lunedì 15 febbraio 2016

OK, LA PORZIONE È GIUSTA! LA “BRITISH DIETETIC ASSOCIATION” HA MESSO A PUNTO UN NUOVO SISTEMA PER “MISURARE” CON LE MANI LA GIUSTA QUANTITÀ DI CIBO DA ASSUMERE - ECCO, ALIMENTO PER ALIMENTO, COME COMPORTARSI…


I ricercatori hanno ripetutamente dimostrato che le persone normalmente si servono quantità di cibo in eccesso, sottostimano le calorie presenti nel pasto che consumano e difficilmente compensano l’eccedenza in quello successivo… -


Ecco una guida semplice  per capire qual è la grandezza della porzione di cibo giusta per noi, messa a punto da Sian Porter per conto della British Dietetic Association.
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In genere ognuno di noi dovrebbe seguire la regola di evitare assolutamente il cibo spazzatura e invece mangiare circa 80g di frutta o verdura almeno 5 volte al giorno.

Ma ecco che ci domandiamo: “Cosa possiamo mangiare e in che quantità?” Sembra proprio che abbiamo perso il senso di quanto debba essere grande la porzione di cibo presente in un piatto! Purtroppo non abbiamo sempre a portata di mano i consigli di un dietologo esperto e in più ci dobbiamo rendere conto che anche  i cibi sani e salutari contengono molte calorie. Quindi pur scegliendo bene a volte mangiamo troppo.

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C’è anche da considerare il fatto che le porzioni dei piatti pronti che si possono comprare ai fast food o al supermercato sono aumentate negli ultimi venti anni del 50%( secondo il British Heart Foundation). Non solo, le dimensioni dei biscotti che si trovano in commercio sono aumentate del 17% e i piatti e i bicchieri sono diventati sempre più grandi.

I ricercatori hanno ripetutamente dimostrato che le persone normalmente si servono quantità di cibo in eccesso, sottostimano le calorie presenti  nel pasto che consumano e difficilmente compensano l’eccedenza in quello successivo. Giornali e riviste specializzate ci dicono di mangiare due porzioni di pesce azzurro alla settimana ma non dicono mai quanto. Ci consigliano di mangiare tante verdure,fibre,carboidrati ricchi di amidi come il riso e la pasta, proteine come il  pollo, il pesce e il manzo, poco formaggio e pochissimo zucchero .
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Il contenuto in calorie delle confezioni di cibo è indicato in grammi e pochi di noi pesano in continuazione il cibo. Come facciamo a sapere  quante calorie ingoiamo senza dover fare calcoli complicati? Sian Porter ha elaborato un sistema originale e semplice per calcolare quale dovrebbe essere la porzione giusta per ognuno di noi relazionandola al palmo della propria mano. La sua soluzione è semplice e geniale, sempre a portata di mano e tiene anche conto delle dimensioni fisiche dell’individuo. Si adatta anche ai giganti agli sportivi, e ai bambini. Ognuno dovrà prendere in considerazione la sua mano.
Vediamo come funziona.

CARNE: UN  PALMO DELLA MANO
Una porzione di carne dovrebbe avere le dimensioni del palmo della mano, come la bistecca della foto che è alta circa 2 cm. L’ideale è mangiare piccole porzioni di proteine ad ogni pasto. In ogni caso è consigliabile non mangiare carne rossa. Si possono scegliere altre fonti di proteine come il pesce e i legumi.
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PESCE BIANCO: UNA MANO INTERA
Per il pesce bianco la porzione può essere grande come l’intera mano dita incluse. Il pesce bianco come il merluzzo o la spigola è ricco di proteine e povero di grassi. Non ha un gran contenuto di Omega –3 ma è una buona fonte di selenio che è importante per il sistema immunitario  e per mantenere unghie e capelli sani.

SPINACI CRUDI( O INSALATA): LE DUE MANI, UNITE
Prendetene due belle manciate! Non siate timorosi. È la quantità necessaria per ogni pasto. Non bastano due foglie di lattuga ma ci vuole proprio una bella porzione! In pratica, secondo Sian Porter, servirebbe almeno un sacchetto di verdure a foglie da consumare crude al giorno.

FRUTTI DI BOSCO E FRUTTA: DUE MANI A COPPA
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Sono i ribes, i mirtilli e le fragole ecc. La porzione è pari a circa 80g e fa parte di quei 5 piatti di frutta e verdura da mangiare ogni giorno.

ORTAGGI: LA QUANTITA’ PARI AD UN PUGNO CHIUSO
Fa sempre parte dei 5 piatti di verdure  da mangiare ogni giorno. Consigliati due volte al giorno e dovrebbero riempire circa la metà del piatto.

PASTA CRUDA: UN PUGNO CHIUSO
I carboidrati, necessari per le fibre e il fabbisogno energetico, dovrebbero occupare un quarto della porzione di cibo presente nel piatto (l’altro quarto dovrebbero essere le proteine e il resto le verdure). 75 g di pasta equivalgono a circa 220 calorie. Anche una porzione di riso dovrebbe avere le dimensioni di un pugno. Nel conteggio delle calorie è esclusa la salsa.

NOCI, SEMI, FRUTTA SECCA: UN PALMO
Sono un ottimo spuntino,tolgono la fame e contengono grassi insaturi utili per il cuore e le arterie ma sono una pieni di calorie. Il consiglio è di mangiarne uno alla volta ,facendo passare un po di tempo tra un boccone e l’altro. Grave errore è buttarne in bocca una manciata intera. È il consiglio di Sian Porter.
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PATATE: UN PUGNO CHIUSO
Cioè circa 180 g che vuol dire 175 calorie. Una patata intera può essere il doppio di questa porzione. Meglio dividerla con qualcuno.

PESCE AZZURRO: IL PALMO DI UNA MANO
Come la carne, una porzione di pesce azzurro, come lo sgombro, le alici o anche il salmone dovrebbe essere grande come il solo palmo di una mano. 100 g di pesce azzurro forniscono circa 200 calorie e sono ricchi di omega 3. Ma a meno che uno non debba perdere peso ,secondo Sian Porter, una porzione un poco più grande non danneggia  nessuno anzi rimane uno degli alimenti più salutari.

BURRO: LA PUNTA DEL POLLICE
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Ogni grasso, burro, olio o altri cibi spalmabili dovrebbero essere consumati nella quantità giornaliera di un cucchiaino da tè al giorno! Insomma l’ultima falange del pollice  e non più di due o tre porzioni al giorno.

CIOCCOLATO: IL DITO INDICE
Un pezzo di cioccolato apporta circa 100 calorie e ciò è appropriato.

FORMAGGIO: DUE POLLICI
La porzione di formaggio giornaliera dovrebbe essere pari a  30g, più o meno la lunghezza e lo spessore di due pollici pari a circa 125 calorie e forniscono circa 1/3 della dose giornaliera di calcio. Sembra poco e questo ci fa capire come si fa presto a ingoiare 100 calorie. Ovviamente vale anche  per il parmigiano da grattare.

TORTA O DOLCE: DUE DITA DI UNA MANO
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Un pezzo di torta dovrebbe avere la lunghezza e la larghezza di due dita della nostra mano. Una fetta di queste dimensioni equivale a circa 185 calorie e come spuntino può andare benissimo.
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giovedì 10 dicembre 2015

NON SOLO PATATE! 12 TUBERI E RADICI SALUTARI DA INTRODURRE NELLA PROPRIA DIETA

Tuberi e radici, come fare per introdurli nella propria dieta e come sceglierli? Alcuni dei tuberi o delle radici delle varietà meno note sono più facilmente reperibili direttamente dal contadino e attraverso i Gruppi d'Acquisto Solidale, oltre che presso i mercati agricoli e i mercati rionali.
Sono spesso ricchi di proprietà benefiche da non sottovalutare. Ve ne segnaliamo alcuni che vi aiuteranno ad arricchire di varietà la vostra alimentazione quotidiana. Siete pronti a scoprire nuovi sapori grazie ai tuberi e alle radici? Al di là delle classiche patate e delle comuni carote, ecco qualche spunto per introdurre delle "novità" in tavola.

1) Barbabietola rossa

La barbabietola rossa, o rapa rossa, dovrebbe essere presente più spesso sulle nostre tavole. E' ricca di fibre solubili e insolibili utili per la digestione, di Sali minerali come ferro, potassio, calcio, magnesio e iodio, di antiossidanti e di vitamina C (nel tubero) e vitamina A (nelle foglie). Potete mangiare la barbabietola rossa, foglie e radici, sia cruda che cotta.
barbabietola rossa

2) Rapa bianca

Della rapa bianca, o semplicemente rapa, si consumano sia la radice che le punte, meglio note come cime di rapa. Con la rapa solitamente si prepara una purea alternativa al classico purè di patate. La rapa bianca è stata utilizzata a lungo nella cucina povera della tradizione italiana. La sua riscoperta è lenta ma è bene sapere che la rapa bianca è ottima per preparare zuppe, minestre e contorni.
rapa bianca

3) Batata rossa

La batata rossa è un tubero inconsueto e particolare. E' ricca di fibre, vitamina, potassio, magnesio, ferro e calcio. Contiene flavonoidi e antociani. Ha uno spiccato potere antiossidante e antietà. Contiene un'elevata concentrazione di sostanze benefiche per il nostro organismo sia al suo interno che nella buccia. A differenza delle normali patate, può essere consumata anche cruda cpn la buccia ben lavata.
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4) Daikon

Il daikon è un ortaggio considerato minore nel mondo occidentale e proprio per questo motivo merita ancora di più di essere riscoperto. E' un parente stretto del ravanello comune. Favorisce la depurazione dell'organismo, a partire dalle vie urinarie, contribuendo a contrastare la ritenzione idrica. E' diuretico e drenante e può essere considerato un vero e proprio toccasana da aggiungere alle proprie ricette.

5) Topinambur

Il topinambur è un tubero dall'ottimo sapore, molto delicato. E' conosciuto anche con il nome di rapa tedesca. Ricorda le patate, ma ha la caratteristica di essere solitamente adatto anche all'alimentazione dei diabetici, poiché è in grado di tenere sotto controllo la glicemia. Inoltre contiene inulina, una fibra che aiuta la regolarità intestinale.
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6) Sedano rapa

Il sedano rapa è un ortaggio molto particolare, ben differente dal sedano classico, o sedano da costa. Del sedano rapa, infatti, si utilizza e si consuma la radice. Si può parlare del sedano rapa come di un vero e proprio ortaggio da radice. E' povero di calorie e presenta un gusto delicato, che lo rende adatto alla preparazione di numerose ricette, dalle zuppe, al purè, alle cotolette vegetali.
sedano rapa

7) Pastinaca

La pastinaca somiglia ad una carota ma in realtà deriva da una pianta antica che nasceva spontaneamente in tutta Italia fino a 1500 metri di altitudine. E' una radice bianca dal sapore dolce. La si può consumare sia cruda che cotta, ad esempio in zuppe e minestre. E' ricca di potassio, calcio e fosforo.

8) Carote viola

Le carote di colore arancione sono le più diffuse. Tutti noi le conosciamo, ma avevate mai assaggiato le carote viola? Si tratta di una varietà di carote che negli ultimi anni è al centro di una vera e propria riscoperta. Le carote viola hanno un contenuto di antociani 28 volte superiore a quello delle carote più comuni. In origine tutte le carote erano viola, poi pare che il loro colore sia stato modificato in onore dei regnanti del tempo, la casata degli Orange.
carote viola

9) Zenzero

Lo zenzero è una radice a cui vengono attribuite numerose proprietà curative. Placa la nausea, è utile per prevenire il mal di gola, favorisce la scomparsa di dolori muscolari e articolari, è d'aiuto per alleviare i sintomi dell'influenza e del raffreddore e favorisce la digestione, solo per citare alcuni dei suoi benefici principali. Non vi resta che aggiungere un tocco di zenzero alle vostre ricette.
zenzero tuberi radici

10) Curcuma

La curcuma è una pianta coltivata per beneficiare delle proprietà delle sue radici. Le radici di curcuma vengono solitamente essiccate e ridotte in polvere, per consentirne l'utilizzo come spezia per il condimento. La curcuma è ricca di proprietà benefiche, ad esempio è un antinfiammatori naturale e migliora le funzioni di stomaco e intestino.
curcuma proprieta benefiche

11) Rafano

Il rafano è noto anche come cren o barbaforte. Le foglie giovani di rafano sono ricche di vitamina C e in passato venivano impiegate per curare lo scorbuto. E' una pianta rustica e facile da coltivare. La coltivazione del rafano avviene a partire dalla fine dell'autunno interrando pezzi di radice della pianta raccolti a fine estate. Una varietà particolare è il rafano nero tondo, che potrete coltivare a partire dai semi.
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12) Scorzonera

La scorzonera orticola è conosciuta anche come asparago d'inverno. Viene coltivata soprattutto in Piemonte e Liguria. Nel Nord Italia è facile trovarla come pianta spontanea. E' ricca di vitamina B2, B6, riboflavina, C, A, manganese, potassio, calcio, fosforo, ferro. Contiene inoltre inulina e levulina. E' considerata adatta per il consumo da parte dei diabetici e di persone che devono seguire un regime ipocalorico.

venerdì 13 novembre 2015

La banana aumenta il buonumore: 20 modi in cui mangiare banane trasforma il nostro corpo

Ilaria Betti, L'Huffington Post


C'è chi ne ha sempre una di scorta, da mangiare in ufficio o in pausa, mentre si passeggia. La banana è considerato un frutto dagli enormi benefici per il nostro organismo: mangiarne una o due al giorno ci aiuta a purificarci, a mantenere occhi e pelle in salute e a sentirci meno gonfi. Ma non solo: se è vero che hanno la forma di un sorriso, è vero anche che le banane aumentano il buonumore. Il sito Eat This, Not That! ha stilato una lista di effetti positivi. Ecco 20 modi in cui mangiare una banana cambia il nostro corpo. Ed ecco perché è meglio averne sempre una a disposizione.
1. Ti senti meno gonfio
Le banane possono essere ottime alleate contro la ritenzione idrica e contro la sensazione di gonfiore. Secondo uno studio recente, le donne che mangiano almeno due banane al giorno prima del pranzo o della cena (usandole, dunque, come snack) in 60 giorni riuscirebbero a ridurre il gonfiore addominale del 50%. Ciò accade perché, essendo ricca di potassio, questo tipo di frutta diminuisce la ritenzione dei fluidi.
2. Inizi a bruciare grassi
La banana contiene in media 12 mg di colina, una sostanza organica classificata come nutriente essenziale e in grado di accelerare il processo di lipolisi, ossia il processo di degradazione dei lipidi. In poche parole, dunque, questa componente può agire da brucia-grassi. Altri alimenti che ne contengono in grandi quantità sono i semi di soia, il tacchino, il fegato di vitello, il lievito di birra e il tuorlo d'uovo.
3. Aumenta il buonumore
sorriso
I bambini se la mettono davanti al viso per imitare un sorriso. Ed, in effetti, la banana fa sorridere. In che modo? Grazie alla vitamina B9 o acido folico. Quest'ultimo avrebbe notevoli proprietà: in particolare, aiuterebbe la serotonina, l'ormone del buonumore, a raggiungere più velocemente il cervello. Alcuni studi hanno evidenziato una carenza di acido folico nel 50% dei pazienti affetti da depressione e alcuni medici consigliano di abbinare l'acido folico agli antidepressivi per aumentare il loro effetto.
4. Ti fa sentire meno ansioso e stressato
Oltre all'azione positiva della vitamina B9, le banane contengono anche il triptofano, un amminoacido essenziale per l'organismo umano, considerato un "precursore della serotonina". Questo composto, contenuto anche in legumi, carne, pesce, formaggi, latte, cioccolato e uova, può "curare" l'ansia e dare un sollievo a chi soffre di insonnia. Può anche contribuire a diminuire il senso di affaticamento. Le banane, inoltre, favoriscono il rilascio di norepinefrina o noreadrenalina, un neurotrasmettitore che regola la nostra risposta allo stress e ci aiuta, quindi, ad affrontarlo.
5. Ti aiuta a dormire meglio
Il triptofano, contenuto nelle banane, oltre alla produzione di serotonina, stimola anche la produzione di melatonina, che favorisce il rilassamento e aiuta a regolare il sonno.
6. Potenzia i muscoli
Quante volte, dopo un allenamento intenso, abbiamo avvertito dei crampi? Per funzionare alla perfezione, i nostri muscoli hanno bisogno di magnesio, minerale essenziale per il funzionamento di tutto il nostro organismo. Le banane, che ne sono un'ottima fonte, possono favorire la contrazione e il rilassamento dei muscoli.
7. Ti aiuta a recuperare subito le energie
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Dopo un duro allenamento, il potassio contenuto nelle banane aiuta il corpo a recuperare presto le energie: i muscoli acquistano forza e sono pronti a mettersi in moto di nuovo. Per questo motivo, mangiare una banana è molto utile in caso di perdita di forze dovuta a sforzi fisici.
8. Stabilizza i livelli di zucchero nel sangue
Mangiare una banana può aiutare i livelli di zucchero nel sangue a stabilizzarsi. In questo modo, abbiamo la giusta dose di energia e di zuccheri in circolo, senza dover per forza introdurre nel nostro corpo alimenti grassi.
9. Ti senti sazio
Le banane contengono il cosiddetto "amido resistente" che, come dice la parola, resiste al processo di digestione. In questo modo, l'appetito si affievolisce. Uno studio ha rivelato che sostituire solo il 5% dei carboidrati che assumiamo ogni giorno con alimenti ricchi di questo tipo di amido significherebbe bruciare il 30% dei grassi in più.
10. Non hai bisogno di altri stuzzichini
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Quando il livello di zuccheri nel sangue è stabile, raramente può capitare di avvertire il senso di fame. Se vogliamo saziarci velocemente, è consigliato mangiare una banana: in particolare, mangiarla tra un pasto e l'altro significa evitare di assaltare il frigorifero o la credenza in cerca di cibo spazzatura per colmare il vuoto nello stomaco.
11. Riduce il livello di colesterolo
Quando mangiamo alimenti non sani, come un panino al fast food, i livelli di colesterolo nel sangue salgono. Consumare una banana, invece, avrebbe l'effetto contrario. Questo tipo di frutto contiene fitosteroli, molecole con una struttura molto simile a quella del colesterolo, ma con un'azione benefica: il compito dei fitosteroli è quello di legare il colesterolo all'interno del lume intestinale impedendone l'assorbimento e favorendone l'espulsione fecale. Inoltre, le banane contengono vitamina B6, importante per la salute del cuore, per il sistema immunitario, per il corretto funzionamento del sistema nervoso.
12. Migliora la digestione
C'è chi, dopo aver pranzato o cenato, non si sente al massimo della forma fisica. In questo caso, le banane possono aiutare a migliorare la cattiva digestione dal momento che sono un'ottima risorsa di prebiotici, sostanze da non confondere con i probiotici: la loro funzione è quella di favorire la crescita e l'attività di Bifidobacterium e di lactobatteri, specie batteriche importanti per la salute digestiva dell'organismo.
13. Ti aiuta ad essere più regolare
Le banane sono ricche di fibre e aiutano a regolarizzare l'intestino. Quando si soffre di diarrea, mangiare una banana può aiutare a reintegrare i sali minerali espulsi. Questo frutto, inoltre, è un ottimo alleato anche quando si avverte un senso di nausea ed è molto consumato soprattutto dalle donne in gravidanza.
14. Rinforza le ossa
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Nonostante le banane non contengano un alto livello di calcio, possono favorirne l'assunzione grazie alla presenza dei prebiotici. Secondo uno studio riportato dall'American Journal of Clinical Nutrition, quando quest'ultimi fermentano nel tratto digestivo, aumentano l'abilità del corpo di assorbire calcio.
15. Ti aiuta a combattere le malattie
Le banane non contengono vitamina A, ma sono ricche di provitamine A. Le provitamine sono molecole nutrizionali semi-essenziali molto simili alle vitamine: la radice pro- indica che si tratta di isomeri, dimeri o precursori di specifiche vitamine essenziali; la conversione delle provitamine in vitamine avviene grazie ad alcune reazioni enzimatiche dell'organismo. Le banane contengono beta carotene, essenziale per la produzione di vitamina A. Questa concentrazione protegge l'organismo da malattie croniche, cardiovascolari e dal diabete.
16. Ti protegge dal cancro
Secondo uno studio riportato sulla rivista Food and Chemical Toxicology, le banane contengono l'antiossidante delfinidina, che è anche detto il "super polifenolo". I ricercatori hanno osservato che applicarne alte concentrazioni sulle cellule tumorali dello stomaco impedirebbe la loro crescita e la loro proliferazione.
17. Abbassa la pressione
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Secondo la Food and Drug Administration, la combinazione di alto livello di potassio e basso livello di sodio contribuirebbe ad abbassare la pressione, un beneficio di cui possono giovare in particolare gli individui che soffrono di ipertensione o pressione alta. Le banane, dunque, proteggono contro il rischio di infarto.
18. Diminuisce il rischio di soffrire di anemia
Le banane contengono ferro, essenziale per mantenere stabili i livelli di energia nel nostro organismo. Carenze di ferro possono essere all'origine dell'anemia: la presenza di globuli rossi risulta insufficiente a trasportare verso i tessuti dell'organismo un quantitativo di ossigeno adeguato. Inoltre, quando il ferro scarseggia, il metabolismo rallenta e c'è il rischio di aumentare di peso.
19. Migliora la vista
Le banane contengono vitamina A e vitamina C, entrambi antiossidanti e nutrienti importanti per la salute degli occhi e della pelle. Il beta carotene, inoltre, ripara le cellule danneggiate mentre la vitamina E e la luteina sono essenziali per gli occhi. La luteina, in particolare, riduce il rischio di soffrire di maculopatia.
20. Ti aiuta a purificarti e disintossicarti
Ricche di pectina, le banane favoriscono la purificazione e disintossicazione dell'organismo. La fibra porta il corpo a liberarsi aumentando il bisogno di urinare.

martedì 10 novembre 2015

L'olio di oliva non era extravergine. L'inchiesta di Guariniello ipotizza frode in commercio per 7 aziende italiane

Redazione, L'Huffington Post

Pubblicato: Aggiornato: 


L'olio di oliva non era extravergine: è la frode in commercio il reato che il pm Raffaele Guariniello, della procura di Torino, contesta ai rappresentanti legali di una decina di aziende del settore.
L'indagine è partita dopo la segnalazione di una testata giornalistica specializzata. I laboratori delle agenzie delle dogane hanno esaminato campioni prelevati dai carabinieri del Nas e hanno verificato casi in cui l'olio, a differenza di quanto indicato, non era extravergine. Guariniello ha informato il ministero delle politiche agricole.
A sorpresa, però, sono risultati "taroccati" alcuni condimenti tra i più venduti, e sette rappresentanti legali delle aziende olearie coinvolte sono così stati indagati con l'accusa di frode in commercio. Si tratta dei marchi
Carapelli, Santa Sabina, Bertolli gentile, Coricelli, Sasso, Primadonna (confezionato per la Lidl) e Antica Badia (per Eurospin). Si tratta di oli prodotti in Toscana, Abruzzo e Liguria. Il pm ha iniziato a indagare dopo aver ricevuto una segnalazione da una rivista di tutela dei consumatori, e dopo aver ricevuto i risultati dal monopolio delle dogane ha informato il ministero delle Politiche agricole. Ora le indagini proseguiranno per fare ulteriori accertamenti sulla provenienza delle olive.

domenica 11 ottobre 2015

Hamburger perfetto? Abbiamo la formula

Un team di esperti s’è riunito e ha elaborato la formula matematica dell’hamburger perfetto.
La carne deve avere misure ben precise: deve pesare 120 grammi e va pressata fino a ottenere una polpetta di uno spessore di un centimetro e mezzo, al massimo due.
Per quanto riguarda la cottura l’esperto suggerisce di far cuocere l’hamburger per 9 minuti e mezzo (4 minuti e mezzo da un lato, 4 dall’altro), con la griglia alla temperatura di 150-180 gradi e va rigirato solo una volta, per non perdere la morbidezza della carne.


1 . Scegli la carne giusta per il tuo hamburger
Recati dal tuo macellaio di fiducia e chiedi del macinato di manzo fresco e assicurati che abbia il giusto equilibrio tra parte grassa e magra. La bontà del tuo hamburger è data proprio dal grasso che, sciogliendosi in cottura, lo renderà morbido e succoso.
2 . Non lavorare troppo la carne
Quanto più maneggi la carne, più l’hamburger risulterà duro. In una grande ciotola, lavora la carne delicatamente con le dita.
Attenzione! Se aggiungi il sale nella carne cruda prima di formare le polpette otterrai un hamburger duro e asciutto, perdendo gran parte del sapore e della consistenza di un buon taglio di carne. Pertanto, cucina i tuoi hamburger e solo al termine della cottura puoi salarli sulla parte esterna.
3 . Bagnati le mani prima di preparare le polpette
Dividi la carne in parti uguali, forma delle palle non troppo compatte e poi schiacciale col palmo della mano: un hamburger alto 2/2,5 cm e largo 10/12 è perfetto. A questo punto per evitare rigonfiamenti durante la cottura, con il pollice fai una fossetta al centro.
4 . Cottura rovente e veloce.
La piastra deve essere rovente per far sì che la superficie si scotti subito, chiudendo all’interno i succhi. Cuocili per 4-5 minuti su ogni lato. Non girare i tuoi hamburger più di una volta, più li toccherai e più rischieranno di risultare asciutti.

Fonte: cibodistrada.it 

giovedì 11 giugno 2015

Bevete tranquillamente il vostro caffè al mattino

La costruzione (globalizzata) dei fatti. Bevete tranquillamente il vostro caffè al mattino

Pubblicato: Aggiornato: 
CAFFEINE

su "HUFFINGTONPOST.IT"
La notizia è che il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Pisa organizzerà corsi di grammatica per i suoi studenti, per cercare di arginare l'impoverimento - anche grammaticale - della scrittura. Da anni, in centinaia di testi o di colloqui orali ho incontrato diffusamente la scomparsa del ragionamento ipotetico-deduttivo. Conseguenti sono confusi e scambiati con antecedenti. Come cerco di dire loro, le conseguenze sostituiscono le premesse. Gli effetti diventano cause. Le deduzioni si scambiano con le osservazioni (i dati scientifici). I fatti, le osservazioni si dissolvono nell'organizzazione del ragionamento. Nel migliore dei casi, fatti e conseguenze dei fatti si confondono indistintamente.
In seguito compare la notizia che "prendere il caffè al mattino potrebbe non essere una buona idea". Faccio, un po' come d'abitudine, un passo indietro (purtroppo, "un solo passo indietro") e vado alla fonte citata. Mi fermo (anche nella fretta della fruizione delle notizie online) all'autorevolezza del Washington Post. In genere, faccio un ulteriore passo indietro per capire lo studio che sarebbe alla base della notizia. L'autorevolezza del Washington Post e il poco tempo mi fanno decidere, in questo caso, che sarà stato pubblicato un nuovo studio che ha dimostrato i due "fatti" nuovi, al netto del resto, che sono riportati. La caffeina riduce (ho intenzionalmente evitato il condizionale che, invece, sarebbe d'obbligo) il picco secretorio del cortisolo, il cosiddetto "ormone dello stress". Questo picco invariabilmente si presenta ogni mattino nelle ore a cavallo del risveglio. Prendere un caffè al mattino ridurrebbe questa secrezione spontanea, riducendo la naturale capacità (?) di questo ormone di promuovere la vigilanza. Inoltre, i livelli elevati di cortisolo al mattino indurrebbero il fenomeno della tolleranza alla caffeina (la necessità di assumere quantità progressivamente maggiori per beneficiare degli stessi effetti). Questo il secondo "fatto" nuovo.
Con più calma e tempo sono ritornato sulla questione ed ho cercato lo studio che avrebbe dimostrato tutto quello che è stato raccontato in modi diversi dai media di mezzo mondo. D'altra parte, questo tipo di ricerca è parte quasi quotidiana del mio lavoro come uomo di scienza. Non l'ho trovato immediatamente, come mi succede solitamente in questi casi. Ho impiegato un po' di tempo, andando indietro negli anni (è più difficile essere certi che una cosa non sia mai esistita, piuttosto che trovare una cosa che esiste). Semplicemente, quello studio non esiste, né recentemente né in anni più remoti.
Non riuscendo a credere a quello che mi stava davanti, ho cercato di ricostruire come è nata la notizia. Questo è relativamente facile. Per cui la ricostruzione necessariamente incompleta - ma sufficientemente chiara - è la seguente. Nel 2013 un blog di divulgazione di neuroscienze, come centinaia disponibili in rete, pubblica un articolo semiserio sull'effetto della caffeina sul cortisolo. Il senso del blog era rivolto alla comunità scientifica, nota per essere popolata da accaniti consumatori di caffè, con l'esplicito invito a decidersi a studiare il fenomeno... nonostante la passione per il caffè. Più recentemente, un canale di divulgazione popolare su Youtube, in maniera leggera ripropone la "notizia". Bizzarramente, i media che ho verificato hanno costruito gli articoli in modo diverso per quanto riguarda le fonti, cioè il nuovo studio che dimostrerebbe quello che si racconta.
Qualcuno ha glissato semplicemente la questione, rimandando ad un precedente articolo giornalistico o a uno studio che - semmai - dimostra effetti benefici della caffeina. Qualcun altro ha fatto riferimento al blog semiserio del 2013. Qualcun altroha chiaramente indicato come fonte il canale video su Youtube. Un po' si comprendono queste diverse scelte, perché lo studio - d'altra parte - non esiste.
Come sanno i grandi bugiardi, le migliori menzogne sono quelle che infarciscono il racconto con quante più cose vere possibili. Così hanno fatto l'articolo sul blog del 2013 e allo stesso modo il video su Youtube. Il cortisolo, come la maggior parte degli ormoni, viene secreto spontaneamente ogni 24 ore, con dei massimi e dei minimi livelli sempre alle stesse ore. Il picco massimo - è noto da molti anni - è invariabilmente nelle ore mattutine a cavallo del risveglio. La disciplina che si occupa di queste variazioni periodiche delle funzioni biologiche è la cronobiologia. Così come da alcuni anni si sta progressivamente sviluppando una nuova disciplina, la cronofarmacologia, che si occupa dell'identificazione dei momenti del giorno in cui si massimizzano gli effetti dei farmaci e, più in generale, delle sostanze attive sul sistema nervoso, come la caffeina.
È noto da decenni il meccanismo della liberazione del cortisolo in condizioni di stress, così come è noto il suo ruolo nelle risposte di "fight or flight". Così noto e consolidato che viene chiamato quasi sempre "ormone dello stress". Meno evidente e consolidata la nozione che determini direttamente un incremento dei livelli di vigilanza. Al mattino, come si potrebbe impropriamente dedurre dai massimi livelli di secrezione spontanea di cortisolo, non abbiamo degli alti livellli di vigilanza. Semmai abbiamo esattamente il contrario. Le prime fasi dopo il risveglio sono contrassegnate da un periodo di circa 30 minuti di ridotta efficienza nella maggior parte delle funzioni, cognitive e motorie. Questo fenomeno, ampiamente studiato, si chiama "inerzia del sonno". Da decenni, studiosi in molte parti del mondo stanno lavorando all'identificazione di contromisure per contrastare questo fenomeno. Un ambito specifico di questi studi è quello che riguarda i militari e gli astronauti. Il rimedio "definitivo" non è stato ancora identificato. Di sicuro, uno delle alternative valutate e studiate è stata l'assunzione di caffeina (in dosaggi molto maggiori di quelli contenuti in una tazza di caffè). Con effetti positivi sulla vigilanza, anche se non si riescono completamente ad annullare gli effetti negativi dell'inerzia del sonno.
Il caffè, quindi, non determina una riduzione dell'ipotetico effetto "risvegliante" del cortisolo, semmai agisce esattamente al contrario. È uno dei pochi rimedi "naturali" per i quali è stata ripetutamente dimostrata la capacità di indurre un aumento di vigilanza.
Spero che almeno la notizia del Corriere sui prossimi corsi di grammatica all'Università di Pisa sia vera. Mi chiedo se si rivelerà davvero utile per gli studenti di Giurisprudenza di quell'Universitá. In questi anni, mi sono interrogato ripetutamente su quali fossero le cause della scomparsa del ragionamento deduttivo. La "facile" spiegazione dello scadimento della formazione liceale e media superiore non mi ha mai convinto completamente. Troppo diffuso, troppo trasversale a regioni diverse di provenienza e a storie di liceo diverse per essere la spiegazione principale. Mi sono chiesto quale fosse la spiegazione generazionale dell'inversione delle deduzioni con le osservazioni, delle ipotesi con i fatti.
Comincio a temere che la piccola storia che ho raccontato c'entri qualcosa. La costruzione di "fatti", basandosi su congetture quasi certamente non vere o, quanto meno, non verificate, sembra la madre (o una delle madri) della scomparsa del ragionamento ipotetico-deduttivo, che incontro da anni in così tanti studenti universitari. La storia dell'indesiderabilità del caffè al mattino ha raggiunto, probabilmente, milioni di persone nel villaggio globale (io ho controllato solo il passaggio online e solo su siti in lingua italiana e inglese). Una storia, come forse numerose altre, in cui ci si abitua a considerare congetture al pari dei fatti o, peggio,prevalenti sui fatti. Se mi è consentito, mi sembra qualcosa di molto più preoccupante di cui occuparsi dell'effetto negativo (e falso) del caffè sulla vigilanza al mattino.