sabato 7 settembre 2019

Peperoncino al posto del sale? Buona idea (anche per la salute)


Le aree cerebrali stimolate dal salato e dal piccante coincidono, quindi chi ha l’abitudine di mangiare piatti speziati tende ad aggiungere meno sale e per questo avrebbe la pressione più bassa.

«Vivi pericolosamente»

Filippo Tommaso Marinetti una volta servì peperoncini ripieni di bigliettini col motto futurista: «Vivi pericolosamente». Oggi i nutrizionisti ritengono che, al contrario, i sapori forti qualche pericolo potrebbero allontanarlo. Il «diavulillu» dei calabresi sembra frenare la fame e proteggere il cuore

Si riduce il sale

Gli studi correlano la tavola hot a un rischio minore di ipertensione, infarto e ictus. Come mai? Secondo i ricercatori cinesi dell’Università di Chongqing, accade perché le aree cerebrali stimolate dal salato e dal piccante coincidono (come si legge sulla rivista Hypertension). Quindi chi ha l’abitudine di mangiare piatti speziati tende ad aggiungere meno sale. E per questo avrebbe la pressione più bassa. Risulta ormai da tante analisi che il peperoncino proteggerebbe il cuore. Una ricerca ampia su circa 16 mila americani associa l’abitudine al suo consumo a una riduzione del 13 per cento della mortalità, in particolare causata da ictus e patologie cardiache (su Plos One). Altri dati attribuiscono alla spezia la proprietà specifica di prevenire la formazione delle placche che tappezzano le arterie nell’aterosclerosi.

La molecola allunga la vita

Le pietanze che infiammano il palato interessano anche la nutrigenomica, la disciplina che si occupa del rapporto fra nutrizione e patrimonio genetico. La sostanza che dà la sensazione di fuoco si chiama capsaicina e, com’è emerso in alcuni test cellulari in laboratorio, induce un processo che stimola i geni Sirt, detti della longevità perché allungano la vita delle cellule.

Una bomba di vitamina

Una curiosità: qualche studio induce a credere che il peperoncino freni l’appetito. Di sicuro aiuta ad assorbire il ferro dagli alimenti perché contiene vitamina C, che facilita la dissociazione degli ioni ferrosi dal cibo durante la digestione. La vitamina C è abbondantissima nel peperoncino fresco, mentre si perde del tutto in quello secco, che mantiene comunque la capsaicina, molecola smart.

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