domenica 13 marzo 2011

LA CENA PATRIOTTICA



E' sera e mi accingo a prepararmi la cena, niente di particolare perché voglio solo gustare un piatto tipico massese che avrebbe fatto inorridire il mio, magrissimo, dietologo:
L'Uovo ubriaco.
Ma aprendo il frigo mi accorgo che posso, con una semplice cena, rendere omaggio non solo alla cucina italiana, ma all'Italia tutta. Potenza della TV. Sì perché mi è tornato in mente l'appello all'Unità fatto in televisione dal Presidente e allora decido di cimentarmi anche in un primo piatto,
Spaghetti alla Carrettiera: semplicemente aglio, olio e peperoncino con l'aggiunta di pane grattugiato tostato.Rientrano nella dieta, segnano il trionfo della Cucina povera e mi riportano alle lontane origini irpine.
Mentre Enrico Mentana sta recitando “la sua omelia” delle 20 su “La 7”, suonano alla porta: è Giovanni che “passava” per combinazione dalle mie parti e ha pensato bene di farmi una sorpresa con una bottiglia di Prosecco Millesimato di Valdobbiadene, una bandiera del Nord-Est.Ovviamente invito l'amico Giovanni a cena e lui accetta subito perché apprezza la mia cucina e sa che a tavola con me non ha sorprese: mangia sempre bene...e tanto. D'altronde 50 anni di amicizia serviranno pure a qualcosa! E allora decidiamo di gustarci un vassoio di
LARDO DI COLONNATA unendo tradizione e modernità; infatti su alcune fettine del celeberrimo salume apuano appoggiamo delle fettine di cipolla, su altre delle fettine di pomodoro rendendo onore ai cavatori che così facevano colazione. Ma per essere moderni anche noi ci gustiamo anche alcune fettine con del delizioso miele ed altre, superando tanto scetticismo, con della gradevolissima Nutella. E' giunto il momento di iniziare a bere degnamente e noi decidiamo di farlo con il Prosecco e Giovanni stappa con qualche difficoltà il biondo nettare spumeggiante e lo versa nei capienti flut che mi sono affrettato a mettere a tavola e quindi beviamo con generosità prima di affrontare le due montagne di spaghetti alla carrettiera.
E veniamo al piatto forte, L'
UOVO UBRIACO. La variante rispetto al classico uovo all'occhio di bue non sta solo nell'uso dell'olio, ma nell'aggiunta, a metà cottura, di una fetta di salame; io consiglio la Mortadella nostrale di Adò, (se non la trovate potete ripiegare sulla fiorentina Finocchiona), sopra ogni uovo e nella grappa da fiammeggiare per dare il tocco finale.
Ma per festeggiare al meglio l'Italia non doveva mancare un piatto squisitamente tricolore:
insalatina di Soncino, cipollotti e pomodori

E' qui che si fa l'unità d'Italia, si badi
alla provenienza di alcuni ingredienti: gli spaghetti da Fara San Martino (CH), l'olio, un dorato extravergine d'oliva, dalle colline di Ostuni (BR) e il piccantissimo diavolicchio Calabrese; le uova e il salame da Massa, il vino, un generoso ROSSO FOSCO DOC, e la Grappa Riserva per gli Amici da Formigine (MO).
Molto empiricamente abbiamo dato un contributo all'unità dello stivale senza perderci in un bieco campanilismo.
Grazie al Prosecco e al Rosso Fosco abbiamo unificato l'Italia cantando a squarciagola l'inno di Mameli.
Volevamo dare il nostro contributo alla valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche del nostro Paese senza far torto ad alcuno e senza forzature localistiche e quindi ci siamo gustati anche dei deliziosi gianduiotti torinesi e alcuni cioccolatini perugina al brandy.

W l'Italia...a tavola, fu il nostro ultimo brindisi!
17 Marzo 1861 - Fondazione del Regno d'Italia
17 Marzo 2011 - 150° Anniversario dell'Unità d'Italia

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