuocere questo ingrediente.
Foto di Stefania Giorgi


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Il vantaggio


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Il condimento

Pulite e mondate le cime di rapa, avendo cura di eliminare le foglie sciupate, quelle troppo grosse e la parte finale dei gambi, quella più coriacea. Mettete a scaldare una pentola con abbondate acqua salata e nel momento in cui bolle tuffateci dentro le foglie e i gambi delle cime di rapa. Quando saranno diventati teneri scolateli con una spumarola e frullateli insieme con un cucchiaio di acqua di cottura e un filo d’olio extravergine fino ad ottenere un’emulsione liscia e omogenea. Nel frattempo, saltate in una padella con i bordi alti, in cui poi risotterete la pasta, le cimette più tenere con un filo d’olio extravergine d’oliva e uno spicchio d’aglio in camicia.
Foto di Stefania GiorgiCredo, anzi ne sono sicura, che presenti il vantaggio di riuscire ad amalgamare meglio la pasta con il condimento, e quindi insaporirla. Ovviamente, c’è un’unica grande avvertenza: comprate pasta di qualità. Altrimenti la risottatura sarà un disastro assicurato.


Ingredienti



350 g di spaghetti, 1,2 kg di cime di rapa da pulire, 1 peperoncino rosso, 150 g di briciole di pane, 1 porro, 5 spicchi d’aglio, 8 filetti di acciuga, ½ bicchiere di latte, q.b. di sale, q.b. di olio extravergine d’oliva

Preparazione

Per prima cosa occupatevi della salsa alle acciughe che accompagnerà il piatto. Fate cuocere a fuoco basso in mezzo bicchiere di latte e in mezzo bicchiere d’acqua 4 spicchi d’aglio tritati grossolanamente e il porro tagliato a rondelle. Coprite fino a che l’aglio e il porro non saranno diventati completamente teneri. Se dovesse asciugarsi troppo il fondo della salsa, aggiungete un altro po’ di latte. Trascorso il tempo necessario, ci vorranno all’incirca una quindicina di minuti, spegnete il fuoco, unite i filetti di acciuga e passate tutto al frullatore fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. Tenete da parte e occupatevi della verdura.


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La pasta

Cuocete infine nell’acqua delle cime di rapa anche gli spaghetti solo per tre minuti. Scolateli subito, sempre con una schiumarola avendo cura di non buttare via l’acqua, e metteteli nella padella insieme alle cimette. Mescolate e continuate la cottura aggiungendo l’acqua della verdura finché la pasta non sarà cotta, basta seguire le indicazioni riportate sugli spaghetti che scegliete. Mi raccomando non fatela scuocere. Qualche minuto prima di spegnere il fuoco mantecate gli spaghetti risottati con l’emulsione di foglie e gambi di cime di rapa. Impiattate la pasta guarnendola con una manciata di briciole di pane tostato, qualche rondella di peperoncino rosso fresco e uno o due cucchiai, dipende molto dal vostro gusto, di salsa alle acciughe.

venerdì 24 gennaio 2020

Pizza di scarola, la ricetta tradizionale di Angela Frenda

La ricetta della settimana

La ricetta che vi propongo questa settimana è la sua, ovviamente alleggerita di alcuni ingredienti poco moderni come lo strutto. Ricordate comunque che il segreto di una buona pizza di scarola è quello di far insaporire molto bene la verdura facendo grande attenzione al livello di sapidità che è tenuto già alto dalla presenza dei capperi. Il resto è solo passione.

Ingredienti

500 g di farina tipo 1, 270 ml di acqua, 3 cucchiai di olio evo, 8 g di sale, 1 cucchiaino di zucchero, 12 g di lievito di birra, 2 cespi di scarola liscia, 5 cucchiai di olio evo, 180 g di olive nere, 1 cucchiaio di capperi, 2 spicchi di aglio, 15 g di pinoli tostati, 1 cucchiaio di uvetta, peperoncino, sale q.b.

Preparazione

In una planetaria impastate per 1 minuto farina, lievito, zucchero, olio e acqua. Unite il sale e lavorate fino a ottenere un panetto omogeneo. Fate lievitare fino al raddoppio. Soffriggete l’olio con l’aglio in camicia. Aggiungete le olive denocciolate, i capperi sciacquati, i pinoli, l’uvetta e il peperoncino. Eliminate l’aglio, unite la scarola e fatela appassire. Salate se necessario. Stendete l’impasto in 2 rettangoli, uno grande e uno piccolo. Mettete il rettangolo più grande in una teglia 30x22 cm oliata e farcite. Coprite con l’altro rettangolo, piegate i bordi e bucherellate la superficie. Fate lievitare per 1 ora. Spennellate con olio e cuocete in forno a 200°C per circa 30-35 minuti.

lunedì 13 gennaio 2020

VEGANO, MA COSA TI DICE LA TESTA? – LA DIETA ESCLUSIVAMENTE VEGETALE TI ROVINA IL CERVELLO...

Melania Rizzoli per “Libero quotidiano”

veganiVEGANI
La dieta vegana é rischiosa per il cervello. Questo tipo di alimentazione, esclusivamente vegetale e priva di prodotti di origine animale, a causa della scarsità di un nutriente fondamentale per il benessere cerebrale, la Colina, determina la riduzione della funzionalità encefalica, con effetti, a lungo termine, patologici.

La Colina, denominata Vitamina J, con struttura simile alle vitamine del gruppo B, è una molecola che interviene come coenzima in numerose reazioni metaboliche per il corretto funzionamento del sistema nervoso, ed è un costituente fondamentale dei fosfolipidi che compongono la membrana cellulare, della quale ne assicura l' integrità.
cervello CERVELLO 

Ma la Colina soprattutto è indispensabile per la trasmissione dei segnali nervosi, che si attivano con la sua trasformazione in Acetilcolina, il neurotrasmettitore fondamentale per mantenere la giusta funzionalità neuro-encefalica, e la cui carenza facilita l' insorgenza di depressione, perdita della memoria, sindrome di Tourette, bipolarismo, fino alla comparsa precoce dell' Alzheimer.

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AZIONE PROTETTRICE La Colina inoltre, ha un' azione protettrice verso tutti gli altri organi del corpo umano, poiché, facendo parte delle membrane delle cellule, ne controlla l' integrità, la fluidità e la giusta vitalità, e svolgendo una importante azione antiossidante, riduce il danno dei radicali liberi che si formano durante l' attività fisica, ritardando, per esempio, il senso della fatica.

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La Colina favorisce anche la normale funzione cardiovascolare, contrastando, grazie alla sua potente azione antinfiammatoria, gli effetti dell' Omocisteina, un aminoacido solforato il quale, se non metabolizzato e non contrastato nel sangue, ha effetti tossici su cuore, rene e cervello.

La Colina viene normalmente sintetizzata dal fegato, e per il suo metabolismo in medicina viene utilizzata per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue, per proteggere la salute epatica in caso di epatite o di cirrosi, oltre che somministrata nelle succitate forme di demenza, di disturbo bipolare, di atassia cerebellare, nelle convulsioni e nella schizofrenia.
veganiVEGANI

Tuttavia la quantità prodotta dal fegato non è sufficiente a soddisfare le esigenze dell' organismo , e quindi deve obbligatoriamente essere introdotta da fonti dietetiche e integrative, e le fonti primarie di Colina si trovano nella carne di manzo, di pollo, nel pesce, nelle uova e nei latticini, ovvero i primi alimenti eliminati ed esclusi nelle diete vegane.

cervello homer simpsonCERVELLO HOMER SIMPSON
La Colina é presente in quantità ridotte anche nei semi di soia, nel germe di grano, nello zenzero, nel lievito di birra e in alcune verdure come i piselli, il cavolo, la lattuga e il cavolfiore, ma tali fonti non sono utilizzabili né sufficienti per l' assorbimento intestinale di tale sostanza, poiché ne contengono meno di 100mg al chilo, mentre le dosi consigliate vanno da 250mg a 1gr al giorno, ed in casi specifici,a seconda delle necessità, si può arrivare fino a 2-3 grammi pro die.

veganVEGAN
Tale molecola inoltre è fondamentale per il metabolismo dei grassi, in quanto, essendo necessaria per la formazione di lecitina, protegge le cellule del fegato aiutando a mantenere corretti livelli di trigliceridi e colesterolo, favorendo il metabolismo dei lipidi, e quando presente in quantità ottimali riduce le adiposità localizzate (girovita, fianchi e cosce) grazie alla riduzione delle cellule che contengono i grassi stessi, prevenendo in tal modo anche le malattie aterosclerotiche.

cervelloCERVELLO
NUTRIENTI ESSENZIALI Questo nutriente essenziale risulta purtroppo sempre carente in chi segue un regime vegano, ed é stato dimostrato che in coloro che ne sono totalmente privi, dopo una sola settimana compare uno stato ipertensivo, che torna normale non appena la dieta viene integrata di nuovo con la Colina, che è disponibile come fofatidil-colina in pillole, od anche come cloruro in forma liquida.
la carenza di b12 porta a ritardi cognitiviLA CARENZA DI B12 PORTA A RITARDI COGNITIVI

La dieta vegana quindi, può portare a deficit di assorbimento di nutrienti essenziali e fondamentali per la salute generale, tra cui acidi grassi, minerali e vitamine, in particolare la B12, per cui vengono consigliate regolari integrazioni di tali componenti, e tali integratori alimentari non devono essere solo "vegetali" , come ad esempio la spirulina, poiché tale apporto non è biologicamente utile a sopperire la carenza, soprattutto nel periodo pediatrico, nel quale possono insorgere gravi forme di malnutrizione, oltre a maggiori rischi per talune patologie, incluse quelle cerebrali.

domenica 5 gennaio 2020

FRITTELLE SOFFICI al LIMONE

 ricetta di Fatto in casa da Benedetta

Le frittelle soffici al limone sono il dolce perfetto da servire ad ospiti golosi. Si preparano in pochi minuti, senza lievitazione e sono croccanti fuori e soffici all’interno.
FRITTELLE SOFFICI al LIMONE ricetta di Fatto in casa da Benedetta

Ingredienti

  • 4 uova
  • 80 g zucchero
  • 40 ml olio di girasole
  • 50 ml latte
  • scorza di un limone
  • 1 fialetta Aroma Limone
  • 280 g farina
  • 1 bustina lievito vanigliato
  • Zucchero a Velo
  • olio di arachidi per friggere

Preparazione

  • In una ciotola iniziamo a preparare le frittelle soffici al limone unendo le uova, lo zucchero e il latte.
  • Aggiungiamo quindi anche l’olio di semi e la scorza grattugiata di un limone.
  • Uniamo una fialetta di Aroma Limone.
  • Con l’aiuto di una forchetta iniziamo a mescolare bene tutti gli ingredienti e aggiungiamo la farina poco alla volta.
  • Prova anche le frittelle rumene e le frittelle calabresi.
  • Amalgamiamo bene la farina fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio.
  • A questo punto uniamo all’impasto la bustina di lievito e continuiamo a mescolare.
  • Una volta che il nostro impasto è pronto e ben amalgamato, versiamo in una padella abbondante olio di semi di arachide e lasciamolo riscaldare bene.
  • Per capire se l'olio è alla temperatura giusta, facciamo la prova stecchino: immergiamo uno stecchino di legno nell'olio, quando si inizieranno a formare tante bollicine intorno a quest'ultimo, l'olio avrà raggiunto la temperatura perfetta, circa 170°.
  • A questo punto iniziamo a friggere le nostre frittelle, dando loro la forma con l’aiuto di due cucchiaini.
  • Procediamo in questo modo con tutte le frittelle.
  • Lasciamo cuocere le frittelle fino a quando non saranno ben dorate e gonfie, a questo punto scoliamo con l’aiuto di una schiumarola.
  • Lasciamo scolare bene le frittelle su un piatto con della carta da cucina.
  • Trasferiamo le nostre frittelle su un piatto da portata e cospargiamole con un’abbondante spolverata di Zucchero al velo.
  • Le frittelle soffici al limone sono pronte per essere gustate.