lunedì 27 giugno 2016

BROCCOLI SALVA-VITA - BISOGNEREBBE MANGIARE BROCCOLI DALLA MATTINA ALLA SERA PERCHE' SONO RICCHI DI SOSTANZE ANTICANCEROGENE E SUPER ANTIOSSIDANTI, RIDUCONO IL RISCHIO DI MALATTIE CORONARICHE, IL DIABETE DI TIPO 2, ASMA E DIVERSI TIPI DI TUMORE


Secondo una nuova ricerca dell’Università dell’Illinois, i broccoli possiedono numerose virtù. Il suo consumo regolare ridurrebbe il rischio di contrarre molte temute malattie dell’ultimo secolo. Come sempre il merito è degli antiossidanti. Ecco i risultati dello studio...



broccoli 2BROCCOLI 2
La mamma aveva proprio ragione quando diceva ‘mangia la verdura’ perché fa bene alla salute. Ecco un’altra ricerca che mette in evidenza le preziose virtù di un ortaggio: il broccolo. Appartenendo alla famiglia dei cavoli, si sa che è ricchissimo di sostanze anticancerogene. Ma non finisce qui: secondo gli scienziati, infatti, il suo consumo regolare ridurrebbe il rischio di contrarre molte temute malattie dell’ultimo secolo – tra cui anche le patologie cardiovascolari e il diabete. Ecco i risultati dello studio.

Come sempre il merito è degli antiossidanti
Quando si parla di vegetali non si possono non menzionare i composti antiossidanti. E secondo i ricercatori dell’Università dell’Illinois, sarebbero i composti fenolici che si trovano all’interno dei broccoli a conferire all’ortaggio preziose virtù preventive. In particolare, grazie all’azione di alcuni flavonoidi, si potrebbe ridurre il rischio di malattie coronariche, cancro, diabete di tipo 2 e asma.
BROCCOLIBROCCOLI

Via l’infiammazione
“I composti fenolici hanno una buona attività antiossidante – spiega il genetista Jack Juvik – e vi è una crescente evidenza che l'attività antiossidante colpisce vie biochimiche correlate con l'infiammazione presente nei mammiferi. Abbiamo bisogno di un principio di infiammazione perché è una risposta fisiologica a una malattia o a un danno, ma è anche associato con l'inizio di una serie di malattie degenerative. Le persone la cui dieta è composta da un certo livello di questi composti hanno un rischio minore di contrarre tali malattie”.

Riduzione dei radicali dell’ossigeno
broccoliBROCCOLI
Durante lo studio – pubblicato su Molecular Breeding – i ricercatori hanno voluto esaminare alcuni tipi di broccoli testando il contenuto di acidi fenolici in grado di neutralizzare i radicali dell’ossigeno. Per capirne di più hanno sfruttato una tecnica denominata Quantitative Trait Locus (QTL), in italiano Tratto quantitativo. Il QTL è, in sostanza, una regione del DNA associata a un carattere fenotipico, come per esempio il tipo e il numero di foglie di una pianta, la sua altezza o l’aspetto. Tutto ciò aveva lo scopo di rilevare i geni coinvolti nella produzione di fenoli nella pianta stessa e nei relativi 'figli'.

In arrivo broccoli super antiossidanti?
problemi cardiaciPROBLEMI CARDIACI
Il lavoro dei ricercatori è quello di riuscire a ottenere piante di broccoli che contengano un altissimo numero di composti fenolici al fine di ottenere ortaggi che prevengano le malattie più comuni anche a piccole dosi. “Questo lavoro è un passo in questa direzione, ma non è la risposta finale. Abbiamo in programma di prendere i geni candidati che abbiamo identificato qui e utilizzarli in un programma di coltura per migliorare i benefici per la salute di queste verdure. Nel frattempo, dovremo fare in modo che il rendimento, l'aspetto e il gusto siano mantenuti tali”, concludono i ricercatori.

venerdì 13 maggio 2016

KissinGarlic: l’aglio a prova di bacio “salvato” da una coppia di amici

Tipi tosti
Aglio - Bacio italiano
La scoperta di un’eccellenza quasi scomparsa si trasforma in un’idea di marketing: ecco la storia di Lorenzo e Alessandro
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Due amici e una sfida: coltivare e vendere un aglio a prova di bacio: il kissinGarlic. È la storia di Lorenzo Bianchi (Roma, ‘69), avvocato e Alessandro Guagni (Roma, ‘70), ingegnere edile e imprenditore che, tre anni fa, si sono lanciati in un’avventura: tentare di far rivivere piante perdute. Per essere precisi, un tipo di aglio, gigante, che pesa tra i 300 e i 400 grammi, è grande cinque volte quello normale, si usava nella Val Di Chiana fino agli anni Settanta e che qualche agricoltore toscano oggi ancora coltiva per uso personale, comunque, in piccole quantità. Insomma, un’eccellenza italiana perduta.
“Tutto è iniziato per caso – racconta Alessandro – Nel 2013 ero in vacanza vicino Siena e per strada vidi un agricoltore che vendeva sulla sua bancarella un tipo di aglio mai visto. Gigante. Tornai a casa, lo cucinai e mi accorsi subito che aveva un aroma molto leggero. Era facilmente digeribile e, soprattutto, non puzzava. Potevo baciare mia moglie senza problemi. Il giorno successivo tornai dal signore che me lo aveva venduto e chiesi informazioni. Mi confermò le mie impressioni. Dopo qualche settimana, l’illuminazione. Chiamai Lorenzo, l’amico di una vita e gli feci la grande proposta: proviamo a coltivare il super aglio. Accettò. Siamo due matti. Viviamo di sfide continue. Il lavoro che abbiamo e del quale non ci possiamo lamentare, ci lascia poco tempo. Però, decidemmo di provare. Lorenzo ha da sempre un podere in collina nelle Marche, vicino il Monte Cònero dell’Appennino umbro-marchigiano, alto 572 metri, situato sulla costa del Mar Adriatico, nella provincia di Ancona e che è uno dei più importanti promontori italiani dell’Adriatico. Un posto suggestivo, con rupi che sembrano scivolare nel mare e affascinanti sentieri. Strapiombi altissimi permettono anche le arrampicate. Decidemmo di coltivare lì il nostro aglio del bacio. Abbiamo impiegato tre mesi, attraversando tutta la Val di Chiana, per trovare duecento teste da piantare. Ed è stata la cosa più tosta che abbiamo fatto. Erano pochissimi quelli che le avevano e le volevano vendere. La maggior parte delle piante l’ abbiamo comprata da un simpatico agricoltore, Alberto. Ci siamo messi a piantarle nelle Marche, con l’aiuto di un ragazzo, Massimiliano. Abbiamo studiato nelle ore libere del nostro lavoro e siamo tornati in Toscana più volte per raccogliere informazioni su semina e raccolta. L’unico che ci ha dato notizie utili è stato il primo agricoltore toscano, quello che mi aveva fatto conoscere per primo l’aglio, in verità, piuttosto geloso delle sue conoscenze, ma che ringrazio per averci dato i rudimenti. Si può dire che senza una valida guida sul campo, abbiamo improvvisato parecchio e, ovvio, fatto tanti errori. Ma tra batoste e piccoli risultati, siamo andati avanti”.
Oggi i due amici hanno un campo esteso per un ettaro e ventimila piantine. Si sentono ogni sera al telefono per programmare il lavoro e ogni week end fanno seicento chilometri per essere sul campo.
1“Tutto quello che abbiamo raccolto sino ad ora – spiega Lorenzo – lo abbiamo reimpiantato per ampliare la distesa. Pensiamo di raccogliere a giugno prossimo e iniziare a vendere a settembre. Un chilogrammo potrebbe costare 25 euro. Abbiamo creato un marchio stupendo (uno spicchio d’aglio con una bocca), è pronto il packaging per la commercializzazione. Lo abbiamo fatto assaggiare a molti chef della capitale, che sono entusiasti. Il nostro prodotto è leggero, leggermente piccante, molto digeribile, è ideale per tutti quelli che amano l’aglio, ma non ne sopportano le conseguenze. Inoltre l’aglio – dicono gli chef – è un ingrediente fondamentale della nostra cucina, ma loro spesso non possono utilizzarlo e sono costretti ad usare dei sostitutivi come il porro e lo scalogno, oppure a lavorarlo per stemperarne il forte aroma, perché i clienti non lo tollerano. Per questo il kissinGarlic è perfetto. Il nostro super aglio, quindi, sarebbe rivoluzionario in cucina. Per giunta è un prodotto più che sano, dal momento che è lavorato a mano, in modo selvatico, la concimazione è naturale. Non usiamo diserbanti, ma animali, oche, che mangiano le piante infestanti, ma che  non toccano né le foglie, né le piante, nonostante l’aroma leggero. Anche su questo abbiamo fatto tutto da soli, facendo prove su un campo di 3 mila metri quadrati. È stata dura e lo è ancora, ma sembra che la nostra intuizione, e diciamolo, la voglia di buttarci in questa avventura, siano state una buona cosa. Per ora non abbiamo concorrenti. Il prodotto è apprezzato. Stiamo organizzando cene, test con gli chef e il passaparola funziona.  Puntiamo a distribuire il prodotto nei ristoranti di qualità e nelle gastronomie d’eccellenza di Roma e Milano. Abbiamo nuovi progetti. Vorremmo provare a coltivare altri prodotti persi. In Italia ce ne sono tanti da recuperare, spazzati via per semplici logiche di mercato. Ci stiamo pensando, un’ idea ce l’ abbiamo per quella che potrebbe diventare anche una battaglia a difesa dell’identità di alcuni territori. Famiglie e professioni, permettendo, ovvio.  Teniamo molto alle nostre attività e la cosa più tosta è trovare il tempo per una seconda vita che ci appassiona e sta diventando un business. Detto fra noi adoriamo le seconde vite”.

venerdì 6 maggio 2016

A Firenze gli spaghetti ai frutti di mare del Tu Mi Turbi


I Vinaini sono antiche istituzioni Fiorentine dove si andava a bere e comprare un bicchiere di vino. A Firenze centro, nel cuore della città dove fanno bella mostra di se le sue botteghe storiche, c’è una ricerca continua, sia da parte dei fiorentini che degli stranieri, di locali, tradizionali e non, per ritrovare una versione divertente ma colta della ristorazione fiorentina e, tra queste, scopriamo Tu Mi Turbi, la trattoria fiorentina ed enoteca dove la parola vino ha innumerevoli declinazioni.
Alberto Bernardoni, nel suo riconosciuto e indiscutibile talento nel settore dell’ospitalità del food, ha creato un moderno “vinaino”, una degustazione vini che ci accoglie in un ambiente tradizionale dove niente è lasciato al caso.
Come tutti gli antichi Vinaini infatti, “Tu Mi Turbi” è un vero e proprio luogo cult e di ritrovo dal sapore antico e affascinante, proponendo vini locali sfusi di altissima qualità e prodotti nelle più importanti aziende toscane e nazionali
Ma bere senza mangiare non ha senso……..infatti non manca la presenza di selezionati prodotti gastronomici locali confezionati a chilometro zero, toscani e italiani e molti altri di accessori tradizionali e di design legati al meraviglioso mondo del cibo e del vino. E dalle cucine le antiche ricette fiorentine, cercate, ritrovate, rivisitate, e portate direttamente in tavola!!!!!
Ufficio stampa: Cristina Vannuzzi
Tumiturbi
Degustazione Vini/ Trattoria Via Lambertesca 22 r
50123 Florence Tel: 055219162
(04 ottobre 2015)
Portata:
Primo
Difficoltà:
Facile
Tempo di preparazione:
Meno di 30 minuti
Tipologia:
Bollito


ngredienti per 4 persone

Quantità
Ingrediente
Canestrelli
erbe aromatiche
vongole
gamberi
peperoncino e pomodoro
cozze
aglio
sale e pepe qb

Preparazione




Prepariamo gli spaghetti ai frutti di mare
Scottate i gamberi e sgusciateli, scaldate i frutti di mare in un tegame senza acqua, fateli aprire e poi togliete i molluschi dai gusci.
Mettete in una teglia l'olio con un trito di aglio molti fine, fate scaldare e poi unite i frutti di mare. Mescolate, abbassate la fiamma e unite i gamberi,
il pomodoro tagliato a pezzi molto piccoli, un trito di prezzemolo, un pizzico di peperoncino, sale e pepe a piacere. Cuocete a fuoco basso per circa 20 minuti.
Lessate gli spaghetti al dente, scolateli e metteteli nella teglia con i frutti di mare, fate saltare un minuto per ben amalgamare e servite su un piatto da portata.

giovedì 5 maggio 2016

PERCHE’ NON POSSIAMO DIRCI VEGETARIANI - MANGIATE SOLO PIANTE? SAPETE DA COSA TRAGGONO IL NUTRIMENTO? DALLA TERRA, COMPOSTA (TRA L’ALTRO) DA RESTI ANIMALI. NELLA CAROTA CHE ADDENTATE POTREBBERO ESSERCI TRACCE DELLE OSSA DEI VOSTRI ANTENATI. QUINDI, MEGLIO UNA BISTECCA

Andrew Smith per “The Conversation

ANDREW SMITH LIBROANDREW SMITH LIBRO
Le piante sono alla base della catena alimentare. A differenza loro, gli animali non riescono a sintetizzare il cibo da soli e sopravvivono nutrendosi di altri animali o di piante. Ma anche le piante mangiano gli animali, prosperano su di loro, perciò ritengo che non si possa essere vegetariani. Lo scrivo nel libro “A critique of the moral defense of vegetarianism”, io che sono stato vegetariano per oltre venti anni e vegano per sei.

La frase da ricordare non è: noi siamo ciò che mangiamo, ma noi siamo “chi” mangiamo. Come vive e muore il nostro cibo è importante. E per la proprietà transitiva, siamo anche ciò che il nostro cibo ha mangiato.

ANDREW SMITHANDREW SMITH
Mi spiego: le piante si nutrono dalla terra, composta tra l’altro da resti animali, quindi anche chi dice di fare una dieta vegetariana, in realtà mangia qualcosa di animale. E’ impossibile essere totalmente vegetariani. Le piante ingeriscono per sostenersi, consumano in quanto producono, e non gliene può fregare di meno dell’origine di ciò che assumono.

VEGETARIANI VEGANIVEGETARIANI VEGANI
Molti citano la sensibilità degli animali come il motivo per cui dovremmo astenerci dal consumarli. Ma le piante sono altrettanto sensibili, reagiscono a ciò che le circonda, rispondono alle esperienze positive e negative, capisci se apprezzano più la musica dei
Led Zeppelin o di Bach.

Hanno cinque sensi come noi (e anche di più, una ventina circa), assumono informazioni, le memorizzano, imparano. Inoltre vegetarianesimo e veganesimo non sono sempre eco-friendly, basti pensare a quanta acqua serve per produrre le mandorle mangiate nello snack pomeridiano.
VEGETARIANI VEGANIVEGETARIANI VEGANI

Dobbiamo cambiare il nostro rapporto con il cibo, ma in altro modo, e cioè accettando di essere parte di una comunità di essere umani. Mangiamo e siamo mangiati. Il benessere di ognuno dipende dal benessere di tutti.

Va bene quindi la agricoltura sostenibile, il modo organico e biodinamico di concepirla, mangiare in armonia con l’ecosistema. Per soddisfare le nostre necessità, dobbiamo curare innanzitutto la terra.
tofuTOFU

Nelle zone in cui è difficile recuperare grassi essenziali, è possibile fare affidamento sugli animali, anche se in modo limitato. La vita è una complessa rete di rapporti interdipendenti fra individui, specie ed ecosistemi. Il ciclo permette alla vita di continuare. Le ossa dei nostri antenati sono diventate concime per far crescere il cibo che ci nutre. Siamo un tutt’uno.

venerdì 25 marzo 2016

Spaghetti alici e noci


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 FOOD di MissCookMe

Pubblicato: 

INGREDIENTI x 4 persone
400 gr di spaghetti
150 gr di filetti di alici
Una decina di noci 
Spicchio d’ aglio
Sale q.b.
Basilico in foglie
2 pomodori San Marzano
food
food

PREPARAZIONE:

Porta ad ebollizione l’acqua, aggiungi il sale e cala gli spaghetti. Nel frattempo in una padella versa un po’ d’olio, uno spicchio d’aglio e il peperoncino. Quando l’aglio si sarà dorato, aggiungi i filetti di alici e un po’ di acqua di cottura. Rimuovi l’aglio e aggiungi la granella di noci (lascia da parte un po’ di condimento per l’impiattamento).
Scola la pasta a metà cottura e lascia che questa continui in padella (tieni da parte un po’ d’acqua che aggiungerai piano piano).
IMPIATTAMENTO:
Prendi un po’ di spaghetti con le pinze (o un forchettone) e disponili dentro il mestolo iniziando a girare finché tutta la pasta non sarà attorcigliata attorno all’utensile. Poi fai scivolare la pasta nel centro del piatto. Aggiungi il condimento che avevi messo da parte e una manciata di basilico precedentemente tagliato a striscioline con una forbice da cucina. Ai lati del piatto aggiungi qualche dadino di pomodoro e dei gherigli di noce. Infine, un ciuffetto di basilico in cima agli spaghetti.
ricetta di MissCookMe
video di Dafni Scotese
fotografia di Gloria Imbrogno (di SAKI Photo Lab)
produzione di Lucio Perotta

lunedì 15 febbraio 2016

OK, LA PORZIONE È GIUSTA! LA “BRITISH DIETETIC ASSOCIATION” HA MESSO A PUNTO UN NUOVO SISTEMA PER “MISURARE” CON LE MANI LA GIUSTA QUANTITÀ DI CIBO DA ASSUMERE - ECCO, ALIMENTO PER ALIMENTO, COME COMPORTARSI…


I ricercatori hanno ripetutamente dimostrato che le persone normalmente si servono quantità di cibo in eccesso, sottostimano le calorie presenti nel pasto che consumano e difficilmente compensano l’eccedenza in quello successivo… -


Ecco una guida semplice  per capire qual è la grandezza della porzione di cibo giusta per noi, messa a punto da Sian Porter per conto della British Dietetic Association.
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In genere ognuno di noi dovrebbe seguire la regola di evitare assolutamente il cibo spazzatura e invece mangiare circa 80g di frutta o verdura almeno 5 volte al giorno.

Ma ecco che ci domandiamo: “Cosa possiamo mangiare e in che quantità?” Sembra proprio che abbiamo perso il senso di quanto debba essere grande la porzione di cibo presente in un piatto! Purtroppo non abbiamo sempre a portata di mano i consigli di un dietologo esperto e in più ci dobbiamo rendere conto che anche  i cibi sani e salutari contengono molte calorie. Quindi pur scegliendo bene a volte mangiamo troppo.

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C’è anche da considerare il fatto che le porzioni dei piatti pronti che si possono comprare ai fast food o al supermercato sono aumentate negli ultimi venti anni del 50%( secondo il British Heart Foundation). Non solo, le dimensioni dei biscotti che si trovano in commercio sono aumentate del 17% e i piatti e i bicchieri sono diventati sempre più grandi.

I ricercatori hanno ripetutamente dimostrato che le persone normalmente si servono quantità di cibo in eccesso, sottostimano le calorie presenti  nel pasto che consumano e difficilmente compensano l’eccedenza in quello successivo. Giornali e riviste specializzate ci dicono di mangiare due porzioni di pesce azzurro alla settimana ma non dicono mai quanto. Ci consigliano di mangiare tante verdure,fibre,carboidrati ricchi di amidi come il riso e la pasta, proteine come il  pollo, il pesce e il manzo, poco formaggio e pochissimo zucchero .
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Il contenuto in calorie delle confezioni di cibo è indicato in grammi e pochi di noi pesano in continuazione il cibo. Come facciamo a sapere  quante calorie ingoiamo senza dover fare calcoli complicati? Sian Porter ha elaborato un sistema originale e semplice per calcolare quale dovrebbe essere la porzione giusta per ognuno di noi relazionandola al palmo della propria mano. La sua soluzione è semplice e geniale, sempre a portata di mano e tiene anche conto delle dimensioni fisiche dell’individuo. Si adatta anche ai giganti agli sportivi, e ai bambini. Ognuno dovrà prendere in considerazione la sua mano.
Vediamo come funziona.

CARNE: UN  PALMO DELLA MANO
Una porzione di carne dovrebbe avere le dimensioni del palmo della mano, come la bistecca della foto che è alta circa 2 cm. L’ideale è mangiare piccole porzioni di proteine ad ogni pasto. In ogni caso è consigliabile non mangiare carne rossa. Si possono scegliere altre fonti di proteine come il pesce e i legumi.
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PESCE BIANCO: UNA MANO INTERA
Per il pesce bianco la porzione può essere grande come l’intera mano dita incluse. Il pesce bianco come il merluzzo o la spigola è ricco di proteine e povero di grassi. Non ha un gran contenuto di Omega –3 ma è una buona fonte di selenio che è importante per il sistema immunitario  e per mantenere unghie e capelli sani.

SPINACI CRUDI( O INSALATA): LE DUE MANI, UNITE
Prendetene due belle manciate! Non siate timorosi. È la quantità necessaria per ogni pasto. Non bastano due foglie di lattuga ma ci vuole proprio una bella porzione! In pratica, secondo Sian Porter, servirebbe almeno un sacchetto di verdure a foglie da consumare crude al giorno.

FRUTTI DI BOSCO E FRUTTA: DUE MANI A COPPA
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Sono i ribes, i mirtilli e le fragole ecc. La porzione è pari a circa 80g e fa parte di quei 5 piatti di frutta e verdura da mangiare ogni giorno.

ORTAGGI: LA QUANTITA’ PARI AD UN PUGNO CHIUSO
Fa sempre parte dei 5 piatti di verdure  da mangiare ogni giorno. Consigliati due volte al giorno e dovrebbero riempire circa la metà del piatto.

PASTA CRUDA: UN PUGNO CHIUSO
I carboidrati, necessari per le fibre e il fabbisogno energetico, dovrebbero occupare un quarto della porzione di cibo presente nel piatto (l’altro quarto dovrebbero essere le proteine e il resto le verdure). 75 g di pasta equivalgono a circa 220 calorie. Anche una porzione di riso dovrebbe avere le dimensioni di un pugno. Nel conteggio delle calorie è esclusa la salsa.

NOCI, SEMI, FRUTTA SECCA: UN PALMO
Sono un ottimo spuntino,tolgono la fame e contengono grassi insaturi utili per il cuore e le arterie ma sono una pieni di calorie. Il consiglio è di mangiarne uno alla volta ,facendo passare un po di tempo tra un boccone e l’altro. Grave errore è buttarne in bocca una manciata intera. È il consiglio di Sian Porter.
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PATATE: UN PUGNO CHIUSO
Cioè circa 180 g che vuol dire 175 calorie. Una patata intera può essere il doppio di questa porzione. Meglio dividerla con qualcuno.

PESCE AZZURRO: IL PALMO DI UNA MANO
Come la carne, una porzione di pesce azzurro, come lo sgombro, le alici o anche il salmone dovrebbe essere grande come il solo palmo di una mano. 100 g di pesce azzurro forniscono circa 200 calorie e sono ricchi di omega 3. Ma a meno che uno non debba perdere peso ,secondo Sian Porter, una porzione un poco più grande non danneggia  nessuno anzi rimane uno degli alimenti più salutari.

BURRO: LA PUNTA DEL POLLICE
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Ogni grasso, burro, olio o altri cibi spalmabili dovrebbero essere consumati nella quantità giornaliera di un cucchiaino da tè al giorno! Insomma l’ultima falange del pollice  e non più di due o tre porzioni al giorno.

CIOCCOLATO: IL DITO INDICE
Un pezzo di cioccolato apporta circa 100 calorie e ciò è appropriato.

FORMAGGIO: DUE POLLICI
La porzione di formaggio giornaliera dovrebbe essere pari a  30g, più o meno la lunghezza e lo spessore di due pollici pari a circa 125 calorie e forniscono circa 1/3 della dose giornaliera di calcio. Sembra poco e questo ci fa capire come si fa presto a ingoiare 100 calorie. Ovviamente vale anche  per il parmigiano da grattare.

TORTA O DOLCE: DUE DITA DI UNA MANO
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Un pezzo di torta dovrebbe avere la lunghezza e la larghezza di due dita della nostra mano. Una fetta di queste dimensioni equivale a circa 185 calorie e come spuntino può andare benissimo.
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giovedì 10 dicembre 2015

NON SOLO PATATE! 12 TUBERI E RADICI SALUTARI DA INTRODURRE NELLA PROPRIA DIETA

Tuberi e radici, come fare per introdurli nella propria dieta e come sceglierli? Alcuni dei tuberi o delle radici delle varietà meno note sono più facilmente reperibili direttamente dal contadino e attraverso i Gruppi d'Acquisto Solidale, oltre che presso i mercati agricoli e i mercati rionali.
Sono spesso ricchi di proprietà benefiche da non sottovalutare. Ve ne segnaliamo alcuni che vi aiuteranno ad arricchire di varietà la vostra alimentazione quotidiana. Siete pronti a scoprire nuovi sapori grazie ai tuberi e alle radici? Al di là delle classiche patate e delle comuni carote, ecco qualche spunto per introdurre delle "novità" in tavola.

1) Barbabietola rossa

La barbabietola rossa, o rapa rossa, dovrebbe essere presente più spesso sulle nostre tavole. E' ricca di fibre solubili e insolibili utili per la digestione, di Sali minerali come ferro, potassio, calcio, magnesio e iodio, di antiossidanti e di vitamina C (nel tubero) e vitamina A (nelle foglie). Potete mangiare la barbabietola rossa, foglie e radici, sia cruda che cotta.
barbabietola rossa

2) Rapa bianca

Della rapa bianca, o semplicemente rapa, si consumano sia la radice che le punte, meglio note come cime di rapa. Con la rapa solitamente si prepara una purea alternativa al classico purè di patate. La rapa bianca è stata utilizzata a lungo nella cucina povera della tradizione italiana. La sua riscoperta è lenta ma è bene sapere che la rapa bianca è ottima per preparare zuppe, minestre e contorni.
rapa bianca

3) Batata rossa

La batata rossa è un tubero inconsueto e particolare. E' ricca di fibre, vitamina, potassio, magnesio, ferro e calcio. Contiene flavonoidi e antociani. Ha uno spiccato potere antiossidante e antietà. Contiene un'elevata concentrazione di sostanze benefiche per il nostro organismo sia al suo interno che nella buccia. A differenza delle normali patate, può essere consumata anche cruda cpn la buccia ben lavata.
daikon

4) Daikon

Il daikon è un ortaggio considerato minore nel mondo occidentale e proprio per questo motivo merita ancora di più di essere riscoperto. E' un parente stretto del ravanello comune. Favorisce la depurazione dell'organismo, a partire dalle vie urinarie, contribuendo a contrastare la ritenzione idrica. E' diuretico e drenante e può essere considerato un vero e proprio toccasana da aggiungere alle proprie ricette.

5) Topinambur

Il topinambur è un tubero dall'ottimo sapore, molto delicato. E' conosciuto anche con il nome di rapa tedesca. Ricorda le patate, ma ha la caratteristica di essere solitamente adatto anche all'alimentazione dei diabetici, poiché è in grado di tenere sotto controllo la glicemia. Inoltre contiene inulina, una fibra che aiuta la regolarità intestinale.
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6) Sedano rapa

Il sedano rapa è un ortaggio molto particolare, ben differente dal sedano classico, o sedano da costa. Del sedano rapa, infatti, si utilizza e si consuma la radice. Si può parlare del sedano rapa come di un vero e proprio ortaggio da radice. E' povero di calorie e presenta un gusto delicato, che lo rende adatto alla preparazione di numerose ricette, dalle zuppe, al purè, alle cotolette vegetali.
sedano rapa

7) Pastinaca

La pastinaca somiglia ad una carota ma in realtà deriva da una pianta antica che nasceva spontaneamente in tutta Italia fino a 1500 metri di altitudine. E' una radice bianca dal sapore dolce. La si può consumare sia cruda che cotta, ad esempio in zuppe e minestre. E' ricca di potassio, calcio e fosforo.

8) Carote viola

Le carote di colore arancione sono le più diffuse. Tutti noi le conosciamo, ma avevate mai assaggiato le carote viola? Si tratta di una varietà di carote che negli ultimi anni è al centro di una vera e propria riscoperta. Le carote viola hanno un contenuto di antociani 28 volte superiore a quello delle carote più comuni. In origine tutte le carote erano viola, poi pare che il loro colore sia stato modificato in onore dei regnanti del tempo, la casata degli Orange.
carote viola

9) Zenzero

Lo zenzero è una radice a cui vengono attribuite numerose proprietà curative. Placa la nausea, è utile per prevenire il mal di gola, favorisce la scomparsa di dolori muscolari e articolari, è d'aiuto per alleviare i sintomi dell'influenza e del raffreddore e favorisce la digestione, solo per citare alcuni dei suoi benefici principali. Non vi resta che aggiungere un tocco di zenzero alle vostre ricette.
zenzero tuberi radici

10) Curcuma

La curcuma è una pianta coltivata per beneficiare delle proprietà delle sue radici. Le radici di curcuma vengono solitamente essiccate e ridotte in polvere, per consentirne l'utilizzo come spezia per il condimento. La curcuma è ricca di proprietà benefiche, ad esempio è un antinfiammatori naturale e migliora le funzioni di stomaco e intestino.
curcuma proprieta benefiche

11) Rafano

Il rafano è noto anche come cren o barbaforte. Le foglie giovani di rafano sono ricche di vitamina C e in passato venivano impiegate per curare lo scorbuto. E' una pianta rustica e facile da coltivare. La coltivazione del rafano avviene a partire dalla fine dell'autunno interrando pezzi di radice della pianta raccolti a fine estate. Una varietà particolare è il rafano nero tondo, che potrete coltivare a partire dai semi.
rafano

12) Scorzonera

La scorzonera orticola è conosciuta anche come asparago d'inverno. Viene coltivata soprattutto in Piemonte e Liguria. Nel Nord Italia è facile trovarla come pianta spontanea. E' ricca di vitamina B2, B6, riboflavina, C, A, manganese, potassio, calcio, fosforo, ferro. Contiene inoltre inulina e levulina. E' considerata adatta per il consumo da parte dei diabetici e di persone che devono seguire un regime ipocalorico.