martedì 10 novembre 2015

L'olio di oliva non era extravergine. L'inchiesta di Guariniello ipotizza frode in commercio per 7 aziende italiane

Redazione, L'Huffington Post

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L'olio di oliva non era extravergine: è la frode in commercio il reato che il pm Raffaele Guariniello, della procura di Torino, contesta ai rappresentanti legali di una decina di aziende del settore.
L'indagine è partita dopo la segnalazione di una testata giornalistica specializzata. I laboratori delle agenzie delle dogane hanno esaminato campioni prelevati dai carabinieri del Nas e hanno verificato casi in cui l'olio, a differenza di quanto indicato, non era extravergine. Guariniello ha informato il ministero delle politiche agricole.
A sorpresa, però, sono risultati "taroccati" alcuni condimenti tra i più venduti, e sette rappresentanti legali delle aziende olearie coinvolte sono così stati indagati con l'accusa di frode in commercio. Si tratta dei marchi
Carapelli, Santa Sabina, Bertolli gentile, Coricelli, Sasso, Primadonna (confezionato per la Lidl) e Antica Badia (per Eurospin). Si tratta di oli prodotti in Toscana, Abruzzo e Liguria. Il pm ha iniziato a indagare dopo aver ricevuto una segnalazione da una rivista di tutela dei consumatori, e dopo aver ricevuto i risultati dal monopolio delle dogane ha informato il ministero delle Politiche agricole. Ora le indagini proseguiranno per fare ulteriori accertamenti sulla provenienza delle olive.

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